Brescia, 26 novembre 2025 – Nel cuore della **provincia di Brescia**, dove la pianura si fa strada tra le colline e i borghi mantengono intatto il loro carattere autentico, nasce oggi una **nuova rete di ospitalità** pensata per chi cerca **silenzio, bellezza e semplicità vera**. L’iniziativa è stata presentata questa mattina a **Lonato del Garda**, nella sala consiliare del Comune, e riunisce dieci piccole strutture – agriturismi, B&B, locande a conduzione familiare – con l’obiettivo chiaro di offrire “un rifugio lontano dal turismo di massa”. A raccontare il progetto è stato l’ideatore, **Davide Marchetti**, albergatore e anima della rete.
## Un turismo che vuole staccare davvero
“**Oggi chi viaggia non si accontenta più di una stanza pulita e un letto comodo**”, ha spiegato Marchetti durante la presentazione. Intorno a lui, tra tavoli in legno antico e foto degli scorci di **Moniga, Calvagese, Padenghe**, ha raccontato cosa cercano i nuovi viaggiatori: “Il tempo che manca nelle città, il ritmo lento dei piccoli paesi, quel silenzio che ti rigenera”. Una visione semplice ma che va controcorrente: come ha sottolineato la sindaca di Lonato, **Roberta Ghidini**, l’idea è “**togliere anziché aggiungere**”, valorizzando “la normalità dei luoghi”: stradine strette, cascine rustiche, campanili in lontananza, il profumo del camino acceso.
Il progetto punta soprattutto a italiani e stranieri tra i 30 e i 60 anni che – spiegano i promotori – “sono stanchi di mete affollate o esperienze preconfezionate”. Non a caso tra i partner ci sono realtà legate all’**ospitalità diffusa** e al circuito slow food.
## Accoglienza famigliare senza fronzoli
La forza del progetto sta proprio nelle dimensioni ridotte delle strutture e nella gestione familiare. “Niente spa o piscine olimpioniche”, ha detto con un sorriso **Francesca Belotti**, titolare del B&B Antico Mulino di Carzago. “Ma ti accoglieremo sempre con una fetta di torta fatta in casa”.
Le prime stime diffuse dal consorzio turistico della provincia prevedono che questa formula potrebbe attirare “tra i 3.000 e i 5.000 visitatori all’anno già nei primi due anni”, soprattutto in primavera e autunno. L’indotto coinvolgerà anche produttori locali e artigiani: una colazione con miele di Castrezzone o pane appena sfornato dalla Forneria Ghitti sono dettagli che fanno la differenza. E non mancano le proposte per passeggiate tra gli ulivi, laboratori di cucina tradizionale e visite alle piccole chiese sparse nei campi.
## Tra speranze e dubbi nelle comunità locali
L’iniziativa non lascia indifferenti gli abitanti dei paesi coinvolti. Per molti è vista come “una possibilità per i nostri figli di restare qui a lavorare”, confida **Mauro Ronchi**, agricoltore di Bedizzole. Qualcuno però guarda con prudenza: “Speriamo non sia solo l’ennesima moda passeggera”, diceva ieri sera un gruppo di commercianti sotto i portici di Calcinato.
Intanto la Camera di Commercio ha inserito il progetto tra le buone pratiche da seguire per rilanciare il turismo fuori dalla sponda del lago. **“In questi anni la fascia interna della provincia rischiava davvero lo spopolamento”**, ammette l’assessore provinciale al Turismo, **Stefano Faini**. “Riscoprire questi piccoli centri può essere la chiave per cambiare direzione”.
## Un invito a rallentare davvero
Il filo conduttore resta la ricerca della quiete: niente grandi eventi o festival affollati, ma l’invito a perdersi tra sentieri erbosi, orti coltivati e vigneti poco battuti. Gli operatori hanno già organizzato percorsi guidati a piedi o in bicicletta (su prenotazione) e preparato una guida cartacea in quattro lingue con mappe, indirizzi utili, orari delle messe e dei mercatini locali.
Un dettaglio curioso: molte strutture hanno aderito al cosiddetto “patto del silenzio”, che vieta l’uso della tv negli spazi comuni nelle ore serali e prevede luci soffuse dopo le 21. Il tentativo è quello di “riabituarsi ad ascoltare la natura”, dicono.
## Guardando avanti con fiducia
È presto per capire quanto peserà questo nuovo modello sull’economia locale. Ma secondo l’osservatorio lombardo sul turismo le micro-ospitalità in campagna crescono da cinque anni consecutivi (+11% nel 2024). Molti operatori credono sia la strada giusta da seguire. “Il vero lusso – conclude Marchetti salutando gli ospiti – è poter restare semplicemente qui”. E forse davvero qualcosa cambia quando all’alba si guarda il sole salire sui colli di Polpenazze o si ascolta il suono della campana alle sette del mattino.