Come usare l’Eurotunnel: guida completa al collegamento tra Italia, Francia e Inghilterra

Luca Mangano

23 Novembre 2025

Londra, 23 novembre 2025 – **Quel 6 maggio 1994**, sotto una pioggia leggera, **il presidente francese François Mitterrand** e la regina Elisabetta II si sono stretti la mano proprio al centro del Tunnel sotto la Manica. Un gesto semplice ma carico di significato: era l’apertura dell’**Eurotunnel**, il collegamento sotterraneo che per la prima volta metteva in comunicazione diretta il Regno Unito e la Francia. Un momento storico, seguito in diretta da milioni di persone, nato da un progetto che per decenni sembrava solo un sogno lontano.

## **Un’opera che ha cambiato l’Europa**

L’**Eurotunnel**, o “Chunnel” come lo chiamano molti, si estende per circa **50 chilometri**, di cui ben **38 sotto il mare**. L’entrata inglese è a **Folkestone, nel Kent**, mentre quella francese si trova a **Coquelles, vicino Calais**. Quel giorno a mezzogiorno, i primi treni con le delegazioni ufficiali hanno attraversato la galleria appena completata. Per la prima volta un convoglio commerciale superava quel confine naturale che per secoli era stato più un ostacolo che un ponte.

Il progetto ha richiesto **sei anni di lavori** e un investimento vicino ai **4,65 miliardi di sterline** (valori del 1994). Più di **13.000 operai** delle due sponde della Manica hanno lavorato spesso in condizioni dure. John Smith, uno dei responsabili britannici del cantiere, aveva raccontato: “Non avevamo mai affrontato niente di simile. Solo scavando sotto il mare abbiamo capito veramente cosa significasse questa sfida”.

## **Un impatto profondo su trasporti, economia e turismo**

L’apertura del tunnel ha cambiato radicalmente i collegamenti tra i due Paesi. Prima del 1994, si poteva attraversare solo via traghetto. Con l’arrivo dell’alta velocità Eurostar – partita qualche settimana dopo – i tempi si sono accorciati tantissimo: oggi il viaggio da Londra a Parigi dura poco più di due ore. Questo ha avuto ripercussioni importanti anche sull’economia. Secondo la Camera di Commercio franco-britannica, nei primi cinque anni dopo l’apertura gli scambi tra i due Stati sono cresciuti del **30%**.

Il numero di passeggeri è cresciuto in modo impressionante: nel 2023 oltre **10 milioni all’anno**, contro i 3 milioni del 1995. “Da allora nulla è stato più come prima”, spiega Sophie Martin, ex dirigente del terminal di Calais. “Sono cambiate le abitudini di viaggio, sono aumentati i turisti e persino i legami personali: molti hanno trovato lavoro o affetti dall’altra parte della Manica”.

## **Le difficoltà non sono mancate**

Ma non è stato tutto semplice fin dall’inizio. Nei mesi subito dopo l’apertura si sono presentati problemi tecnici e ritardi causati dall’adattamento dei sistemi di sicurezza. A preoccupare erano anche le compagnie di navigazione e alcuni ambientalisti francesi che temevano danni agli habitat marini e alle falde acquifere. Timori che però – secondo le autorità britanniche e studi pubblicati su “Nature” nel ’96 – non hanno trovato riscontri importanti.

Nel tempo il tunnel ha visto anche qualche incidente con forte eco mediatica: nel 1996 un incendio in una navetta merci ha bloccato il tratto centrale per settimane. La società gestore ammise allora: “Dobbiamo rivedere le procedure”. Da quel momento le misure antincendio sono state rafforzate e i sistemi di ventilazione aggiornati.

## **Il simbolo della cooperazione europea**

Più dei numeri però, l’Eurotunnel è diventato un simbolo concreto dell’integrazione europea. Molti lo indicano come esempio reale di collaborazione tra Paesi diversi. Dopo la Brexit, nonostante le tensioni politiche, il tunnel è rimasto aperto: “È un legame forte tra Regno Unito e Unione Europea”, ha detto nel 2021 Peter Le Maistre, responsabile doganale Eurostar.

Oggi, a oltre trent’anni da quel giorno solenne con Mitterrand e la regina Elisabetta II, il tunnel continua a segnare la vita quotidiana tra Inghilterra e Francia. Quel pezzo di ferrovia sotto il mare ha cambiato per sempre la mobilità in Europa. E resta uno dei pochi luoghi dove una stretta di mano al centro della galleria può ancora avere un significato vero.

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