Cibo, trasporti e alloggi a prezzi bassissimi. Una città dell’Est Europa attira sempre più italiani in cerca di una fuga economica ma piena di storia.
Passeggiare lungo il Danubio, bere un caffè con vista sul castello e visitare una delle terme più antiche del continente, tutto senza superare i 100 euro. Non è uno slogan né una promozione last minute, ma una realtà concreta per chi sceglie Bucarest, la capitale della Romania, come meta per un breve viaggio low cost. Con voli diretti da quasi tutti gli aeroporti italiani e strutture ricettive a costi bassi anche in centro, la città si sta guadagnando una nuova reputazione tra studenti, giovani coppie e famiglie che cercano un weekend europeo economico ma interessante.
Secondo uno studio pubblicato a luglio 2025 dall’European Travel Index, Bucarest è attualmente la capitale europea più conveniente per i viaggiatori internazionali. Il costo medio per tre notti, con pernottamento, pasti e visite ai principali luoghi d’interesse, si attesta attorno ai 95 euro a persona. Una cifra che in molte altre città copre appena una notte in ostello o un pranzo veloce in centro. La differenza la fanno i servizi accessibili, i trasporti pubblici economici (l’abbonamento giornaliero costa 1,50 euro) e un’offerta turistica in crescita costante, anche fuori dai circuiti tradizionali.
Cosa vedere spendendo poco nel centro di Bucarest
Molti turisti arrivano a Bucarest aspettandosi una città grigia e senza fascino, e restano sorpresi da viali larghi, palazzi in stile art déco e una rete di parchi pubblici ben curati. Il centro storico, noto come Lipscani, è stato restaurato negli ultimi dieci anni e oggi ospita librerie indipendenti, caffè letterari, mercatini dell’antiquariato e locali che suonano jazz dal vivo. In questa zona, una stanza doppia in un hotel 3 stelle può costare anche meno di 30 euro a notte, mentre gli ostelli centrali offrono letti puliti e moderni a 10-12 euro.

I principali punti d’interesse – come il Palazzo del Parlamento, il secondo edificio più grande del mondo, o il Museo del Villaggio, che ricostruisce la vita rurale romena in un enorme parco a nord della città – hanno prezzi d’ingresso che raramente superano i 4 euro. Molti musei pubblici sono gratuiti la prima domenica del mese, un’informazione utile per chi pianifica in anticipo.
La città si gira facilmente a piedi, ma per chi desidera coprire distanze maggiori esiste una rete capillare di tram, autobus e metropolitana, con un sistema contactless che funziona anche con carte italiane. Il centro storico è chiuso al traffico privato, il che lo rende ideale per passeggiate lunghe, anche in tarda sera.
Dove dormire e mangiare con un budget di 100 euro
Il vero punto di forza di Bucarest, oltre ai prezzi bassi, è l’offerta gastronomica. Con 10 euro si può cenare in un ristorante tipico con piatti tradizionali come la ciorba de burta (zuppa di trippa), i mititei (salsicciotti alla griglia) e dolci locali come il papanasi, un fritto ripieno di ricotta servito con marmellata di mirtilli. Esistono poi decine di ristoranti internazionali, bistrot moderni e locali vegani che mantengono prezzi competitivi rispetto a qualsiasi capitale occidentale.
Chi sceglie soluzioni in ostello con cucina condivisa può anche acquistare prodotti locali nei mercati coperti o nei piccoli supermercati aperti fino a tarda sera. Con meno di 4 euro si possono comprare pane, formaggi, frutta di stagione e una bottiglia di vino locale.
Le app di prenotazione più note segnalano ogni settimana offerte lampo su hotel e b&b in centro città. In alcuni casi, si riesce a soggiornare tre notti in stanza privata con bagno a meno di 60 euro complessivi. Questo permette di riservare parte del budget a esperienze come una giornata alle terme di Therme Bucuresti, uno dei complessi termali più grandi d’Europa, raggiungibile in 25 minuti con navette gratuite.
Chi cerca un viaggio economico senza rinunciare a cultura, relax e cucina locale, trova in Bucarest una destinazione concreta. Il turismo romeno non è ancora invaso, i prezzi sono rimasti accessibili e l’ospitalità locale – complice anche la lingua italiana, spesso capita – rende l’esperienza diretta, sincera, a misura d’uomo. Per molti, tre giorni qui bastano a cambiare idea su cosa può offrire una capitale europea con pochi euro in tasca.