In Europa il volo è più economico del treno: Greenpeace lancia l’allerta

In Europa il volo è più economico del treno: Greenpeace lancia l'allerta

In Europa il volo è più economico del treno: Greenpeace lancia l'allerta

Luca Mangano

28 Agosto 2025

Il recente rapporto di Greenpeace Europa centro-orientale solleva preoccupazioni significative riguardo al costo dei viaggi in aereo rispetto a quelli in treno in Europa. Nonostante il noto impatto climatico dei voli, che è considerevolmente più elevato rispetto a quello dei treni, l’analisi evidenzia come volare rimanga un’opzione più economica per molti viaggiatori. Questa situazione è il risultato di disparità fiscali e della mancanza di politiche di riequilibrio nel settore dei trasporti, che favoriscono l’aviazione commerciale a discapito della ferrovia, considerata l’alternativa più sostenibile.

L’indagine su 142 tratte in 31 Paesi

Lo studio di Greenpeace ha analizzato 142 collegamenti in 31 Paesi europei, con un focus particolare sulle tratte transfrontaliere. I risultati sono allarmanti: nel 54% dei 109 collegamenti internazionali esaminati, il prezzo di un biglietto aereo risulta più conveniente rispetto a quello ferroviario. In Italia, la situazione è ancora più preoccupante, poiché nell’88% dei casi analizzati il volo è più economico rispetto al treno. Questo posiziona l’Italia al quarto posto in Europa per convenienza economica del trasporto aereo.

Il divario di prezzo tra i due mezzi di trasporto è significativo. Ad esempio, viaggiare da Lussemburgo a Milano in treno può costare quasi dodici volte di più rispetto all’aereo. Su altre rotte, come quella da Barcellona a Londra, il costo del treno può arrivare fino a 26 volte superiore rispetto al biglietto aereo. Questi dati sollevano interrogativi sulla competitività del trasporto ferroviario, specialmente in un contesto europeo dove la sostenibilità dovrebbe essere una priorità.

L’impatto climatico dei voli

Sebbene dal punto di vista economico i voli possano sembrare vantaggiosi, la realtà ambientale è ben diversa. I voli emettono in media cinque volte più anidride carbonica per passeggero per chilometro rispetto ai treni. Questo divario aumenta drasticamente se si considerano i sistemi ferroviari alimentati da energia rinnovabile al 100%, dove l’impatto dei voli può risultare oltre 80 volte superiore.

Greenpeace avverte che l’iniquità nella tassazione e nel supporto ai diversi mezzi di trasporto potrebbe compromettere gli obiettivi climatici europei. Continuare a incentivare il trasporto aereo equivale a spingere milioni di cittadini verso l’opzione più dannosa per il pianeta, alimentando un modello di mobilità che non riduce le emissioni, ma le aumenta.

Proposte per un cambiamento

In risposta a questa situazione, Greenpeace propone un cambiamento radicale nelle politiche di trasporto dell’Unione Europea. Le principali proposte includono:

  1. Maggiore equità fiscale tra i vari mezzi di trasporto, eliminando i privilegi fiscali per le compagnie aeree.
  2. Aumento del sostegno alla rete ferroviaria, specialmente per i collegamenti transfrontalieri.
  3. Introduzione di “biglietti climatici”, per semplificare il processo di acquisto e rendere i viaggi in treno più competitivi.

L’idea è di creare una tariffa unica o almeno coordinata tra i vari Paesi, in modo da abbattere la complessità e i costi che oggi disincentivano molti viaggiatori.

Il rapporto di Greenpeace mette in luce un bivio cruciale per l’Europa: continuare a sostenere un modello di trasporto inquinante o intraprendere un percorso verso la sostenibilità. L’Unione Europea ha fissato obiettivi ambiziosi per la riduzione delle emissioni, ma senza una vera rivoluzione nel settore dei trasporti, c’è il rischio di non raggiungere i traguardi prefissati. Rendere il treno competitivo non solo dal punto di vista ambientale, ma anche economico, potrebbe rivelarsi decisivo per il futuro della mobilità in Europa e per la lotta contro il cambiamento climatico.

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