Madrid, 12 novembre 2025 – Il collegamento ferroviario ad alta velocità tra Madrid e Barcellona è ormai uno degli snodi fondamentali del trasporto spagnolo. Ogni giorno, treni veloci coprono la distanza tra le due città in meno di tre ore. Stando ai dati di Renfe, il treno ha ormai superato l’aereo sulla tratta più trafficata d’Europa: circa il 75% dei viaggiatori preferisce il treno al volo. Ma cosa vuol dire davvero attraversare la penisola iberica da Atocha a Sants? E perché sempre più turisti e pendolari scelgono questa opzione?
Da Atocha a Sants: un viaggio tra passato e presente
La partenza è dalla stazione di Madrid Atocha, il cuore pulsante della città. All’alba si incontrano gli ultimi nottambuli e i primi pendolari. “Madrid non dorme mai”, scherza un pensionato uscendo dal bar all’angolo poco prima delle sette. L’ingresso alla stazione colpisce per la sua architettura: la vecchia pensilina del 1892 si mescola con le strutture moderne. Dentro, un giardino tropicale con palme, piante rampicanti e giochi di luce accoglie chi passa. “Sembra più una serra che una stazione”, racconta Ana, impiegata che ogni settimana prende l’AVE per Barcellona.
Prima di salire sui treni ad alta velocità spagnoli ci sono i controlli di sicurezza, simili a quelli in aeroporto. Nelle ore di punta si fanno code e attese, per questo Renfe consiglia di presentarsi almeno 30 minuti prima. Solo così si arriva ai binari dove aspettano gli AVE, capaci di viaggiare fino a 300 km/h.
Biglietti e servizi: cosa scegliere a bordo
Sulla tratta Madrid-Barcellona operano diverse compagnie: oltre a Renfe, ci sono i treni low-cost AVLO, Ouigo (del gruppo francese SNCF) e Iryo (con Trenitalia). Ogni società offre varie classi e prezzi. Renfe AVE propone tre opzioni: Básico, la più economica ma meno flessibile, Elige, con più libertà di modifica e disponibile in Standard o Comfort, e Prémium, per chi vuole il massimo comfort e può cambiare biglietto senza penali.
Gli AVE sono noti per la puntualità e il silenzio. Nella Standard Class non c’è il servizio al posto, ma i sedili sono grandi e le carrozze luminose. “Ho preso un posto finestrino e nessuno si è seduto accanto a me: spazio e tranquillità”, racconta un turista inglese. Chi vuole può scegliere la Comfort Class, con sedili più ampi e servizio catering incluso.
Il viaggio: paesaggi e soste da non perdere
Il percorso diretto copre 506 km in circa 2 ore e 39 minuti. Alcuni treni fermano a tappe come Zaragoza, nodo importante per storia e gastronomia. “Zaragoza merita una sosta: il centro è pieno di bar e ristoranti”, suggerisce un addetto dell’ufficio informazioni turistiche.
Chi invece punta alla velocità si gode il panorama: campi coltivati, borghi arroccati, distese di sole. Superata Tarragona, il mare Mediterraneo entra in scena. L’arrivo a Barcellona Sants è meno spettacolare – i binari sono sotto terra – ma bastano pochi gradini per trovarsi nella luce catalana del mattino.
Oltre Barcellona: le connessioni con l’Europa e il futuro
La linea veloce non si ferma a Barcellona. Da qui i treni continuano verso nord, fino a Figueres e al confine francese di Perpignan. Alcuni AVE arrivano a Marsiglia e Lione. Secondo Trenitalia, è in programma di collegare Madrid a Parigi entro il 2026, riaprendo una linea internazionale chiusa dal 2013.
Per chi vuole risparmiare, AVLO offre tariffe più basse ma con tempi simili agli AVE tradizionali. Un dettaglio curioso: i modelli S102 e S112 di Renfe sono chiamati “pato” (anatra) per la forma del muso.
Consigli per partire senza intoppi
Per evitare problemi, è meglio arrivare in stazione con largo anticipo: i controlli di sicurezza possono richiedere tempo, soprattutto nei weekend o durante le feste. Prenotare online è facile, sia su Trainline che direttamente sui siti delle compagnie.
In sintesi, il viaggio in treno ad alta velocità tra Madrid e Barcellona non è solo un modo veloce per spostarsi tra due grandi città. È un’esperienza che unisce comodità, efficienza e scorci veri sulla Spagna di oggi. Ed è uno dei migliori esempi di mobilità sostenibile in Europa.