L’autunno in Alto Piemonte è un’esperienza che avvolge i visitatori in un’atmosfera magica. La natura si trasforma, i paesaggi si tingono di colori caldi e avvolgenti, mentre il foliage abbellisce boschi e colline. Le giornate fresche e i laghi che riflettono luci più morbide rendono questa parte della regione particolarmente accogliente. In questo periodo dell’anno, i borghi che fanno parte del circuito dei Borghi più Belli d’Italia, come Vogogna, Orta San Giulio, Rassa, il Ricetto di Candelo e Rosazza, offrono un viaggio affascinante che unisce paesaggi, storia e tradizioni locali.
Vogogna: un viaggio nel passato
Il percorso può iniziare a Vogogna, situata nel cuore della Val d’Ossola. Questo borgo medievale, un tempo capitale dell’Ossola Inferiore, conserva un impianto urbano ben leggibile. Il Castello Visconteo svetta sull’abitato, mentre il Palazzo Pretorio testimonia l’importanza amministrativa del luogo nei secoli passati. Passeggiare tra le stradine acciottolate che costeggiano il torrente in autunno è un’esperienza incantevole. Salendo fino al castello, si può apprezzare il contesto naturale circostante, che offre accesso al Parco Nazionale della Val Grande, la più vasta area wilderness delle Alpi. Questo parco, famoso per la sua bellezza selvaggia, è un paradiso per escursionisti e amanti della natura, con sentieri che attraversano boschi fitti e panorami mozzafiato.
Orta San Giulio: un fascino senza tempo
Procedendo verso sud, si raggiungono le acque serene del Lago d’Orta, dove si trova Orta San Giulio, un borgo che trasmette un fascino senza tempo. Qui, i vicoli acciottolati si snodano tra case affrescate e palazzi seicenteschi, conducendo a Piazza Motta, cuore pulsante della cittadina che si affaccia direttamente sul lago. Da questo punto, si può intraprendere il percorso che porta al Sacro Monte di Orta, un complesso di venti cappelle affrescate immerse nella natura, riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. L’isola di San Giulio, che si trova a breve distanza, mantiene un’atmosfera di tranquillità e contemplazione, con la Basilica millenaria che custodisce l’ambone romanico del XII secolo, uno dei tesori medievali più preziosi dell’Italia settentrionale.
Rassa e il patrimonio artigianale
Risaliamo poi verso la Valsesia, dove si trova Rassa, un borgo che si inserisce armoniosamente in un contesto di boschi e vallate. Qui, la memoria delle attività artigiane è vivida grazie all’Ecomuseo del Legno, che documenta la storia delle antiche segherie idrauliche, come quella di Brasei, ancora funzionante. La Bottega del Patel, un piccolo laboratorio artigianale, è un altro luogo dove la tradizione locale è viva, con oggetti in legno realizzati secondo metodi tramandati di generazione in generazione. Rassa è anche il punto di partenza per diversi itinerari escursionistici, tra cui un sentiero che conduce verso Oropa, un importante centro di pellegrinaggio, e un altro legato alla figura di Fra Dolcino, un misterioso personaggio storico. La Chiesa Parrocchiale di Santa Croce, con affreschi seicenteschi realizzati da Antonio Orgiazzi, è un’altra attrazione imperdibile.
Ricetto di Candelo e Rosazza: storia e bellezze naturali
Il viaggio prosegue nel Biellese con il Ricetto di Candelo, un eccezionale esempio di borgo fortificato medievale, costruito tra il XIII e il XIV secolo dalla comunità locale. La sua struttura pentagonale, le robuste mura in ciottoli disposti a spina di pesce e le strette “rue” interne hanno mantenuto nei secoli la loro autenticità, rendendolo uno dei ricetti meglio conservati d’Europa. Oggi, il borgo ospita l’Ecomuseo della vitivinicoltura, che racconta la tradizione enologica del territorio, e il Centro di documentazione dei Ricetti del Piemonte. Nei dintorni, si estende la Riserva Naturale della Baraggia, un ambiente affascinante e insolito, caratterizzato da ampi spazi aperti e querce secolari, ideale per escursioni a piedi, in bicicletta o a cavallo.
L’ultima tappa di questo affascinante viaggio è Rosazza, un pittoresco borgo dell’Alta Valle Cervo che deve il suo aspetto attuale all’opera di Federico Rosazza Pistolet, un benefattore che nell’Ottocento finanziò la costruzione di edifici, ponti e ville in stile neogotico. Passeggiando per le sue vie, si possono ammirare la chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Giorgio, il castello e il cimitero monumentale, tutti segni distintivi della visione del fondatore. La Casa Museo del paese offre uno spaccato della vita di un tempo e ospita anche una sezione dedicata alla Scuola Tecnica Locale, che ha formato generazioni di scalpellini, artigiani ancora oggi legati a queste valli.
Visitare questi borghi in autunno significa incontrare luoghi meno affollati, dove il ritmo della vita rallenta e la natura diventa parte integrante dell’esperienza. I sentieri serpeggianti, i colori vividi del foliage e l’armonia dei paesaggi offrono un’opportunità unica per esplorare il volto autentico dell’Alto Piemonte, un viaggio che unisce patrimonio storico, cultura e bellezze naturali. Gli amanti della storia, della tradizione e della natura troveranno in questi borghi un rifugio incantevole e un’esperienza indimenticabile.