7 breathtaking mountain hikes to explore in Kyrgyzstan

7 breathtaking mountain hikes to explore in Kyrgyzstan

7 breathtaking mountain hikes to explore in Kyrgyzstan

Simona Carlini

24 Novembre 2025

Bishkek, 24 novembre 2025 – In Kirghizistan, tra le cime innevate del Tien Shan e vasti pascoli che sembrano non finire mai, il trekking non è solo un hobby: è il modo più vero per conoscere un paese dove il 94% del territorio è montagna. Da luglio a settembre, quando la neve si ritira e il clima si fa dolce, camminatori da ogni parte del mondo salgono fin quassù per perdersi in panorami che spesso si condividono solo con pastori e greggi. Eppure, anche sulle strade più frequentate, si ha la sensazione di essere soli davanti a una natura ancora intatta.

Tra laghi alpini e valli nascoste

Il lago Ala-Köl, a pochi chilometri da Karakol, è una delle mete più ambite. Il percorso – 46 chilometri con più di duemila metri di dislivello – parte dall’ingresso del Karakol National Park e si snoda tra abeti, pascoli e rocce. “La salita al passo Ala-Köl, a 3.900 metri, regala una vista a 270 gradi sulle creste che superano i 5.000 metri”, racconta una guida locale. Da qui, la discesa verso la valle di Keldike porta alle sorgenti termali di Altyn Arashan, dove molti si fermano per un bagno caldo prima di raggiungere Ak-Suu.

Non serve essere esperti per godersi il Kirghizistan: una breve camminata fino allo Shatyly Viewpoint (3,2 km) regala all’alba uno spettacolo unico sulle colline che scendono verso il lago Ysyk-Köl e le cime innevate del Terskey Alatoo. “Il momento migliore? All’alba, quando la luce accende le montagne”, suggerisce chi conosce bene il posto. L’accesso però richiede un’auto privata: da Bökönbaev si sale per una strada sterrata di 12 chilometri.

Trekking duri e cascate nascoste

Per chi vuole mettersi alla prova con cammini più lunghi, l’Ak-Suu Transverse collega Jyrgalan alla valle di Jeti-Ögüz in sette giorni (109 km e oltre 7.000 metri di dislivello). Lungo il tragitto si incontrano laghi glaciali, cascate e la vista sulla parete sud del Tashtanbek-Tor Bashi. Dal 2024, una rete di campi yurte permette di viaggiare più leggeri: “Abbiamo aperto nuove strutture per ospitare i trekker”, spiega un operatore di Kyrgyz Life.

Più a sud, nella regione di Naryn, la Shar Waterfall – la più alta dell’Asia centrale con i suoi 400 metri – è ancora fuori dai circuiti turistici. Il sentiero parte da un campo yurte vicino al villaggio di Bash Kaindy e si inoltra tra boschi e radure fino alla base della cascata. “Di solito qui ci sono solo i pastori”, racconta chi frequenta la zona.

Giri panoramici e stagioni da scoprire

Nel sud del paese, l’Heights of Alay propone un anello di cinque giorni (85 km) tra i paesaggi lunari del Pamir-Alay e le viste sul massiccio del Peak Lenin dal passo Jiptik (4.185 metri). Le tappe attraversano villaggi come Kozho-Kelen, dove le pareti rosse si stagliano contro i prati verdi delle valli più basse. Anche qui, chi vuole può dormire in guesthouse o yurte prenotate tramite Visit Alay o CBT Sary Mogol.

Chi ha poco tempo può scegliere il Sary-Chelek Lakes Loop (10 km), un giro di tre ore che porta a scoprire sei dei sette laghi della riserva omonima: tra fiori selvatici in primavera e fienagione in estate, il sentiero offre temperature miti grazie all’altitudine sotto i 2.000 metri. “È perfetto anche fuori stagione”, spiegano gli operatori locali.

Autunno d’oro e consigli utili

Non lontano da Bishkek, la breve escursione al Boirok Grove (6 km) diventa meta molto frequentata a fine ottobre: qui i boschi di betulle si tingono d’oro e richiamano gli abitanti della capitale per picnic e passeggiate. “Durante la settimana si cammina in silenzio tra i tronchi bianchi”, racconta un escursionista.

Chi si avventura sui sentieri del Kirghizistan deve prepararsi bene: l’attrezzatura si può noleggiare facilmente a Bishkek, Karakol, Osh e Naryn (prezzi intorno ai 1.749 som al giorno), ma chi affronta lunghe traversate preferisce portare il proprio equipaggiamento. Nei bazar locali si trovano frutta secca e noci per gli spuntini; i pasti liofilizzati sono rari.

Il campeggio libero è permesso ovunque, ma attenzione ai cani da pastore vicino alle yurte. Se i pastori lo chiedono, basta spostarsi un po’ più avanti. E se il tempo cambia all’improvviso – come spesso succede sopra i 3.000 metri – meglio essere pronti anche a una nevicata fuori stagione.

In Kirghizistan, ogni sentiero è una scoperta: tra laghi turchesi, valli nascoste e incontri inattesi con chi vive ancora secondo ritmi antichi. Un viaggio che resta negli occhi – e nelle gambe – di chi lo affronta davvero.

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