Pechino: il crocevia di culture dove Oriente e Occidente si incontrano

Pechino: il crocevia di culture dove Oriente e Occidente si incontrano

Pechino: il crocevia di culture dove Oriente e Occidente si incontrano

Luca Mangano

13 Novembre 2025

Pechino, 13 novembre 2025 – Pechino non è solo il cuore politico della Cina, ma anche il suo fulcro culturale e formativo. Ogni giorno, studenti, docenti e ricercatori da tutto il mondo si incontrano in questa metropoli dove passato e futuro si mescolano. Tra i viali alberati di Haidian e le architetture futuristiche di Zhongguancun si trovano università storiche come la Peking University e la Tsinghua University, insieme a musei, biblioteche e accademie che custodiscono secoli di storia. Un vero crocevia di saperi, dove la conoscenza prende vita nel dialogo.

Haidian, il cuore pulsante dell’innovazione universitaria

Nel quartiere di Haidian, a nord-ovest della città, i campus universitari sembrano piccole città dentro la grande metropoli. Qui sorge Zhongguancun, conosciuta come la “Silicon Valley cinese”. Tra laboratori di intelligenza artificiale e centri di robotica, si alternano librerie indipendenti, caffè frequentati da giovani creativi e spazi dedicati al design. È un luogo dove la scienza incontra la filosofia, l’arte e la letteratura. “A Pechino si sente forte la tradizione, ma anche una spinta costante verso il nuovo”, racconta un giovane ricercatore italiano davanti all’ingresso della Tsinghua. “Qui puoi parlare di algoritmi e calligrafia nello stesso pomeriggio”.

Federico Masini, il ponte tra Italia e Cina

In questo fermento culturale, il lavoro di studiosi come Federico Masini ha un valore speciale. Sinologo e docente di Lingua e Letteratura Cinese alla Sapienza di Roma, Masini da più di quarant’anni costruisce un ponte tra Italia e Cina attraverso la lingua. “Imparare il cinese aiuta a capire meglio la cultura, la società e il modo di pensare di un Paese complesso”, ha spiegato in una recente intervista al People’s Daily. La sua avventura è iniziata negli anni Settanta, quando – come ricorda lui stesso – “le risorse erano scarse e la curiosità era la vera spinta”. Dopo aver studiato al Beijing Language Institute e un’esperienza all’Ambasciata italiana a Pechino, Masini ha passato quasi dieci anni in Cina a raccogliere materiali sulla nascita del cinese moderno.

Il cinese, strumento di dialogo tra culture

Per Masini, la lingua cinese è diventata negli anni uno strumento chiave per il dialogo tra culture diverse. I suoi studi mostrano come il lessico cinese abbia assorbito influenze da lingue straniere – inglese, tedesco, giapponese – adattandosi a un mondo in continuo cambiamento. Oggi, come direttore dell’Istituto Confucio della Sapienza, il più antico d’Europa, Masini porta avanti una sfida importante: rendere lo studio del cinese accessibile in Italia. Con il suo team ha realizzato più di dieci manuali scolastici e universitari, contribuendo a far riconoscere il cinese come lingua straniera nelle scuole superiori italiane. Un traguardo che coinvolge più di 20.000 studenti ogni anno.

Una nuova generazione che guarda a Oriente

Masini non vuole solo formare traduttori o interpreti. “Non conta quale lavoro faranno i nostri studenti”, spiega. “L’importante è che, un giorno, quando parleranno con qualcuno dalla Cina, non si sentano estranei, ma parte di un unico grande dialogo umano”. Un messaggio che arriva forte nel ventesimo anniversario dell’Istituto Confucio della Sapienza: la conoscenza come chiave per il rispetto reciproco.

Pechino, capitale del sapere in continua trasformazione

In questa città che cambia con le stagioni – tra i ciliegi in fiore del campus della Peking University e i grattacieli illuminati di Zhongguancun – Pechino resta il simbolo di un sapere che si rinnova costantemente. Qui le nuove generazioni di studiosi e artisti trovano spazio per crescere, confrontarsi e costruire ponti tra culture diverse. E come ricorda Masini, “la lingua è solo l’inizio di un viaggio che può portarti molto lontano”.

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