Ponta Delgada, 12 giugno – In meno di due giorni, partendo dall’Italia, si può arrivare a Ponta Delgada, cuore pulsante delle Azzorre, e scoprire l’isola di São Miguel, un vero spettacolo anche senza voli diretti. Un viaggio breve ma intenso, ricco di paesaggi, sapori e incontri, che parte da Fiumicino alle 13 e si conclude la sera dopo aver attraversato laghi vulcanici, piantagioni di ananas e borghi che sembrano fermi nel tempo.
São Miguel, tra mare e pesce fresco
Il volo di Tap Air Portugal parte da Roma nel primo pomeriggio, con la possibilità di una sosta gratuita a Lisbona, e atterra alle 18 ora locale a Ponta Delgada. L’aeroporto è a una ventina di minuti dal lungomare. Qui, tra hotel affacciati sull’oceano e le casette basse e bianche, la voglia di fare un tuffo è forte. “L’acqua è fredda, ma ci si abitua”, racconta Ana, receptionist di un piccolo albergo lungo la Avenida Marginal. Di sera, il centro si anima: i ristoranti di pesce propongono piatti con tonno, polpo e il cozido das Furnas, il tutto per meno di 40 euro a persona. Un cameriere, con il grembiule ancora umido, consiglia: “Provate il baccalà, qui è un’altra cosa”.
Alba al mare: sport e natura a Portas do Mar
Alle 7 del mattino la città è ancora silenziosa. Sulla Avenida Marginal, la piscina naturale di Portas do Mar dà accesso gratuito all’oceano. La struttura è semplice: corsie galleggianti segnano l’area per nuotare, un bagnino controlla, e lungo il molo ci sono attrezzi per ginnastica. Alcuni abitanti fanno stretching guardando il mare, altri pedalano sulle cyclette all’aperto. “Qui si viene anche d’inverno”, racconta João, pensionato che nuota ogni giorno. L’acqua, anche se fresca, resta accettabile tutto l’anno.
Lagoa do Canário e i panorami di Sete Cidades
Dopo colazione – caffè forte e dolci tipici – conviene noleggiare un’auto. São Miguel si gira in meno di un’ora. Prima tappa: Lagoa do Canário, un piccolo lago circondato da ortensie blu e vegetazione fitta. Il sentiero è corto e silenzioso. “Sembra un posto fuori dal mondo”, dice una turista milanese seduta su una panchina di legno.
Poco più avanti, la strada sale fino al belvedere di Vista do Rei. Da qui si apre la vista sul cratere di Sete Cidades, con i suoi due laghi – uno verde, l’altro blu – separati da una sottile lingua di terra. Il panorama è considerato una delle sette meraviglie naturali del Portogallo. Dieci minuti di sosta sono d’obbligo: c’è chi scatta foto, chi resta in silenzio.
Cerrado das Freiras e Lagoa de Santiago: la forza del vulcano
Proseguendo lungo la costa ovest, si arriva al belvedere di Cerrado das Freiras. Da qui si domina la caldera vulcanica di Sete Cidades: due lagune, boschi fitti e pareti rocciose. Poco più avanti, il Lagoa de Santiago colpisce per il verde smeraldo delle sue acque e le pareti ripide coperte di pietra pomice. “Ogni lago racconta una storia diversa”, spiega Carlos, guida locale che accompagna piccoli gruppi.
Pranzo tra natura e villaggi sospesi
A mezzogiorno, una pausa in un ristorantino immerso nel verde permette di gustare piatti semplici: pesce alla griglia, formaggi locali, pane caldo. I prezzi restano bassi – intorno ai venti euro per un pasto completo – e il tempo sembra rallentare. Nel pomeriggio, dal porto partono mini-crociere per vedere le balene: due ore in mare aperto, tra onde e spruzzi improvvisi.
Sete Cidades e la chiesa di San Nicolau
Nel villaggio di Sete Cidades, la chiesa neogotica di San Nicolau, del 1857, spicca tra le case basse. Ogni agosto si tiene la festa patronale con processioni, musica e bancarelle. “Qui vivono meno di mille persone”, racconta Maria, un’anziana del posto che ricorda quando il paese era quasi deserto.
Le serre dell’ananas Augusto Arruda
Ultima tappa prima del rientro: la piantagione di ananas Augusto Arruda, poco fuori Ponta Delgada. Un museo a cielo aperto dove si passeggia tra serre ottocentesche e pannelli informativi. Il profumo è intenso. Al bar interno si può assaggiare succo fresco, una fetta di torta all’ananas o una semplice insalata condita con aceto locale. “Il nostro ananas è unico”, dice il proprietario mostrando le piante basse e i frutti piccoli ma dolcissimi.
Alle 21 il volo Tap riparte per Lisbona. C’è chi sceglie una sosta nella capitale portoghese, altri preferiscono tornare subito in Italia. Sul volo serale, una coppia romana sfoglia le foto sul telefono: “Non pensavamo fosse così facile arrivare fin qui”.