Muscat, 23 novembre 2025 – In Oman, i viaggiatori trovano un Paese dove deserti ancora intatti e paesaggi naturali si mescolano a una società moderna, ma profondamente legata a una cultura millenaria. Tra le mura della moschea Al Lawati a Muscat o lungo le vecchie rotte commerciali, la tradizione si intreccia con la vita di tutti i giorni. Gli omaniti, famosi per la loro ospitalità, accolgono gli stranieri con gesti semplici: un invito a cena, una tazza di qahwa, una parola gentile. Ma per vivere davvero un’esperienza di scambio e rispetto, ci sono alcune regole non scritte da tenere a mente.
Come vestirsi per non sbagliare
In Oman, la modestia nell’abbigliamento è una cosa seria. Le donne straniere non devono per forza coprirsi il capo, ma è meglio coprire spalle e ginocchia; in moschea anche braccia e caviglie. “Il velo non è obbligatorio, ma è un segno di rispetto”, spiega Aisha Al-Harthy, guida turistica di Muscat. Gli uomini dovrebbero evitare canottiere e preferire pantaloni lunghi o bermuda fino al ginocchio. Sulle spiagge pubbliche o nei wadi – come a Wadi Tiwi – i costumi troppo succinti non sono ben visti: meglio indossare una maglietta e pantaloncini sopra il costume, specialmente dove ci sono famiglie omanite.
Le lingue e il calore dell’accoglienza
L’arabo è la lingua ufficiale, ma in città e zone turistiche si parla molto l’inglese. Nei villaggi di montagna, come Jebel Akhdar, si sentono anche Kumzari, Baluchi, Swahili e lingue dell’Asia meridionale, segno di una società davvero variegata. “Un saluto in arabo apre molte porte”, racconta Mahmood, venditore al Mutrah Souq. Parole come “as salam alaykum” (pace su di te), “sabah al khayr” (buongiorno) o “shukran” (grazie) vengono apprezzate e facilitano l’incontro con la gente del posto.
Ospitalità: un invito da non rifiutare
Gli omaniti sono generosi. Non è raro essere invitati a casa per un caffè speziato, il qahwa, aromatizzato con cardamomo e zafferano, accompagnato da datteri. Accettare è segno di rispetto. Il caffè viene offerto più volte; per dire basta basta inclinare un po’ la tazzina. Prima di mangiare, spesso ti viene data una ciotola d’acqua per lavarti le mani. Si mangia seduti a terra, usando solo la mano destra. “Un piccolo regalo dal souq – datteri o dolci – è sempre ben accetto”, consiglia Fatima, insegnante a Nizwa.
Occhio alle foto: rispetto della privacy
Fare foto senza chiedere prima è considerato invadente. Meglio sempre chiedere il permesso prima di fotografare persone o case; le donne in abaya non vanno mai immortalate senza un consenso chiaro. Salutare in arabo aiuta a rompere il ghiaccio. “Qui la privacy è molto importante”, ricorda Ahmed, tassista a Salalah.
All’aria aperta, ma con prudenza
Gran parte dell’Oman si scopre all’aperto: dalle passeggiate tra le palme alle immersioni nelle riserve marine. Il campeggio libero è permesso quasi ovunque; basta avere tenda e sacco a pelo. Attenzione però al meteo: le valli (wadi) possono riempirsi d’acqua all’improvviso dopo la pioggia. Le autorità consigliano di controllare il sito della Direzione Generale di Meteorologia prima di partire e di evitare le zone basse se ci sono allarmi cicloni.
Trekking: prepararsi per tempo
Chi fa trekking deve scegliere il percorso in base alle proprie possibilità. In estate il caldo nelle montagne Hajar può diventare opprimente: meglio evitare quel periodo. Portare almeno tre litri d’acqua, scarpe adatte e un copricapo è fondamentale. Le guide locali non solo garantiscono sicurezza, ma arricchiscono l’esperienza con storie sulla geologia e le tradizioni delle comunità meno turistiche.
Ramadan e rapporti sociali: come comportarsi
Durante il Ramadan, i non musulmani non possono mangiare, bere o fumare in pubblico di giorno. Dopo il tramonto, invece, tutto torna come prima. In questo periodo si chiede più attenzione anche nel modo di vestirsi. Nei saluti tra uomini e donne, è bene aspettare che sia l’altra persona a offrire la mano: il contatto fisico tra sessi diversi è raro.
Cosa evitare e regole da rispettare
Parlare della monarchia o criticare il sultano è tabù; anche domande sulle donne della famiglia reale non sono ben viste. L’alcol si può bere solo nei locali autorizzati degli hotel internazionali; ubriachezza o uso di droghe sono puniti severamente. Gesti offensivi o parolacce possono portare a guai con la legge.
Fotografie vietate e numeri utili
Non si possono fotografare edifici governativi o postazioni militari; pubblicare queste immagini sui social può costare multe o addirittura l’arresto. In caso di emergenza, il numero della Royal Oman Police è 9999.
Viaggiare in Oman significa immergersi in una cultura che unisce tradizioni antiche e modernità. Un’esperienza che resta nel cuore, soprattutto se si rispettano le regole non scritte di questo Paese.