Firenze: medici specializzandi ingannano il sistema con finti pazienti per evitare il lavoro

Firenze: medici specializzandi ingannano il sistema con finti pazienti per evitare il lavoro

Firenze: medici specializzandi ingannano il sistema con finti pazienti per evitare il lavoro

Luca Mangano

30 Ottobre 2025

Firenze, 7 giugno 2024 – Dieci medici specializzandi dell’ospedale di Careggi sono stati segnalati dopo un’indagine dei carabinieri del Nas che ha scoperto un sistema di finte prenotazioni usato per alleggerire il carico di lavoro durante l’estate. Tra giugno e agosto dello scorso anno, secondo gli investigatori, sarebbero state modificate o cancellate almeno 290 visite mediche, con un impatto diretto sull’accesso alle cure per i pazienti.

Finti appuntamenti per lavorare meno: cosa ha scoperto il Nas

L’inchiesta, guidata dalla Procura di Firenze, è partita da alcune segnalazioni interne e ha riguardato il reparto di medicina interna di Careggi. I carabinieri del Nas hanno esaminato i registri delle prenotazioni e hanno trovato diverse anomalie: appuntamenti con nomi inventati, visite mai fatte e pazienti che, presentandosi in reparto, si sono trovati con la visita cancellata o spostata senza alcun avviso.

“Abbiamo notato un calo strano delle visite nei mesi di giugno e luglio”, ha raccontato una fonte dall’ospedale. “Alcuni turni erano pieni solo sulla carta, ma le sale d’attesa erano quasi vuote”. Solo dopo vari controlli incrociati è venuto fuori il trucco: inserire prenotazioni fasulle per evitare di fare le visite previste.

Il peso sulle spalle dei pazienti e la risposta di Careggi

Dalle verifiche è emerso che almeno 290 visite sono state falsate o cancellate in due mesi. Un numero significativo, soprattutto in un periodo già delicato per la sanità pubblica, tra ferie e carenza di personale. Questo ha allungato i tempi d’attesa e inciso sulla qualità dell’assistenza. Alcuni pazienti, sentiti dai carabinieri, hanno raccontato di aver ricevuto rinvii senza spiegazioni, altri hanno dovuto riprogrammare la visita con settimane di ritardo.

La direzione dell’ospedale ha avviato subito un’indagine interna e ha sospeso cautelativamente i dieci specializzandi coinvolti. “Siamo parte lesa in questa vicenda”, ha detto il direttore generale Rocco Damone. “Abbiamo collaborato fin da subito con le autorità e prenderemo tutte le misure necessarie per proteggere i pazienti e l’immagine dell’ospedale”.

Come funzionava la truffa: il sistema delle prenotazioni fasulle

Secondo quanto ricostruito dai Nas, il meccanismo era semplice ma efficace: gli specializzandi inserivano nei registri nomi inventati o codici falsi, riempiendo così le agende delle visite. Così, durante i turni estivi – più pesanti per le ferie dei colleghi – riuscivano a ridurre il numero reale di pazienti da visitare. Il trucco è saltato fuori solo quando i controlli si sono fatti più severi, mettendo in luce le discrepanze tra le prenotazioni e le visite effettuate.

“Non ce lo aspettavamo”, ha confessato un’infermiera del reparto, che ha chiesto di restare anonima. “Si lavorava meno, ma nessuno immaginava che dietro ci fosse un sistema così organizzato”.

Indagini in corso e possibili conseguenze giudiziarie

I dieci specializzandi sono stati denunciati per falso ideologico e interruzione di pubblico servizio. Al momento non risultano coinvolti medici o dirigenti del reparto. Gli inquirenti stanno anche valutando l’eventuale danno economico per l’ospedale e per il servizio sanitario regionale.

Fonti della Procura fanno sapere che le indagini andranno avanti nelle prossime settimane per capire se il sistema riguardi solo quel reparto o se pratiche simili siano usate altrove in ospedale. “Non possiamo escludere nulla”, ha detto uno degli investigatori. “Stiamo controllando altri registri e ascoltando il personale”.

La città e la sanità reagiscono: la fiducia messa a dura prova

La notizia ha scosso sindacati e associazioni di pazienti. Francesco De Lorenzo, presidente della Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia (Favo), ha chiesto “controlli più severi sulle liste d’attesa” e “pene esemplari per chi mina la fiducia dei cittadini nel sistema sanitario”.

Anche tra i fiorentini si respira delusione. “È dura pensare che chi dovrebbe prendersi cura di noi pensi solo a lavorare meno”, ha detto una signora in attesa davanti all’ingresso principale di Careggi, poco dopo le 10.

L’inchiesta continua. Nel frattempo, la direzione ha promesso che tutte le visite saltate saranno recuperate “il prima possibile”, dando priorità ai casi più urgenti.

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