Explore the hidden gems of Uzbekistan’s Fergana Valley

Explore the hidden gems of Uzbekistan's Fergana Valley

Explore the hidden gems of Uzbekistan's Fergana Valley

Giulia Ruberti

24 Novembre 2025

Tashkent, 24 novembre 2025 – Nel cuore verde dell’Uzbekistan orientale, la Fergana Valley mantiene ancora vivo il fascino della Via della Seta. Tra le città di Margilon, Rishton e Andijon, mercati e botteghe artigiane sembrano fermare il tempo. Qui si respira un’atmosfera antica, fatta di scambi, colori e gesti tramandati da generazioni. Incuneata tra le montagne del Tian Shan a nord e del Gissar-Alai a sud, questa terra racconta l’identità più autentica del Paese: campi di cotone, frutteti e filande di seta che parlano di una tradizione agricola e culturale ancora ben radicata.

Fergana Valley: quando andare per godersi il meglio

Chi sceglie di visitare la Fergana Valley vuole sapere subito qual è il momento giusto. Le guide locali indicano la primavera, da aprile a inizio giugno, e l’autunno, da settembre a novembre, come le stagioni migliori. Il clima è mite, i campi fioriti o i mercati pieni di frutta matura. L’estate qui è rovente: il termometro supera spesso i 40°C e le escursioni diventano faticose. L’inverno, invece, porta freddo e qualche nevicata, soprattutto tra dicembre e febbraio.

Muoversi in valle: treni, taxi e app per spostarsi

Raggiungere la Fergana Valley è facile, soprattutto grazie ai treni che partono da Tashkent. Sono puliti, sicuri, con piccoli bar e personale che vende anche pane fresco, il famoso “non”. Le linee collegano le città principali: Andijon, Margilon, Kokand. Per spostarsi dentro la valle, molti usano taxi o autobus locali. L’app Yandex Go funziona bene, ma serve una SIM uzbeka (Beeline o Ucell). Il taxi da Fergana a Rishton, un viaggio di circa 50 minuti, costa intorno ai 10 dollari. Con il bus, invece, si spende meno di un dollaro.

Fergana Valley da scoprire: artigianato, palazzi e mercati

La valle è celebre per la seta e la ceramica. A Rishton, a meno di un’ora da Fergana, si trovano le botteghe di maestri ceramisti come Rustam Usmanov e Alisher Nrizov. Qui si lavora ancora con l’antico smalto “ishkor”, ricavato da piante locali. Il centro internazionale della ceramica ospita decine di gallerie affacciate su un cortile pieno di vasi blu cobalto.

A Kokand c’è il Palazzo di Khudayar Khan, costruito nel 1873, che racconta la storia dei khan che governarono la valle fino all’arrivo dei russi nel 1876. Oggi una parte del palazzo ospita il museo regionale, con stanze decorate da legno intagliato, piastrelle colorate, oggetti di uso quotidiano e fotografie d’epoca. L’ingresso per i turisti stranieri costa circa 1,25 dollari.

Sapori autentici: pane, plov e mercati vivaci

La cucina della valle riflette la ricchezza della terra e le influenze della Via della Seta. Nei bazar si trova il pane “non”, spesso cotto nei forni tandoor lungo le strade. La variante locale, il “katlama”, è sottile e spennellata di burro o latte fermentato. Il “plov” – riso con carne e verdure – è il piatto simbolo della zona. Non mancano piatti vegetariani, come i “mantu” ripieni di zucca, molto diffusi nei ristoranti di famiglia.

Andijon: tra passato e presente

Andijon, la città più antica dell’Uzbekistan, fondata nel IX secolo, è il luogo natale di Zahiruddin Babur, fondatore della dinastia Moghul. Qui convivono centri commerciali moderni, bazar tradizionali e madrase tranquille. Il Museo Letterario Babur racconta la vita del sovrano-poeta, mentre la moschea Jome è uno degli edifici rimasti dopo il terremoto del 1902. Nei vicoli dietro l’Eski Bazaar si incontrano ancora artigiani che forgiano coltelli o vendono utensili fatti a mano.

Margilon e la seta: un viaggio nel tempo

Molti visitatori conservano un ricordo speciale di Margilon, città famosa per la produzione di seta fin dai tempi delle carovane. Alla Yodgorlik Silk Factory, con un tour guidato che costa circa 4 dollari, si può vedere la lavorazione dell’ikat, una tecnica che tinge i fili prima della tessitura. Il negozio annesso, ospitato in una ex moschea, attira chi cerca tessuti unici. Chi vuole fermarsi può scegliere la Guesthouse Ikat House, gestita dai discendenti di un artista locale, con undici camere attorno a un cortile pieno di melograni.

Fergana Valley: quanto costa e com’è la sicurezza

Qui il contante è ancora il metodo di pagamento più usato, soprattutto nei villaggi. Gli ATM ci sono nelle città più grandi, e hotel o ristoranti accettano spesso carte internazionali. Una notte in guesthouse costa tra i 30 e i 40 dollari. Con 50 dollari al giorno si vive bene; 100 dollari sono un budget alto rispetto alla media locale. Il biglietto del bus per 90 km costa circa 1,25 dollari; un pranzo in un ristorante moderno per due persone arriva a 28 dollari.

Per la sicurezza, l’Uzbekistan è tra i paesi più tranquilli dell’Asia centrale, anche per chi viaggia da solo. Nelle città più grandi può succedere qualche furto nei mercati affollati. Nelle zone di confine, invece, conviene informarsi bene prima di partire.

Consigli pratici: come vestirsi e cosa rispettare

Per rispetto delle tradizioni, conviene vestirsi in modo sobrio: spalle, petto e ginocchia coperti nei luoghi di culto. Le donne possono portare un foulard per entrare nelle moschee. A Namangan, città religiosa sul bordo nord della valle, si vedono più donne con hijab rispetto ad altre zone.

La Fergana Valley è così uno scrigno di cultura viva. Tra laboratori artigiani, mercati affollati e cortili ombreggiati da alberi da frutto, il viaggio qui diventa una scoperta lenta. Una terra fatta di incontri, sapori e storie che ancora parlano di carovane.

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