Bangkok, 10 novembre 2025 – Guidare in Thailandia può sembrare un’impresa ardua, soprattutto per chi mette piede per la prima volta nella capitale. Il traffico di Bangkok è un vero caos, difficile da gestire anche per chi ha esperienza al volante. Ma basta lasciare la città alle spalle e tutto cambia: le strade si fanno più tranquille, i paesaggi si aprono e la Thailandia mostra un altro volto, fatto di villaggi, foreste e itinerari che invitano a esplorare il Paese in autonomia.
Fuori Bangkok: come muoversi sicuri e senza stress
Chi ha provato a guidare per le strade di Bangkok lo sa bene: traffico fitto, motorini ovunque e regole spesso ignorate. Ma appena si esce dalla città, la situazione migliora. Le strade principali sono in buone condizioni, anche se bisogna fare attenzione a camion e bus che sfrecciano veloci. Secondo chi ha viaggiato, conviene noleggiare un’auto o una moto in una città di provincia come Chiang Mai o Nakhon Ratchasima per evitare lo stress della capitale.
“Meglio partire presto, con una colazione presa al mercato locale”, consiglia un operatore turistico di Chiang Mai. I prezzi del noleggio sono contenuti: un’auto media costa intorno ai 25 euro al giorno, mentre uno scooter si trova anche sotto i 10 euro. Documenti? Serve la patente internazionale e, per sicurezza, una copia del passaporto.
Mae Sa Valley: il cuore verde del Nord
Per chi vuole un primo assaggio di road trip in Thailandia, il percorso nella Mae Sa Valley – a 80 chilometri a nord di Chiang Mai – è perfetto. Si attraversano foreste fitte e piccoli villaggi, con soste come la cascata di Nam Tok Mae Sa, ideale per un picnic. Poco più avanti, i Queen Sirikit Botanical Gardens offrono serre, sentieri e un museo naturalistico adatto anche alle famiglie.
Un tratto interessante porta alla comunità Hmong di Nong Hoi, dove si possono assaggiare piatti tipici nei ristoranti di Mon Cham, con vista sulla valle. Il rientro verso Chiang Mai lungo la Hwy 1269 regala scorci panoramici e qualche bella occasione per fermarsi a scattare foto.
Mae Hong Son Loop: curve e villaggi tra le montagne
Chi ama viaggiare su due o quattro ruote conosce il fascino della Mae Hong Son Loop: 604 chilometri e ben 1864 curve tra le colline del Nord-Ovest. Il giro parte e finisce a Chiang Mai, passando per luoghi come il Doi Inthanon National Park (dove in inverno fa anche freddo), Mae Sariang sul fiume e la cittadina di Mae Hong Son, famosa per i suoi monasteri.
Al ritorno, meritano una sosta il ponte di bambù Su Tong Pae e la vivace Pai, meta amata da chi cerca trekking, yoga o semplicemente relax tra le montagne. “Il certificato della Camera di Commercio di Mae Hong Son per chi completa il giro è ormai un piccolo trofeo tra i viaggiatori”, racconta un gestore locale.
Isan Loop: la Thailandia meno battuta
Per chi vuole scoprire una Thailandia fuori dai sentieri più battuti, l’Isan Loop è la scelta giusta. Partendo da Nakhon Ratchasima (Khorat), si percorrono circa 830 chilometri nel Nord-Est. Qui il ritmo è più lento, la cucina sorprende (da provare larb e som tam) e i templi khmer di Phanom Rung e Phimai raccontano storie antiche. Ubon Ratchathani e Roi Et sono tappe consigliate per chi vuole vedere monasteri e vivere festival locali.
Da Bangkok a Chiang Mai: un viaggio nella storia
Chi non teme il traffico iniziale della capitale può affrontare la tratta Bangkok–Chiang Mai (583 km), un viaggio che attraversa la storia thailandese. Prima tappa ad Ayutthaya, antica capitale del Siam; poi Lopburi, con i suoi templi popolati da scimmie, Phitsanulok con il venerato Buddha di Wat Phra Si Rattana Mahathat e infine Sukhothai, cuore del regno thai tra XIII e XIV secolo. Lampang e Lamphun sono ottime soste prima di arrivare a Chiang Mai.
Un consiglio? Fare una deviazione verso Kanchanaburi per visitare i luoghi legati alla ferrovia della morte e le cascate del parco nazionale Erawan.
Dal Sud alle isole: tra Hua Hin, Surat Thani, Phuket e Satun
Chi preferisce il mare può seguire la costa da Hua Hin a Surat Thani (580 km), passando per spiagge tranquille come Ban Krut e Bang Saphan Yai, fino alle antiche foreste del Khao Sok National Park. Da Surat Thani si raggiungono facilmente le isole del Golfo come Ko Samui.
Sull’Andaman Coast, invece, il percorso da Phuket a Satun (1100 km andata e ritorno) permette soste su isole come Ko Lanta e il Ko Tarutao Marine National Park. Attenzione però: tra maggio e ottobre molte tratte marittime sono sospese per il mare mosso.
Chiang Rai–Phayao: templi e panorami senza folla
Infine, chi cerca panorami spettacolari può partire da Chiang Rai verso Phayao (250 km), passando per il celebre Wat Rong Khun, il “tempio bianco”, e villaggi immersi nelle colline verdi del Triangolo d’Oro. Una tappa a Chiang Khong offre uno sguardo sulle influenze laotiane oltre il Mekong.
Guidare in Thailandia: regole essenziali
In Thailandia si guida a sinistra. Meglio dare sempre la precedenza ai mezzi più grandi e fare attenzione ai motorini, che spesso viaggiano contromano sulla corsia d’emergenza. La prudenza è fondamentale: “Andate piano”, raccomanda un agente della polizia stradale di Chiang Mai. Non dimenticate assicurazione completa, patente internazionale e una copia del passaporto sempre a portata di mano.
Viaggiare su strada in Thailandia significa scoprire un Paese che cambia volto a ogni curva. Solo così, lontano dalle rotte affollate, si incontrano davvero storie, sapori e paesaggi che restano nel cuore.