L’Italia all’Onu: il futuro riconoscimento dello Stato di Palestina in discussione

L'Italia all'Onu: il futuro riconoscimento dello Stato di Palestina in discussione

L'Italia all'Onu: il futuro riconoscimento dello Stato di Palestina in discussione

Luca Mangano

5 Ottobre 2025

Nella cornice dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il dibattito sulla questione israelo-palestinese torna a imporsi come una delle tematiche centrali della diplomazia internazionale. Quest’anno, l’attenzione è rivolta alla Conferenza sulla soluzione dei due Stati, un tentativo di trovare una via d’uscita a un conflitto che dura da decenni. In questo contesto, la Palestina sta guadagnando un riconoscimento sempre più ampio da parte della comunità internazionale. Dopo il sostegno di paesi come Gran Bretagna, Australia, Canada e Portogallo, il numero totale di nazioni che riconoscono la Palestina ha raggiunto quasi 150.

Il riconoscimento della Palestina come Stato è un passo significativo nel panorama politico globale. Paesi come Francia e Belgio, che annunceranno il loro sostegno durante l’Assemblea, si uniscono a una lista crescente di nazioni che hanno deciso di fare un passo avanti nella questione. Questo sviluppo è emblematico di un cambiamento nei rapporti internazionali e di un crescente consenso sull’importanza di una soluzione pacifica e giusta per il conflitto israelo-palestinese.

La posizione dell’Italia

Tuttavia, l’Italia si trova in una posizione peculiare. Insieme alla Germania, è uno dei pochi Paesi occidentali che non ha ancora riconosciuto ufficialmente lo Stato di Palestina. La posizione italiana è stata oggetto di dibattito e discussione sia a livello politico che sociale. Mentre molti chiedono un cambio di rotta, il governo italiano ha mantenuto una linea di cautela, sottolineando l’importanza di un negoziato diretto tra le parti coinvolte.

Fattori che influenzano la posizione italiana

La storia del riconoscimento della Palestina è complessa e radicata in anni di conflitti e tensioni. Ecco alcuni dei fattori che influenzano la posizione dell’Italia:

  1. Relazioni con Israele: Tradizionalmente, l’Italia ha mantenuto un forte legame con Israele, basato su interessi economici, culturali e di sicurezza. Questo legame ha portato a una certa reticenza nel riconoscere la Palestina, specialmente in un momento di instabilità nella regione.

  2. Storia coloniale: La posizione italiana è influenzata anche dalla sua storia coloniale e dalle relazioni con il mondo arabo. Nonostante un crescente sostegno popolare per il riconoscimento della Palestina, i governi italiani hanno sempre cercato di bilanciare gli interessi tra le varie parti.

  3. Crisi recente: La recente crisi in Palestina, segnata da violenze e tensioni, ha ulteriormente complicato la situazione. Gli eventi di Gaza e le risposte israeliane hanno attirato l’attenzione internazionale, portando a manifestazioni di solidarietà per il popolo palestinese in molte città italiane.

Le implicazioni per la politica estera italiana

In questa cornice, la posizione dell’Italia all’Assemblea generale dell’Onu rappresenta un test cruciale per la sua politica estera. Con quasi 150 nazioni che si schierano a favore della Palestina, l’Italia è chiamata a riflettere su come la sua decisione di non riconoscere lo Stato palestinese possa influenzare le relazioni con i partner europei e le aspettative della comunità internazionale.

La crescente pressione interna ed esterna potrebbe spingere il governo italiano a riconsiderare la sua posizione, soprattutto in un momento in cui il dialogo e la cooperazione internazionale sono più necessari che mai. Mentre la Conferenza sulla soluzione dei due Stati si avvicina, l’attenzione si concentra sulle parole e sulle azioni che i leader mondiali sceglieranno di adottare. La posizione dell’Italia, ancora ferma nel suo “sì ma non ora”, potrebbe rendere il paese un attore isolato in un contesto di crescente consenso globale.

La diplomazia italiana si trova di fronte a una sfida significativa: come mantenere relazioni solide con Israele, senza compromettere il proprio ruolo di mediatore e sostenitore della pace nella regione. In questo contesto, la questione palestinese continua a rappresentare una prova cruciale per la politica estera italiana e per il futuro delle relazioni internazionali nel Mediterraneo e oltre.

Change privacy settings
×