17 consigli indispensabili per visitare Abu Dhabi: cultura, paesaggi e gastronomia da scoprire

Luca Mangano

6 Dicembre 2025

Abu Dhabi, 6 dicembre 2025 – Nel cuore degli Emirati Arabi Uniti, Abu Dhabi si conferma una meta capace di attirare visitatori da ogni angolo del mondo. La città incanta con il suo patrimonio culturale, i paesaggi mozzafiato, una cucina vivace e una comunità che accoglie con calore. Qui, tra luci e ombre, si mescolano i grattacieli che sfidano il cielo e le tradizioni antiche radicate nella sabbia del deserto.

Un mosaico di culture tra passato e futuro

Non è solo questione di grattacieli futuristici: passeggiando lungo la Corniche o tra le stanze silenziose del Louvre Abu Dhabi, si respira subito l’eco di un passato millenario. Negli ultimi dieci anni, gli investimenti per salvaguardare la storia locale sono cresciuti del 40%, raccontano gli esperti. «Vogliamo trasmettere la nostra storia alle nuove generazioni», spiega Huda Al Suwaidi, guida museale incontrata alle 10 in punto davanti al museo.

Eppure, sono quei piccoli gesti quotidiani a dare vita a questa città cosmopolita. Dai profumi intensi delle spezie nei souk di Al Mina – dove il commercio inizia all’alba e va avanti fino a notte fonda – ai bar affacciati sul mare. In ogni angolo si riflette il mix di culture che da sempre contraddistingue Abu Dhabi.

Il cibo e l’ospitalità: il cuore pulsante della città

Per capire davvero Abu Dhabi bisogna fermarsi a mangiare. Dai ristoranti stellati come il celebre Al Fanar ai banchetti all’aperto delle famiglie locali durante le feste, qui il cibo è più di un semplice pasto: è un momento sociale. Piatti come il machbous (riso speziato con carne o pesce) o i dolcetti fritti luqaimat raccontano storie di sapori antichi.

Secondo il Dipartimento del Turismo, negli ultimi dodici mesi le prenotazioni nei locali tradizionali sono salite del 18%. Un segnale, dicono gli addetti ai lavori, della crescente voglia di assaggiare sapori autentici, come conferma lo chef Ali Rashid. Piatti fatti con ingredienti semplici – datteri, zafferano, pesce fresco – ma che ancora portano in tavola lo spirito di convivialità delle famiglie.

Paesaggi sorprendenti tra natura e città

All’alba – poco dopo le 6 quando il sole illumina i grattacieli di vetro – Abu Dhabi mostra un volto diverso. Qui la natura scorre accanto alla città senza soluzione di continuità: dalle spiagge incontaminate di Saadiyat Island alla vegetazione della Riserva delle Mangrovie Orientali, fino alle dune che arrivano all’oasi di Al Ain.

Il paesaggio è punteggiato da edifici diventati veri simboli: dalla bianca silhouette della Moschea dello Sceicco Zayed, frequentata ogni giorno da fedeli e turisti, alle torri residenziali moderne che disegnano lo skyline. Secondo i dati ufficiali del 2024, oltre 3 milioni di visitatori internazionali sono arrivati in città da gennaio a settembre.

Una comunità che sa accogliere

Chi arriva per la prima volta resta colpito dalla gentilezza discreta della gente: «Qui nessuno resta mai solo», racconta Mahmoud Al Ameri, tassista incontrato vicino al porto. L’ospitalità fa parte del DNA locale ed è stata rafforzata da molte iniziative per favorire l’incontro tra residenti e stranieri.

Negli ultimi due anni sono nati centri interculturali nei quartieri più popolari. Le scuole pubbliche – frequentate da ragazzi provenienti da oltre 30 Paesi diversi – organizzano spesso giornate aperte dedicate alla conoscenza reciproca. Un tessuto sociale variegato che regge bene l’aumento della popolazione e il turismo in crescita.

Una città in continuo cambiamento

Oggi Abu Dhabi sta vivendo una fase importante di rinnovamento urbano con un occhio attento all’ambiente. Progetti come Masdar City – la “città a zero emissioni” – o le nuove piste ciclabili mostrano quanto sia forte l’impegno per uno sviluppo sostenibile. Il costo della vita resta accessibile rispetto ad altre metropoli del Golfo: un pasto medio in un ristorante locale si aggira intorno ai 12 euro; l’ingresso al Louvre parte da 17 euro.

Abu Dhabi resta così un punto d’incontro dove storia e futuro si intrecciano tra deserti e skyline modernissimi. E lascia chiunque la visiti con la voglia di tornare. O come recita una scritta all’ingresso del vecchio souk di Al Mina: «Chi arriva qui porta sempre con sé un po’ di casa».

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