Castiglione della Pescaia, 21 novembre 2025 – I sindaci delle principali città balneari italiane si sono dati appuntamento ieri a Castiglione della Pescaia. Obiettivo: rivolgersi al Governo con una voce sola per chiedere un nuovo modo di gestire il mare e il turismo lungo le coste. All’incontro, che ha visto amministratori da Alghero a Viareggio, si è parlato di un tema ormai urgente: “Clima e rifiuti spiaggiati non sono problemi locali”, è stato ripetuto più volte. Da qui la richiesta unanime di una nuova agenda ambientale nazionale.
Sindaci uniti: così si difendono le coste
Le comunità marine del G20Spiagge, che riuniscono alcune delle località più frequentate d’Italia – da Riccione a Taormina, passando per Cavallino Treporti e Senigallia – hanno chiesto allo Stato di riconoscere ufficialmente il ruolo che già svolgono nella gestione dei temi ambientali e climatici. “Le città costiere sono veri e propri laboratori di sostenibilità”, ha spiegato Elena Nappi, sindaca di Castiglione della Pescaia. “Gestire le coste serve un metodo condiviso. Vogliamo che, attraverso il G20Spiagge, il Governo ci tenga sempre in considerazione sulle politiche del mare”.
Il network G20Spiagge propone un modello unico per governare il mare, che metta insieme tutela dell’ambiente, adattamento al clima e turismo sostenibile. I dati portati al dibattito parlano chiaro: queste città attirano ogni anno circa 55 milioni di turisti, pari al 12% del totale nazionale.
Le proposte sul tavolo: fondo e regole per la Posidonia
Durante l’incontro sono state messe sul piatto alcune proposte concrete. Al primo posto, la creazione di un fondo nazionale per i rifiuti spiaggiati, pensato per alleggerire i bilanci dei Comuni costieri, spesso schiacciati dai costi di raccolta e smaltimento dei detriti portati dal mare. “Non possiamo più farcela da soli di fronte a un problema che riguarda tutto il Paese”, ha sottolineato un amministratore.
Altro punto caldo è la riforma della legge sulla Posidonia oceanica: oggi questa pianta marina viene spesso considerata un rifiuto, con danni sia per l’ambiente sia per l’economia delle località di mare. I sindaci chiedono che si riconosca il suo valore ecologico e che si mettano in campo regole più chiare per la sua gestione.
Si è parlato anche della necessità di protocolli unici per le allerte meteo e per la salvaguardia della biodiversità marina. Strumenti indispensabili per fermare le specie invasive e rispondere insieme alle emergenze legate al clima.
Verso un’agenda concreta per il futuro delle spiagge
“Stiamo mettendo insieme un’agenda politica vera e propria per il futuro del Paese”, ha detto Roberta Nesto, coordinatrice nazionale del G20Spiagge e sindaca di Cavallino Treporti. “Dove si discute di clima, economia blu e qualità della vita, le città di mare devono giocare un ruolo da protagoniste, come già fanno con i cittadini e i milioni di turisti che accolgono”.
Un documento raccoglierà tutte le proposte emerse e sarà inviato a Parlamento e Governo nelle prossime settimane. L’obiettivo è avviare una regia nazionale che metta le città costiere nelle condizioni di affrontare le sfide ambientali con gli strumenti giusti.
Chi c’era e quanto conta il turismo costiero
All’appuntamento hanno partecipato sindaci e amministratori delle principali località balneari d’Italia: Alghero, Arzachena, Bibbona, Caorle, Castagneto Carducci, Castiglione della Pescaia, Cattolica, Cavallino Treporti, Chioggia, Comacchio, Grado, Jesolo, Lignano Sabbiadoro, Piombino, Riccione, Rosolina, San Michele al Tagliamento, San Vincenzo, Senigallia, Sorrento, Taormina, Viareggio e Vieste.
Queste città – secondo i dati del network – rappresentano una fetta importante dell’economia turistica nazionale. “Siamo pronti a fare la nostra parte”, ha ribadito uno dei sindaci. “Ma serve una strategia comune”.
L’incontro di Castiglione della Pescaia segna un passo avanti verso una gestione più efficace delle coste italiane. Solo così – hanno concluso – si potrà davvero unire tutela ambientale e sviluppo turistico sostenibile, senza lasciare indietro nessuno.