Nel 2025 il Regno Unito è tornato tra le mete più amate: dai quartieri in fermento ai villaggi sospesi nel tempo, un viaggio che racconta molto più di una destinazione.
Il Regno Unito non è una sola voce. È un insieme di accenti, ritmi, colori e architetture che non si fondono mai davvero. In un’unica settimana, chi arriva a Londra e riparte da Edimburgo si porta dietro la sensazione di aver visto quattro paesi diversi nello stesso tempo. E forse è proprio questo che attira: un’identità frastagliata, ma sempre riconoscibile.
Dopo gli anni difficili post-Brexit, il 2025 segna un ritorno deciso dei flussi turistici. Secondo VisitBritain, i numeri degli ingressi dall’Italia sono cresciuti del 14% rispetto al 2023. E non è più solo Londra a trainare. I dati mostrano un interesse crescente per il nord dell’Inghilterra, le città gallesi e la Scozia interna, mete scelte da chi cerca esperienze autentiche, lontane dai circuiti classici.
Ma il Regno Unito continua a essere anche un luogo di contraddizioni, di strade affollate che si alternano a valli deserte, di pioggia sottile e cieli spalancati. Chi parte senza preconcetti trova un mondo che vive nel presente, ma non dimentica mai il passato. Ogni stazione, pub o castello ha qualcosa da raccontare, spesso in silenzio, senza volerlo spiegare.
Londra e le altre: dove il contemporaneo prende forme sempre nuove
Londra resta un magnete. Ma la Londra del 2025 ha cambiato faccia. I quartieri periferici come Peckham, Deptford, Stratford attraggono più visitatori di Notting Hill. Sono zone vive, piene di progetti comunitari, locali indipendenti, street art che cambia ogni settimana. In molti casi, è lì che si trovano gli scorci più veri. Il centro, tra Oxford Circus e Westminster, resta affollato. Ma chi vuole capire la città si sposta verso est, dove le lingue cambiano a ogni angolo e i palazzi nuovi convivono con magazzini ancora dismessi.

Manchester, Leeds e Bristol sono sempre più visitate. Non per i monumenti, ma per le persone. A Bristol, il fermento culturale attira studenti e artisti da tutta Europa. Manchester ha rivisto la sua anima industriale, senza cancellarla: si cammina tra ciminiere convertite in musei e vicoli con club che non hanno mai chiuso.
Nel Galles, la riscoperta di Cardiff e delle coste a sud è una delle sorprese dell’anno. Tra scogliere battute dal vento e villaggi dai nomi impronunciabili, il paesaggio cambia all’improvviso, portando il visitatore in uno spazio che sembra fuori dal tempo. Il turismo lento, qui, non è una moda. È una necessità. Perché le strade sono strette, le distanze sembrano brevi ma non lo sono. E tutto va vissuto con attenzione.
Scozia e Inghilterra del nord: viaggi che sembrano racconti
Nel nord dell’Inghilterra, lo Yorkshire offre paesaggi che non si dimenticano. Dalle brughiere di Haworth, care alle sorelle Brontë, ai villaggi minerari oggi trasformati in gallerie d’arte, c’è un filo narrativo che accompagna chi viaggia. Non è un turismo da cartolina, ma da immersione. Ogni tappa ha un legame con la letteratura, il lavoro, le comunità. E spesso, anche con il silenzio.
Poi c’è la Scozia. Non solo Edimburgo, che a maggio ha registrato numeri record con il Festival Internazionale, ma anche i territori meno esplorati: Aberdeen, il parco del Cairngorms, l’isola di Skye. Qui, le strade diventano sentieri e il cielo occupa quasi tutto lo spazio visivo. Non è solo la natura a colpire. È il modo in cui viene lasciata libera, senza barriere, senza troppe spiegazioni.
Chi parte per la Scozia lo sa: non si torna con lo stesso sguardo. Ci si confronta con la pioggia, con l’inverno che arriva in pieno agosto, con la gentilezza di chi vive isolato e non fa pesare la distanza. Anche questo è Regno Unito. Un luogo che non cerca di piacere a tutti, ma che accoglie chi lo ascolta con pazienza.
Le nuove tratte ferroviarie, come la East Coast Main Line modernizzata, hanno ridotto i tempi di percorrenza e reso più facile attraversare il Paese senza volare. Una scelta sempre più adottata da chi vuole viaggiare in modo sostenibile, osservando i paesaggi dal finestrino e fermandosi dove vale la pena.