San Salvador, 8 novembre 2025 – El Salvador, piccolo stato dell’America Centrale spesso ricordato per notizie di cronaca passate, sta lentamente emergendo come meta per chi cerca spiagge da surf, città vive e una natura ancora poco esplorata. Nonostante un passato difficile, negli ultimi anni il governo ha lavorato su sicurezza e infrastrutture, riportando fiducia tra la gente e i turisti. Così, tra onde perfette, borghi coloniali e siti archeologici maya, il paese si sta facendo notare come una delle nuove destinazioni del continente.
San Salvador cambia faccia
Il primo stop è San Salvador, il cuore politico ed economico del paese. Una volta evitata per questioni di sicurezza, oggi la città ha un aspetto diverso: quartieri rinnovati, musei come il Museo de Arte de El Salvador e il Museo Nacional de Antropología David J Guzmán, piazze piene di vita e una scena culinaria in fermento. “C’è una nuova energia, la gente vuole mostrare il meglio della nostra cultura”, racconta Ana Morales, guida locale, mentre aspettiamo davanti al restaurato Palacio Nacional. Da non perdere la Catedral Metropolitana, dove l’arcivescovo Óscar Romero pronunciò i suoi celebri discorsi per i diritti umani.
Suchitoto, tra arte e storia
A circa 50 chilometri a nord-est della capitale c’è Suchitoto, un borgo coloniale che la Spagna scelse come prima capitale nel 1528. Oggi è il centro culturale del paese: strade di pietra, mercatini artigianali e un’atmosfera rilassata, soprattutto nel weekend. Il Centro Arte para La Paz usa l’arte per promuovere la pace sociale. Qui si scopre anche la tradizione dell’añil, l’indaco naturale lavorato dalle popolazioni indigene Pipil: la Hacienda Los Nacimientos accoglie chi vuole vedere come nasce questo famoso colorante.
Joya de Cerén, la “Pompei” dei maya
Tra i siti archeologici più famosi c’è Joya de Cerén, patrimonio UNESCO. Un villaggio agricolo maya sepolto dalle ceneri vulcaniche nel 600 d.C., che ha conservato case di adobe, magazzini e persino resti di cibo come peperoncini e cacao. “È uno sguardo unico sulla vita quotidiana dei maya”, spiegano gli esperti. Poco lontano, il complesso di San Andrés offre piramidi e cortili cerimoniali.
El Tunco ed El Zonte, paradisi per surfisti
Sulla costa pacifica, il villaggio di El Tunco è ormai un punto di riferimento internazionale per il surf. Le onde non mancano mai, con il periodo migliore da marzo a ottobre. Scuole come la Wassi Surf School e la Bamboards Surf Academy accolgono principianti e professionisti. Al tramonto, la spiaggia si anima di giovani con tavole sotto braccio e birre fresche. Poco più a ovest, El Zonte si distingue per essere stata tra le prime comunità al mondo ad adottare il Bitcoin come moneta locale.
Los Cóbanos, immersioni tra coralli e relitti
Chi preferisce un mare più tranquillo trova a Los Cóbanos spiagge dorate e fondali ricchi di vita. L’area protetta ospita il più grande sistema di coralli del Pacifico centroamericano. Da novembre a marzo è il momento migliore per snorkeling e immersioni: pesci pappagallo, tartarughe verdi e relitti come quello della nave mercantile SS Douglas, affondata nel 1980 mentre trasportava caffè verso la Germania. Tra novembre e aprile, poi, si possono vedere le megattere in migrazione.
Ruta de Las Flores, borghi e mercati tra i fiori
Nell’entroterra c’è la famosa Ruta de Las Flores, 35 chilometri tra colline coltivate a caffè e villaggi come Juayúa e Nahuizalco. Ogni paese ha il suo mercato tipico; Juayúa è nota per la fiera gastronomica del fine settimana. Nahuizalco conserva vive le tradizioni Pipil, tra artigianato e rituali sciamanici.
Lago de Coatepeque, relax sul cratere
A sud di Santa Ana si apre il vasto Lago de Coatepeque, nato in una caldera vulcanica. Le sue acque cambiano colore ogni pochi anni, passando dal blu al turchese intenso. Qui si può nuotare, fare kayak o semplicemente gustare piatti tipici nei ristoranti su palafitte.
Santa Ana, tra caffè e architettura
Seconda città del paese, Santa Ana deve la sua fortuna alle piantagioni di caffè. Il centro storico ruota attorno alla candida Catedral de Santa Ana e al vivace Parque Libertad. Caffetterie come Cadek Café propongono degustazioni di miscele locali; nelle vicinanze si visitano piantagioni come la Finca La Esperanza.
Parque Nacional Los Volcanes, trekking tra crateri
Chi ama camminare trova il suo paradiso nel Parque Nacional Los Volcanes, dominato dai vulcani Santa Ana (2381 m), Izalco (1958 m) e Cerro Verde (2030 m). Il sentiero più battuto porta in cima al Santa Ana, dove si apre un cratere con un lago sulfureo color turchese.
Chalchuapa, tracce maya
A ovest di Santa Ana si estende l’area archeologica di Chalchuapa, con il sito di Tazumal: una piramide alta 24 metri, campi da gioco della pelota e un museo che mostra reperti anche da Costa Rica e Messico. Poco lontano, la laguna sulfurea di Cuzcachapa è avvolta da leggende popolari.
El Oriente Salvaje, natura selvaggia
Infine, per chi cerca posti fuori dai percorsi turistici c’è l’Oriente Salvaje, regione orientale tra mangrovie, montagne e spiagge selvagge come Punta Mango ed El Cuco, meta prediletta dei surfisti più esperti. Da qui partono escursioni in barca verso le isole del Golfo di Fonseca, paradiso per birdwatcher e amanti della natura incontaminata.
In breve, El Salvador offre un mix autentico – tra storia antica, paesaggi vulcanici e un’accoglienza sincera – che aspetta solo chi è pronto a lasciare da parte i pregiudizi del passato.