Venerdì 28 novembre 2025 il trasporto aereo italiano sarà sotto pressione a causa di uno sciopero nazionale proclamato dai sindacati USB e CUB contro la legge di bilancio 2026. L’astensione dal lavoro coinvolgerà personale di volo, addetti ai bagagli, operatori di terra e altri lavoratori aeroportuali, con conseguenti ritardi e possibili cancellazioni in numerosi aeroporti. Un secondo sciopero, indetto dalla CGIL, interesserà il settore aereo il 12 dicembre, con una durata prevista di 21 ore.
Sciopero e regolamentazione europea
Nonostante il timore di restare a terra, i passeggeri hanno strumenti per tutelarsi grazie al Regolamento UE 261. Questo quadro normativo definisce i diritti dei viaggiatori in caso di cancellazioni, ritardi significativi o negato imbarco, ma richiede di distinguere tra scioperi interni alla compagnia aerea e azioni di personale aeroportuale o terzi.
Fasce orarie garantite
L’ENAC, ente nazionale per l’aviazione civile, garantisce la continuità dei voli nelle fasce orarie 07:00–10:00 e 18:00–19:00. Gli elenchi aggiornati dei voli assicurati sono disponibili sul sito dell’ente, e i passeggeri sono invitati a confermare lo stato del proprio volo direttamente con la compagnia aerea.
Quando si ha diritto al risarcimento
Il diritto a un eventuale rimborso dipende dalla natura dello sciopero. Se a incrociare le braccia è il personale della compagnia aerea, i passeggeri possono richiedere un risarcimento se il volo viene cancellato con meno di 14 giorni di preavviso o se l’arrivo subisce un ritardo superiore a tre ore.

In caso contrario, quando il disservizio è dovuto a personale aeroportuale o a terzi, le circostanze rientrano tra quelle straordinarie e non danno diritto al risarcimento economico, pur restando valide altre tutele.
Diritti dei passeggeri indipendentemente dalla causa
Indipendentemente dalla natura dello sciopero, le compagnie aeree devono comunque garantire assistenza: la possibilità di riprotezione su un altro volo o su un itinerario alternativo, il rimborso del biglietto e supporto in aeroporto sotto forma di pasti, bevande o sistemazione in hotel se necessario. In caso di mancata assistenza, il Regolamento UE 261 consente ai passeggeri di richiedere il rimborso delle spese ragionevoli sostenute, a condizione che vengano conservate tutte le ricevute relative a pasti, trasporti o alloggi.
La differenza tra sciopero interno e disservizio aeroportuale
Anton Radchenko, avvocato esperto di aviazione e CEO di AirAdvisor, sottolinea che la distinzione tra sciopero interno alla compagnia e azione sindacale più ampia è fondamentale per ottenere il risarcimento. “Quando il personale interno di una compagnia partecipa a uno sciopero, i passeggeri hanno un diritto chiaro al risarcimento”, spiega Radchenko, “ciò che conta è la causa reale del disservizio, non l’ampiezza dello sciopero”.
Consigli pratici per i viaggiatori
Per affrontare uno sciopero aeroportuale, i passeggeri possono seguire alcune semplici raccomandazioni: verificare sul sito ENAC se il proprio volo è incluso tra quelli garantiti, contattare la compagnia con anticipo per confermare lo stato del volo e le opzioni di riprotezione, conservare tutte le ricevute relative a pasti, trasporti e alloggio e richiedere una conferma scritta del motivo del disservizio.
Come muoversi in caso di ritardi o cancellazioni dovuti allo sciopero
In caso di cancellazioni o ritardi prolungati, è importante conoscere le tutele previste dal Regolamento UE 261. Oltre al rimborso economico, i passeggeri hanno diritto all’assistenza e al supporto per raggiungere la destinazione finale in sicurezza. La tempestività nella comunicazione con la compagnia aerea e la conservazione dei documenti fiscali e di viaggio costituiscono elementi essenziali per esercitare correttamente i propri diritti.
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