Pistoia è la Capitale Italiana del Libro 2026. Lo ha annunciato oggi a Roma, nella sede del Ministero della Cultura, il ministro Alessandro Giuli, sottolineando il rapporto stretto della città toscana con il mondo della lettura. La proclamazione è avvenuta davanti alla giuria di esperti e ai rappresentanti degli altri Comuni finalisti: Carmagnola, Perugia, Nardò e Tito. Un riconoscimento che, secondo il Ministero, vuole premiare non solo la passione per i libri, ma anche la forza di una comunità nel rinnovarsi grazie alla cultura.
Pistoia, un progetto che guarda avanti
Il dossier presentato da Pistoia – intitolato “L’avventura del leggere, il coraggio di costruire il futuro” – ha convinto all’unanimità la giuria. Il programma prevede 1.500 iniziative lungo tutto il 2026. Tra gli appuntamenti più interessanti ci sono eventi speciali, mostre come “Tracce nei libri” e “Lost in translation”, attività quotidiane e progetti originali. Non mancano il “Librobus”, il “Prestito a domicilio”, l’iniziativa “Regala un libro, ricevi un libro”, “Nati sotto il segno dei libri” e persino le “Liste nozze in libreria”. Non si tratta solo di biblioteche e librerie: saranno coinvolti anche spazi insoliti, come ristoranti e impianti sportivi.
Il sindaco Alessandro Tomasi ha spiegato che l’obiettivo è “portare il libro in ogni angolo della vita di tutti i giorni, abbattendo le barriere tra cultura e comunità”. Il progetto potrà contare su un finanziamento di 500.000 euro messi a disposizione dal Dipartimento per le attività culturali.
Pistoia, una città che legge da sempre
Per chi conosce Pistoia, questa nomina non è una sorpresa. La città, già Capitale italiana della Cultura nel 2017, ha una lunga tradizione legata ai libri. Dal 2017 è anche “Città che legge”, un titolo assegnato dal Centro per il Libro e la Lettura. “La lettura fa parte della nostra identità”, ha ricordato l’assessora alla cultura Margherita Semplici durante la cerimonia.
Nel centro storico si trova la storica Biblioteca Forteguerriana, fondata nel 1473: una delle più antiche d’Italia, custode di manoscritti, incunaboli e opere rare. Un luogo che ancora oggi accoglie studenti, studiosi e appassionati tra scaffali di legno scuro e sale silenziose. Poco distante, la moderna Biblioteca San Giorgio mostra il volto contemporaneo della lettura: spazi luminosi, club del libro, aree per famiglie e una programmazione vivace per tutte le età.
La lettura come motore di inclusione
Il progetto di Pistoia Capitale Italiana del Libro 2026 punta a fare della lettura uno strumento di inclusione sociale e di rinascita urbana. “Vogliamo che i libri diventino un’occasione di incontro e crescita per tutti”, ha sottolineato Tomasi. Ecco perché gli eventi arriveranno anche nelle periferie, nelle scuole, nei centri sportivi e in luoghi insoliti. Fondamentale sarà il coinvolgimento delle associazioni locali: “Solo così – ha aggiunto l’assessora Semplici – la cultura può essere davvero condivisa”.
Tra le iniziative più attese c’è il “Librobus”, una biblioteca su ruote che raggiungerà frazioni e paesi vicini. Previsti anche laboratori per bambini, incontri con autori e percorsi pensati per le famiglie. Il calendario completo sarà presentato nei prossimi mesi.
Un territorio che vive di storie
Non è solo il centro di Pistoia a respirare letteratura. A pochi chilometri, nel borgo di Collodi, è nato Carlo Lorenzini, meglio noto come Carlo Collodi, autore di Pinocchio. Il Parco di Pinocchio, con le sue sculture immerse nel verde, attira ogni anno migliaia di visitatori e ricorda come i libri possono trasformare la realtà in avventura.
“Essere Capitale Italiana del Libro – ha concluso Tomasi – è una sfida che accettiamo con entusiasmo. Vogliamo che Pistoia diventi un laboratorio aperto dove leggere significa anche costruire il futuro insieme”.
Così la città si prepara a un anno intenso, fatto di pagine da sfogliare, incontri e nuove storie da raccontare. In attesa che il 2026 apra ufficialmente le porte a questa grande avventura letteraria.