Scopri la fortezza di Gradina: un viaggio nel tempo tra le meraviglie della Croazia

Scopri la fortezza di Gradina: un viaggio nel tempo tra le meraviglie della Croazia

Scopri la fortezza di Gradina: un viaggio nel tempo tra le meraviglie della Croazia

Silvana Lopez

17 Novembre 2025

Zagabria, 17 novembre 2025 – Sulla cima del monte Papuk, nel nord-est della Croazia, un gruppo di archeologi ha scoperto da poco una fortezza preistorica che potrebbe cambiare la storia della zona. Il sito, chiamato Gradina, risale al Bronzo finale (intorno al 1200–1000 a.C.) e offre nuovi spunti sullo sviluppo sociale e strategico nei Balcani, come ha spiegato il professor Hrvoje Potrebica dell’Università di Zagabria, che guida gli scavi.

Difese da record nel Bronzo europeo

La sorpresa più grande, dicono gli esperti, non sta tanto nel panorama – a 611 metri di altezza, tra boschi fitti e rocce – ma nella complessità delle strutture difensive. Gli archeologi hanno trovato una triplice cinta: una prima parte di terra battuta, un muro di blocchi di pietra e un rivestimento esterno di terreno compattato. Alcune mura interne arrivano a due metri di altezza, mentre le esterne sfruttano la pendenza del monte per raggiungere i sette-otto metri.

Ma è la seconda cinta, fatta con pietra a secco e spessa più di un metro e mezzo, a stupire davvero. “Una tecnica così avanzata per quell’epoca è quasi unica in questa zona d’Europa”, ha detto Potrebica durante una visita al sito. La robustezza delle mura fa pensare a una comunità non solo esperta, ma anche ben organizzata e con risorse importanti.

Gradina: più di un semplice rifugio

La fortezza copre circa quattro ettari, molto più di un riparo temporaneo tipico di quei tempi. Dentro le mura sono venute alla luce case e frammenti di ceramica, segni chiari di una vita stabile. Prima degli scavi, qualcuno aveva ipotizzato un legame con i Celti, anche a causa di alcune monete d’argento trovate. Ma l’analisi della ceramica ha dimostrato che il sito è molto più vecchio, di quasi ottocento anni rispetto all’arrivo dei Celti in zona.

Il termine “Bronzo finale” indica l’ultima fase dell’Età del Bronzo in Europa, quando le comunità diventavano sempre più complesse e gerarchiche. “Questa fortezza mostra che già allora esistevano insediamenti fissi e ben protetti, con un’organizzazione sorprendente”, ha spiegato Potrebica.

Un pezzo nuovo nella storia dei Balcani

La scoperta di Gradina dà agli studiosi uno sguardo nuovo sulle reti culturali e commerciali che univano i Balcani con il Mediterraneo e l’Europa centrale. In quel periodo, secondo gli archeologi croati, le comunità locali erano già parte di scambi e condivisioni tecnologiche. Fortificazioni imponenti come quella sul monte Papuk rispondono a nuove esigenze di difesa e a una società in trasformazione.

Passeggiando tra le rovine – pietre squadrate, rampe, tracce di focolari antichi – si capisce quanto lavoro e organizzazione ci siano voluti per costruire tutto questo. “Non si trattava solo di difendersi: qui si viveva, si lavorava e si faceva commercio”, ha raccontato uno degli archeologi.

Un tesoro nascosto del Mediterraneo preistorico

Oggi Gradina è considerata uno dei siti preistorici più importanti dell’area mediterranea. La fortezza sul monte Papuk non è solo un tema per esperti: è un invito a riscoprire le radici profonde dell’Europa sudorientale. Le sue mura robuste, la pietra a secco ancora intatta in diversi punti, i segni di vita quotidiana raccontano una storia di resistenza e ingegno.

Le autorità croate stanno pensando di inserire il sito nei percorsi turistici e didattici della regione di Virovitica-Podravina. “Vogliamo che Gradina diventi un luogo vivo, dove il passato parli con il presente”, ha detto un funzionario locale. Solo allora – tra i boschi del Papuk – si potrà davvero immaginare la vita di quella comunità che, tremila anni fa, guardava il mondo dall’alto delle sue mura.

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