San José, 7 novembre 2025 – Cinque vulcani, cinque avventure diverse. Tra Costa Rica, El Salvador, Panama, Nicaragua e Guatemala, il cuore dell’America Centrale si conferma una meta irresistibile per chi cerca emozioni forti, tra crateri fumanti, sentieri accidentati e sorgenti termali. Ogni anno, da novembre ad aprile, migliaia di viaggiatori arrivano qui da ogni parte del mondo, pronti a confrontarsi con una natura autentica e spesso imprevedibile.
Santa Ana, El Salvador: la vetta più alta con un cratere da record
A meno di un’ora da San Salvador, il vulcano Santa Ana – chiamato anche Ilamatepec – svetta con i suoi 2381 metri, il più alto del paese. La salita, che va fatta obbligatoriamente con guide locali, dura circa quattro ore. “Il panorama sul lago Coatepeque e sull’oceano Pacifico ripaga tutta la fatica”, racconta Julio Martínez, guida ambientale del posto. Il cratere, uno dei più grandi al mondo, porta ancora i segni dell’ultima eruzione del 2005. L’escursione parte quasi sempre all’alba, quando la luce filtra tra le nuvole basse e l’aria è ancora intrisa di zolfo.
Rincón de la Vieja, Costa Rica: tra fanghi e acque calde
Nel nord-ovest della Costa Rica, a un’ora e mezza da Liberia, il vulcano Rincón de la Vieja domina un parco nazionale di oltre 140 chilometri quadrati. Le eruzioni del 2021 hanno chiuso l’accesso alla cima principale (1895 metri), ma restano aperti diversi sentieri verso vette minori come il Santa María. Molti visitatori però preferiscono godersi le sorgenti termali sparse nel parco. “Le acque calde, ricche di minerali, sono il modo migliore per rilassarsi dopo una camminata”, spiega una guida locale. Diverse agenzie di Liberia organizzano tour giornalieri con bagni nelle pozze di fango e soste alle cascate.
Barú, Panama: il regno degli escursionisti e degli amanti del birdwatching
Con i suoi 3475 metri, il vulcano Barú è la vetta più alta di Panama e una tappa obbligata per chi ama il birdwatching. Nel parco nazionale intorno vivono circa 250 specie di uccelli, tra cui il raro quetzal. Ci sono due sentieri principali: quello da Boquete, più accessibile ma comunque impegnativo (5-6 ore fino alla cima), e quello da Volcán, riservato ai più esperti (10-12 ore). Molti partono di notte per arrivare in cima all’alba e godersi una vista che spazia dal Pacifico ai Caraibi. Il periodo migliore per tentare l’ascesa è la stagione secca, tra gennaio e aprile.
Cerro Negro, Nicaragua: adrenalina pura con il volcano boarding
A pochi chilometri da León, il vulcano Cerro Negro è il più giovane dell’America Centrale – appena 160 anni – e uno dei più attivi. Con i suoi 728 metri, è diventato famoso per una sfida unica: il volcano surfing. “Si sale a piedi con la tavola in spalla e poi si scende a tutta velocità sulla ghiaia nera”, spiega Ana Gómez, istruttrice locale. Diverse agenzie offrono tour guidati, con tutto l’equipaggiamento e le istruzioni di sicurezza. L’attività attira soprattutto i giovani in cerca di forti emozioni e foto spettacolari.
Pacaya, Guatemala: lava incandescente e marshmallow alla brace
A un’ora e mezza da Antigua, il vulcano Pacaya (2552 metri) regala uno degli spettacoli più veri della zona: colate di lava ancora calde e fumarole attive. Anche se è uno dei vulcani più attivi del Centro America, le ultime eruzioni sono state di bassa intensità e non hanno fermato le escursioni. “Qui si possono arrostire marshmallow direttamente sulle rocce calde”, scherza una guida guatemalteca. La camminata fino alla cima dura circa due ore, ma chi non vuole faticare può noleggiare cavalli lungo il percorso.
Tra natura e cultura: un viaggio che lascia il segno
Dai crateri di Santa Ana alle sorgenti calde del Rincón de la Vieja, passando per la discesa adrenalinica del Cerro Negro e le albe sul Barú, l’America Centrale resta una terra di contrasti e sorprese. Un mosaico di paesaggi che unisce avventura, biodiversità e tradizioni locali, offrendo esperienze difficili da trovare altrove. Mentre i vulcani continuano a modellare il territorio – a volte silenziosi, altre imprevedibili – restano testimoni vivi della forza della natura e della voglia di scoperta dell’uomo.