Tashkent, 25 novembre 2025 – Sono ormai rare le **carovane di cammelli** che solcano l’Uzbekistan, ma resta intatto il fascino di mettersi in viaggio lungo la via della seta, che sia su un treno verso Samarcanda o su un vecchio camion che attraversa la M39. Ogni anno, migliaia di viaggiatori scelgono queste strade per scoprire un Paese capace ancora di sorprendere: dal cuore pulsante di **Tashkent**, sempre affollato e rumoroso, ai vicoli silenziosi di **Bukhara**, dove sembra che il tempo si sia fermato.
## **Uzbekistan oggi: viaggio tra modernità e memoria**
La maggior parte dei turisti in **Uzbekistan** si sposta tra le grandi città storiche: **Samarkanda**, **Bukhara** e **Khiva**. Qui i monumenti parlano di secoli di commerci e conquiste, con cupole turchesi, mosaici consumati e madrase che spuntano all’improvviso dietro un angolo. “Non è solo una questione di storia,” dice Umida, guida locale di Shahrisabz. “Anche chi vive qui sente il peso di questi luoghi, come se ogni pietra avesse una voce.”
Un tempo si camminava per giorni nel deserto del Kyzylkum, spesso a dorso di cammello. Oggi tutto è cambiato: il treno ad alta velocità Afrosiyob collega Tashkent e Samarcanda in meno di due ore. “Una vera rivoluzione,” ammette Timur, macchinista delle ferrovie uzbeke. Però i visitatori cercano ancora la dimensione lenta del viaggio, magari salendo su una marshrutka sgangherata diretta a Urgench.
Solo così si percepisce il contrasto tra i nuovi boulevard moderni e i bazar dove ogni mattina le donne portano stoffe color indigo mentre gli uomini trattano spezie e frutta secca. Una routine immutabile.
## **Tra le cupole di Samarcanda e i vicoli di Bukhara**
L’alba sul **Registan**, la grande piazza di Samarcanda, è uno spettacolo conosciuto da chi ci vive. “Ogni mattina, prima dell’arrivo dei gruppi organizzati, mi siedo sui gradini della madrasa Ulugh Beg,” racconta Akmal, giovane tassista. “Mi ricorda le storie di mio nonno che ha visto cambiare la città sotto quattro presidenti.”
Bukhara invece ha un’anima diversa, più raccolta. Al tramonto il labirinto della città vecchia si svuota ma nei chaihana (case del tè) c’è sempre qualcuno che racconta la giornata o gioca a scacchi. “Noi uzbeki amiamo stare insieme, chiacchierare davanti a un piatto di plov,” confida Farida, ristoratrice vicino alla Lyabi Hauz.
Nel cuore della notte rompe il silenzio solo il rumore dell’acqua nelle antiche vasche. In quel momento – spiega Farida – “si sente tutta la distanza dal mondo esterno”.
## **Il nuovo volto dell’Uzbekistan: turismo e accoglienza**
Negli ultimi cinque anni il **turismo in Uzbekistan** è cresciuto molto: secondo il Ministero del Turismo uzbeko nel 2024 i visitatori stranieri hanno superato i 7 milioni. Merito anche della fine del visto per molti Paesi europei e delle nuove rotte dirette su Tashkent. I prezzi restano bassi – una stanza in una guesthouse familiare costa in media 25 dollari a notte – e l’accoglienza è spesso genuina.
“Gli italiani arrivano curiosi della cultura e della cucina,” dice Dilshod Mukhamedov, direttore dell’agenzia Silk Road Travel. “Molti cercano i luoghi dei film o documentari visti in TV.” Ma – sottolinea Mukhamedov – “la cosa che colpisce davvero è l’ospitalità delle famiglie locali: spesso invitano gli stranieri a pranzo senza chiedere nulla.”
## **Curiosità locali tra passato e futuro**
Nonostante il boom turistico, molte zone dell’**Uzbekistan** sono ancora poco frequentate dagli stranieri. Il deserto del Karakalpakstan o le montagne intorno a Chimgan attirano soprattutto escursionisti russi o giovani di Tashkent nei fine settimana.
Lì non si trovano negozi per souvenir né wi-fi affidabile. Però alla sera il profumo del pane tandir si mescola con quello del coriandolo e dei frutteti. Scene semplici: un uomo che sistema un’antica ruota di legno davanti a casa; una donna che disegna fiori con l’henné sulle mani della figlia.
“Qui nessuno ha fretta,” riflette Umida accompagnando un gruppo nel bazar centrale. Ed è proprio questo senso del tempo che fa capire perché – anche senza carovane di cammelli – viaggiare in Uzbekistan resti qualcosa da raccontare.