Eruzione dell’Etna catturata in uno scatto vincente al concorso fotografico HIPA 2025 di Dubai

Giulia Ruberti

27 Novembre 2025

Dubai, 27 novembre 2025 – **Un’eruzione dell’Etna** si è aggiudicata il primo premio all’**Hamdan International Photography Award (HIPA)**, il celebre concorso fotografico internazionale che si è svolto ieri a Dubai, davanti a centinaia di esperti e appassionati. L’autore è **Marco Gualtieri**, fotografo siciliano di 41 anni, che con la sua foto intitolata “Fuoco Antico” ha superato la concorrenza di oltre 40mila partecipanti da ogni angolo del mondo. Il tema di quest’anno, “Humanity”, chiedeva ai concorrenti di raccontare il rapporto tra uomo e natura. E l’Etna, con la sua forza e imprevedibilità, è diventato protagonista di una storia visiva che ha conquistato la giuria.

## **Una notte sotto il vulcano: lo scatto che ha fatto la differenza**

La foto, scattata nella notte tra il 17 e il 18 maggio nei pressi di **Nicolosi**, sul versante sud del vulcano, mostra la lava che scorre lungo i fianchi dell’**Etna**, immersa in una nuvola rossastra. Gualtieri ha raccontato in conferenza stampa, davanti ai giornalisti: “Ho passato ore al freddo aspettando questo momento. Seguivo i bollettini dell’INGV e quando ho visto l’eruzione in corso ho deciso di salire fino a quota 1700 con tutta l’attrezzatura. La lava illuminava tutto come fosse giorno”. Il fotografo non ha nascosto i pericoli incontrati: “A un certo punto le ceneri hanno cominciato a cadere sulla macchina. Ho temuto di dover mollare”. Ma alla fine è arrivato lo scatto: una lunga esposizione di trenta secondi che ha catturato il flusso incandescente della lava.

## **Il premio HIPA: un riconoscimento da 120mila dollari a Dubai**

La premiazione si è tenuta al **Dubai Opera House**, alla presenza dello sceicco Hamdan bin Mohammed Al Maktoum, patrono del premio e principe ereditario dell’emirato. Il concorso HIPA, nato nel 2011 e giunto alla sua tredicesima edizione, è uno dei più ricchi e prestigiosi al mondo. Al vincitore spettano infatti 120mila dollari. Sul palco Gualtieri, emozionato ma composto, ha ringraziato colleghi e comunità siciliana: “Dedico questo premio a chi vive sotto l’ombra dell’Etna. Quel vulcano ci ricorda ogni giorno quanto siamo piccoli davanti alla natura”.

Gli organizzatori hanno diffuso i dati della competizione: quest’anno hanno partecipato fotografi da oltre 110 Paesi. Tra i finalisti anche immagini provenienti da Indonesia, Brasile e Stati Uniti. Solo tre italiani sono arrivati in semifinale; mai prima d’ora un italiano aveva vinto nella categoria principale.

## **La giuria spiega la scelta: forza ed emozione in uno scatto**

La presidente della giuria, la fotoreporter sudafricana **Lindiwe Nkosi**, ha motivato così la vittoria: “La foto di Gualtieri unisce potenza visiva e delicatezza nel racconto. Non si vede solo il vulcano: si percepiscono attesa, paura e meraviglia davanti a un fenomeno così imponente ma allo stesso tempo effimero”. Saeed Al Falasi, direttore artistico del premio ed emiratino, ha aggiunto: “Questa immagine interpreta perfettamente lo spirito dei nostri tempi: la natura è madre ma anche monito”.

Anche dalla Sicilia sono arrivate reazioni calorose. Il sindaco di Catania, Salvo Tricomi, ha inviato le sue congratulazioni al fotografo definendolo “un orgoglio per il nostro territorio”. Sui social network lo scatto ha iniziato subito a circolare tra cittadini e appassionati.

## **L’Etna segno forte per la fotografia italiana**

Per molti osservatori questa vittoria con una foto dedicata all’**Etna** rappresenta un segnale importante per la fotografia italiana. “Da anni l’Etna ispira molti autori italiani”, spiega il vulcanologo Francesco Greco dell’**INGV**. “Questa affermazione dimostra come l’arte possa avvicinare le persone ai temi scientifici”. Sullo sfondo resta l’interesse crescente per i fenomeni naturali estremi e le loro conseguenze sulle comunità.

Gualtieri vive a Zafferana Etnea e lavora come freelance per alcune riviste europee. Tornerà presto in Sicilia e ha già annunciato che una parte del premio sarà destinata a una fondazione locale impegnata nello studio dei fenomeni vulcanici. Nel frattempo “Fuoco Antico” sarà esposta nella galleria principale del Museo Nazionale di Fotografia di Dubai fino a fine gennaio.

Eppure quella notte sotto il vulcano – tra silenzio, vento e cenere – resta soprattutto una storia personale. Come ha detto lo stesso Gualtieri: “Lì ho capito cosa vuol dire sentirsi piccoli davanti a qualcosa che c’era prima di noi e ci sarà dopo”.

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