Milano, 19 novembre 2025 – “Pasta Diva” è il libro che promette di cambiare per sempre il modo in cui guardiamo al piatto più amato d’Italia (e non solo). Firmato dal critico e docente di enogastronomia Andrea Grignaffini, il volume è stato presentato ieri a Milano, nella sede della Fondazione Cologni, davanti a un pubblico fatto di esperti e appassionati. L’obiettivo? Raccontare i segreti, le storie e le infinite possibilità della pasta, un cibo che, pur essendo un simbolo nazionale, continua a sorprendere anche chi pensa di conoscerlo bene.
“Pasta Diva”: tra storia e nuove idee
Nel cuore del libro, Grignaffini ripercorre la lunga storia della pasta, spiegando come sia diventata protagonista sulle tavole italiane – dalle cucine di casa ai ristoranti più all’avanguardia. Trentatré capitoli, ognuno dedicato a un aspetto diverso: dalla nascita delle prime ricette fino alle sperimentazioni degli chef di oggi. “La pasta è un simbolo in continua trasformazione – ha detto Grignaffini durante la presentazione – e oggi chi cucina la fa evolvere ogni giorno, cercando strade nuove senza perdere di vista la tradizione”.
Con lui hanno collaborato anche Davide Rampello, docente e curatore culturale, e Antonio Paolini, giornalista e critico enogastronomico. Le illustrazioni sono di Paolo Rui, designer milanese noto, che ha dato al libro un tono leggero e visivo. Il risultato è un testo che si legge tutto d’un fiato, ma invita anche a fermarsi e a tornare sui dettagli.
La pasta oltre la pentola: un laboratorio di creatività
Uno dei temi più interessanti di “Pasta Diva” riguarda i modi diversi di cucinare la pasta. Non più solo bollita in acqua salata, come vuole la tradizione, ma anche cotta al vapore, risottata, passata in forno o perfino fritta dopo essere stata frullata. “La cottura al dente non è più un dogma – ha raccontato Grignaffini – oggi si sperimenta molto, anche nei ristoranti storici”. In certi locali, la pasta diventa protagonista di interi menù, dall’antipasto al dolce. Per esempio, ci sono i ravioli dolci delle feste o le paste ripiene servite come dessert.
Secondo Grignaffini, questa voglia di sperimentare non toglie nulla alla tradizione, anzi la arricchisce. “Molte ricette regionali già usavano la pasta in modi insoliti – ha ricordato – pensate ai timballi siciliani o alle paste dolci di Artusi”. Il libro dedica spazio anche a tecniche meno conosciute: dalla cottura passiva (dove la pasta cuoce fuori dal fuoco) alle versioni risottate, che danno consistenze nuove.
Un ricettario per chi vuole mettersi alla prova
Alla fine del libro, Grignaffini ha inserito un ricettario pratico. Non solo piatti classici, ma idee per chi vuole giocare in cucina, provando a frantumare la pasta secca per usarla come base croccante o a impastarla di nuovo con ingredienti insoliti. “Volevo che il libro fosse anche uno strumento per chi ama cucinare”, ha detto l’autore. Le ricette sono pensate sia per chi si avvicina per la prima volta ai fornelli sia per chi cerca spunti nuovi.
Le illustrazioni di Paolo Rui accompagnano ogni ricetta, rendendo il ricettario facile e piacevole da sfogliare. “Abbiamo voluto dare leggerezza al racconto – ha spiegato Rui – perché cucinare deve essere anche divertente”.
La Fondazione Cologni e l’arte della pasta
Il libro fa parte della collana “Mestieri dell’Arte”, curata dalla Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte e pubblicata da Marsilio. L’istituzione, fondata da Franco Cologni, porta avanti da anni iniziative per valorizzare i mestieri artigianali italiani. “La pasta è uno dei simboli più forti del nostro patrimonio – ha sottolineato Cologni – raccontarla significa anche difendere un sapere antico”.
“Pasta Diva” si inserisce così in un percorso più ampio di tutela e diffusione della cultura gastronomica italiana. Un invito a guardare oltre le abitudini, senza perdere la voglia di scoprire.