Agrigento, 22 novembre 2025 – Un tuffo nel passato tra antichi binari e colonne doriche: così **Agrigento** torna a respirare la sua storia con la ripresa del **treno storico** che attraversa la Valle dei Templi. Un viaggio che unisce l’entroterra siciliano al profilo degli ulivi, intrecciando paesaggio, musica, letteratura e teatro in un’esperienza fuori dal comune. Partito pochi giorni fa dalla stazione centrale, ha già attirato decine di viaggiatori curiosi di salire sulle carrozze d’epoca per una giornata diversa dal solito.
## **Treno storico: dove arte e natura si incontrano**
La ferrovia che collega **Agrigento** a Porto Empedocle è rimasta chiusa al turismo per anni. Solo da poco, grazie al progetto “**Binari della Cultura**” promosso dalla Fondazione FS Italiane insieme all’assessorato regionale al Turismo, quei vecchi vagoni hanno ripreso vita. «Volevamo restituire questa linea alla gente, mettendo in luce la storia e le bellezze artistiche della Sicilia», ha detto Giorgio Lazzari, coordinatore dell’iniziativa.
Il viaggio dura meno di un’ora e si snoda nel cuore del parco archeologico. A bordo, gli ospiti assistono a spettacoli teatrali itineranti: attori in costume leggono brani di Pirandello e Sciascia, mentre musicisti locali animano l’atmosfera con melodie popolari siciliane. Il tempo scorre tra racconti e note musicali, con la campagna dorata che scorre fuori dai finestrini.
## **Valle dei Templi: un teatro a cielo aperto**
La **Valle dei Templi**, patrimonio UNESCO dal 1997, è famosa per il colonnato del Tempio della Concordia e le rovine del Tempio di Giunone. Dal treno si intravedono le sagome delle antiche pietre, sfiorate dal vento caldo dello scirocco. Intorno alle 11.30 il convoglio si ferma vicino all’ingresso principale del sito archeologico. Qui i passeggeri scendono per una visita guidata lungo i sentieri di tufo.
«Non è solo un viaggio in treno», racconta Marco Ferrara, uno degli organizzatori, «ma un percorso dentro le storie di chi ha lasciato il segno in questo territorio». La visita si arricchisce di brevi performance teatrali tra gli alberi di mandorlo. Le voci degli attori si intrecciano con i racconti delle guide, parlando di miti greci e aneddoti raccolti dalle bocche dei contadini.
## **Musica e letteratura sulle rotaie siciliane**
Ogni weekend cambia il programma con nuovi ospiti. Sabato scorso è stata la volta della violinista Anna Lo Bianco, che ha suonato brani ispirati alle ballate contadine. Domenica spazio alle letture tratte da “Il Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa: «Far vivere la letteratura è la vera sfida», ha spiegato la docente Francesca Messina. Nel pomeriggio la compagnia “Sipario” ha portato in scena un adattamento del “Cavaliere Ponzio”, proprio nelle carrozze centrali.
Non mancano laboratori per bambini e assaggi di prodotti locali durante le soste. In tanti si sono fermati a gustare pane cunzatu, caponata e dolci alla mandorla nei chioschi lungo la banchina.
## **Turismo esperienziale: numeri in crescita**
La Fondazione FS Italiane comunica che nelle prime due settimane sono stati venduti più di **900 biglietti**. La maggior parte arriva dalla Sicilia occidentale ma non mancano visitatori da Milano, Torino e Napoli. Il prezzo – 18 euro per l’intera giornata – comprende spettacoli, visita guidata e ritorno in serata. Il treno parte ogni sabato e domenica alle 10 dalla stazione centrale di Agrigento; il rientro è previsto verso le 18:30.
Gli operatori turistici parlano di «una boccata d’aria fresca» per una stagione che solitamente registra meno presenze. «L’unione tra arte e territorio sta dando ottimi risultati», conferma Maria Cacciatore, guida ufficiale della Valle.
## **Prospettive future: più tratte da scoprire**
Ora l’idea è allargare l’esperienza ad altre linee storiche siciliane: Porto Empedocle–Racalmuto e Palermo–Cefalù sono già allo studio. Nel frattempo il “**treno della Valle dei Templi**” continua a viaggiare tra passato e presente regalando a chi sale a bordo uno sguardo nuovo sulla Sicilia. In un giorno qualunque di novembre – tra una battuta teatrale e una melodia antica – Agrigento ritrova così la sua anima più vera.