Mangaia: un viaggio nell’isola più antica del Pacifico

Mangaia: un viaggio nell'isola più antica del Pacifico

Mangaia: un viaggio nell'isola più antica del Pacifico

Giulia Ruberti

8 Novembre 2025

Avarua, 8 novembre 2025 – Mangaia, la più antica tra le isole del Pacifico, si trova nel cuore dell’arcipelago delle Isole Cook, a metà strada tra la Nuova Zelanda e le Hawaii. Qui, tra coralli e grotte misteriose, la natura detta ancora il ritmo della vita. Un posto dove il tempo sembra scorrere più lento e i suoi appena 500 abitanti vivono in armonia con un paesaggio rimasto quasi intatto per milioni di anni.

Mangaia, l’isola che sfida il tempo

Gli studi geologici dicono che Mangaia ha una storia di circa 18 milioni di anni. È la seconda isola più grande dell’arcipelago, ma la più a sud. Gli isolani la chiamano ancora ‘Au’Au, un nome antico passato di generazione in generazione. L’isola ha una forma particolare: una fascia di makatea, roccia corallina calcarea, circonda un altopiano che arriva fino a 70 metri d’altezza. Al centro, una foresta fitta e verde si nutre delle acque che scorrono silenziose sotto terra.

Grotte, misteri e silenzi

Le grotte di Mangaia – alcune ancora poco conosciute – hanno attirato geologi e antropologi da ogni parte del mondo. All’interno, stalattiti e stalagmiti disegnano paesaggi quasi irreali. “Ogni caverna ha la sua storia, spesso legata alle leggende degli antenati”, racconta Tereapii, guida del posto che accompagna i pochi visitatori lungo sentieri nascosti tra la vegetazione. Qui il silenzio è rotto solo dal gocciolio dell’acqua o dal canto degli uccelli endemici.

Spiagge nascoste e mare da scoprire

Sulla costa, le spiagge di Mangaia restano spesso vuote. Si raggiungono solo a piedi, seguendo sentieri stretti tra la macchia tropicale. Il mare si infrange sulla barriera corallina, creando un sottofondo costante per chi si ferma a guardare l’orizzonte. Tra luglio e settembre, la costa diventa il palco ideale per chi vuole vedere le balene in migrazione: “Le vediamo nuotare vicino agli scogli, è uno spettacolo che aspettiamo ogni anno”, confida un pescatore del villaggio di Oneroa.

Il mercato del venerdì: cuore dell’artigianato

La vita sull’isola segue ritmi antichi. Il venerdì mattina, nella piazza principale, si tiene il mercato settimanale. Qui gli artigiani mettono in mostra gioielli, sculture in legno, parei colorati e piccoli souvenir fatti a mano. “Non c’è la varietà delle grandi città, ma ogni pezzo racconta qualcosa di noi”, spiega Mama Tuaine, che da vent’anni intreccia borse e cappelli con le foglie di pandanus. Per i pochi visitatori, è un’occasione per scoprire da vicino la cultura delle Cook.

Come arrivare a Mangaia

Raggiungere Mangaia non è difficile, ma serve un po’ di organizzazione. I voli principali partono da Rarotonga, la capitale dell’arcipelago: tre volte a settimana, Air Rarotonga collega le due isole in circa 30 minuti. Gli arrivi sono soprattutto al mattino presto o nel tardo pomeriggio; all’aeroporto, una struttura piccola immersa nel verde, ad accogliere i passeggeri ci sono spesso solo qualche parente e i tassisti locali.

Un’isola che invita a rallentare

Chi sceglie Mangaia lo fa per staccare davvero dalla vita di tutti i giorni e immergersi in un altro mondo. Niente grandi resort, niente locali notturni: qui il vero lusso è il silenzio, interrotto solo dai suoni della natura. “È un’isola che ti insegna a rallentare”, racconta un viaggiatore australiano incontrato lungo il sentiero per la grotta di Teruarere. Forse è proprio questo il fascino più autentico della Polinesia: avventure semplici, incontri veri e una bellezza che non ha bisogno di trucchi.

Per chi cerca un’esperienza lontana dalle rotte turistiche, Mangaia resta una meta da segnare. Un posto dove la parola “paradiso” prende un senso vero – fatto di foreste antiche, spiagge solitarie e storie sussurrate tra le case di legno del villaggio.

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