Le 9 esperienze imperdibili in Nicaragua: guida alle meraviglie da scoprire

Luca Mangano

28 Novembre 2025

Managua, 28 novembre 2025 – Chi mette piede per la prima volta in **Nicaragua** resta spesso colpito da un insieme di immagini fuori dal comune: **strade colorate**, carrozze trainate da cavalli, vecchie piazze coloniali che pulsano ancora di vita, mercati chiassosi e un ritmo che sembra seguire le stagioni più che l’orologio. Si legge questo stupore negli occhi dei turisti appena usciti dall’aeroporto Augusto C. Sandino: la curiosità si mescola a una sottile meraviglia. In poche ore — tra **Granada** e **León**, le due città simbolo — quella sensazione si trasforma in un vero e proprio **innamoramento** spontaneo.

## **Granada e León: dove il passato si fa vivo**

A Granada, camminando sulle strade acciottolate poco dopo l’alba, la luce gioca sui muri ocra e turchesi delle case basse. Dai balconi si intravedono cortili interni, spesso con un’amaca o bambini che si rincorrono. Un uomo appoggiato a una porta verde confida: “Non passa giorno senza che qualcuno scatti una foto della mia casa”. Sorride come se fosse la cosa più normale del mondo. Nel quartiere vicino alla cattedrale, le carrozze trainate da cavalli sfilano davanti ai piccoli bar dove il caffè locale viene servito già alle sei. Fondata nel 1524 dagli spagnoli, Granada ha conservato intatto il suo impianto coloniale. I turisti cercano la classica foto da cartolina ma finiscono per restare catturati dalla lentezza con cui scorrono le ore.

Più a nord-ovest, León mostra un volto più giovane e vivace. Nelle piazze si incontrano studenti universitari, artisti di strada, venditori di tamales. “Essere nicaraguense può significare tante cose,” racconta a alanews Juana Mejía, libraia in Calle Rubén Darío, “ma qui a León impari a parlare con tutti”. Anche in questa città si sente forte la presenza coloniale: chiese imponenti, la grande cattedrale bianca (patrimonio Unesco), murales che raccontano storie recenti di rivoluzioni e memoria.

## **Mercati e incontri quotidiani**

Nei mercati di **Masaya** o nelle strade di Managua la vita scorre secondo ritmi che altrove sembrano superati. All’alba il mercato centrale si anima con i contadini che arrivano dai villaggi portando frutta fresca: banane verdi, papaye, pannocchie appena arrostite. Dietro di loro camion vecchi ma robusti scaricano sacchi di riso o caffè. “Qui si contratta su tutto”, sorride Jorge Martínez, venditore di spezie presente al banco 42 da vent’anni. È quasi impossibile uscire senza aver scambiato qualche parola con i commercianti.

Chi arriva dall’Europa può restare sorpreso dalla presenza dei **cavalli** nel traffico urbano. Eppure — spiegano gli abitanti — qui convivono taxi moderni e carretti trainati dagli animali, una realtà dove tradizione e necessità si intrecciano ogni giorno. Accanto a un bus pieno di studenti non è raro vedere una carrozza carica di legna o bottiglie vuote; è uno spettacolo diventato normale.

## **Natura: tra vulcani e lagune**

Appena fuori dalle città il paesaggio cambia radicalmente: le colline verdi e le piantagioni di caffè cedono spazio ai **vulcani** — sono diciannove in tutto il paese, molti ancora attivi — e alle lagune. A pochi chilometri da Masaya i visitatori vengono portati al bordo del cratere fumante. “Quando il vento cambia verso sud,” racconta Tomás Ruiz, guida locale, indicando l’orizzonte alle sette del mattino, “si sente un odore forte di zolfo fino a Managua”. La laguna di Apoyo sembra invece un’oasi: acque limpide e silenzio rotto solo dal canto degli uccelli.

## **Accoglienza senza fretta**

“Qui il tempo sembra scorrere più lento,” osserva Carla Sánchez, gestore di un piccolo hotel vicino al lago Nicaragua. “Forse è per questo che chi arriva resta sorpreso: trova gentilezza senza formalismi”. Anche nei ristoranti — tavoli in legno scuro e tovaglie dai colori vivaci — il servizio segue regole proprie: i piatti arrivano quando sono pronti, senza fretta né pressione. Un dettaglio apprezzato da molti turisti. Lo conferma Elena Bertoli, viaggiatrice milanese in vacanza con il marito: “Abbiamo incontrato persone vere, senza maschere.”

## **Un Paese che resta dentro**

Il **Nicaragua** — spesso snobbato dalle rotte turistiche più frequentate — sorprende chi decide di scoprirlo. Non soltanto per i suoi scorci da cartolina o i paesaggi ancora intatti. È soprattutto l’atmosfera a colpire: quel mix tra passato e presente che resiste tra muri sbrecciati delle città coloniali, nei volti dei mercanti e nella calma delle lagune. Una realtà che continua a vivere dentro chi la visita molto tempo dopo averla lasciata.

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