Chamonix, 5 novembre 2025 – Nel cuore delle Alpi francesi, tra ghiacciai in ritirata e vette affilate, l’inverno ogni anno richiama migliaia di appassionati della neve. Da dicembre ad aprile, Chamonix e i suoi dintorni si vestono di piste, sentieri e panorami che sembrano sospesi tra cielo e montagna. Per chi sogna una fuga di tre giorni tra sci, natura e sapori genuini, questo angolo della Francia orientale offre un itinerario ricco di emozioni.
Quando conviene partire per le Alpi francesi
La stagione sciistica inizia a metà dicembre e dura fino ad aprile. A gennaio fa davvero freddo: spesso si scende sotto lo zero, il vento punge e la neve ricopre tutto. “Meglio mettere pneumatici invernali o quattro stagioni”, consigliano i locali. Febbraio e marzo sono i mesi delle vacanze scolastiche: prezzi più alti e piste affollate. Solo verso fine stagione, da metà marzo ad aprile, le giornate si allungano e i resort si animano con le ultime gare. Poi, con l’arrivo di maggio, tutto si ferma.
Muoversi tra Chamonix e dintorni: cosa sapere
A Chamonix le piste non sono collegate tra loro, così per spostarsi serve prendere mezzi su strada: ci sono autobus gratuiti con la Carte d’Hôte, che si trova in hotel e B&B, e il Mont Blanc Express, un treno panoramico che porta fino in Svizzera. “Con la carta ospite puoi salire anche sul treno”, spiega un albergatore del posto. Chi preferisce muoversi in autonomia può noleggiare un camper da Dreamer Van, direttamente in città.
La valigia giusta per le Alpi francesi
“Punta sugli strati, sempre”, dicono gli esperti. Un intimo tecnico traspirante, un pile o un maglione di mezzo e una giacca antivento sono d’obbligo. Poi ci sono gli accessori: maschera da sci, sciarpa di lana o un cappello di pelliccia, a seconda di quanto tempo si vuole passare sulle piste o nei locali per l’après-ski.
Primo giorno: sci e dopo-sci a Chamonix
La giornata inizia presto. Chamonix, dominata dal massiccio del Monte Bianco, è una meta storica per gli sciatori. Le famiglie scelgono spesso Les Houches, mentre La Flégère è perfetta per chi è alle prime armi o ha un livello intermedio. Gli esperti puntano dritti ai Grands Montets ad Argentière o alle nere di Les Houches, dove la Kandahar sulla Verte des Houches è una vera leggenda. “Qui non ci si annoia mai”, racconta un maestro di sci.
Dopo una giornata sulle piste, l’après-ski prende vita in centro. Il Moö, vicino alla stazione ferroviaria su avenue Michel Croz, apre le danze dalle 16. “Walk in, dance out”, recita il motto del bar, gestito da svedesi. Di fronte, al Chambre Neuf, si balla sui tavoli fino alle 20:30, quando la musica dal vivo si ferma. La notte continua tra la Folie Douce e l’Amnesia Club, il locale più grande della città.
Secondo giorno: Aiguille du Midi e Vallée Blanche
La mattina si vola in quota con la funivia dell’Aiguille du Midi, che arriva fino a 3.842 metri, regalando viste mozzafiato. Una pausa al Plan de l’Aiguille (2.317 m) per un caffè o un vin chaud aiuta a riprendere fiato prima dell’ultimo tratto. In cima, si cammina tra tunnel nella roccia fino a terrazze panoramiche e al famoso Le Tube, una passerella cilindrica con finestre sul vuoto. Poi l’ascensore porta al Pas dans le Vide: una cabina di vetro sospesa su mille metri di vuoto.
Nel pomeriggio si affronta la Vallée Blanche, il fuoripista più famoso d’Europa: 2.800 metri di dislivello su tre ghiacciai fino alla Mer de Glace. “Serve una guida esperta”, avvertono alla Compagnie des Guides de Chamonix (145 euro a persona più skipass). Il periodo migliore? Tra fine marzo e inizio aprile, quando la neve è più stabile.
Terzo giorno: Vallorcine, neve e sapori di montagna
Il terzo giorno si prende il Mont Blanc Express verso Vallorcine, a due chilometri dalla Svizzera. Qui il ritmo si fa più lento: si fa tappa alla Ferme de Vallorcine per assaggiare Tomme de Savoie e sérac freschissimo, oppure ci si gode una raclette sulla terrazza del Café Comptoir. La chiesa di Notre Dame de l’Assomption, ricostruita nel 1755 dopo valanghe devastanti, offre un momento di raccoglimento.
Nel pomeriggio la funivia porta al Domaine de Balme–Le Tour: ventuno piste blu e rosse con vista sulla valle di Chamonix e sulle Alpi svizzere. Chi vuole provare qualcosa di diverso può cimentarsi nello speed-riding con mini vela o salire al Refuge de Loriaz (2.020 m) per un pranzo tipico dopo due ore di cammino con le pelli. “Un segreto che pochi locali raccontano”, confida un abitante.
Tre giorni sono appena sufficienti per assaporare l’inverno delle Alpi francesi: tra discese leggendarie, villaggi autentici e pause golose, la montagna qui sa ancora sorprendere.