Esperienze

Alberi monumentali d’Italia: online la mappa

Scopri la nuova mappa interattiva degli alberi monumentali d’Italia, con oltre 4.288 esemplari censiti. Un viaggio tra storia e natura

Recentemente è stata lanciata una mappa interattiva degli alberi monumentali d’Italia, un progetto ambizioso che raccoglie oltre 4.288 esemplari appartenenti a 252 specie arboree. Questa iniziativa, promossa dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, ha come obiettivo principale quello di far conoscere, valorizzare e proteggere questi straordinari custodi della storia, della cultura e della biodiversità del nostro paese. La mappa rappresenta una risorsa preziosa per studiosi, appassionati di natura e semplici curiosi, permettendo di scoprire la bellezza e la varietà degli alberi monumentali che punteggiano il territorio italiano.

Cosa sono gli alberi monumentali?

Gli alberi monumentali non sono semplici piante, ma autentici testimoni di epoche passate, custodi di storie e leggende che si intrecciano con la vita delle comunità locali. Per essere inserito nell’Elenco degli Alberi Monumentali d’Italia, un esemplare deve soddisfare rigorosi criteri di selezione. Questi criteri includono:

  1. Pregio legato all’età e alle dimensioni del tronco
  2. Altezza, ampiezza e proiezione della chioma
  3. Forma e portamento dell’albero
  4. Valore ecologico
  5. Pregio legato alla rarità botanica
  6. Significato storico-culturale-religioso
  7. Pregio paesaggistico
Alberi monumentali d’Italia: online la mappa – Wikimedia Commons @Pampuco – Okviaggi.it

 

L’elenco contempla sia alberi isolati che filari o gruppi omogenei, che si trovano in contesti urbani, agricoli e forestali.

L’Italia è un paese ricco di biodiversità, e questo si riflette nella varietà di alberi monumentali presenti sul territorio. Tra le specie più rappresentate, spicca la Roverella, con oltre 598 esemplari censiti, seguita dal Faggio, con più di 226 esemplari, e dal Platano, con oltre 200 esemplari. Alcuni dei record più interessanti includono:

  • Platano comune: il più alto d’Italia, con 55 metri nel parco del castello di Agliè, in provincia di Torino.
  • Fico di Villa Garibaldi: vanta la circonferenza più ampia, misurando ben 3600 centimetri.
  • Olivastro di Luras: l’albero più antico, con oltre 4.000 anni di vita.

Anche in città come Venezia si trovano alberi monumentali, testimoni di una natura che resiste all’urbanizzazione. Napoli detiene il record del numero maggiore di alberi monumentali, un patrimonio da valorizzare e tutelare.

Attorno a molti alberi monumentali si intrecciano storie e leggende che arricchiscono il loro fascino. Ad esempio, la Quercia delle Streghe, situata nel parco di Villa Carrara a Capannori, in provincia di Lucca, è avvolta da una tradizione popolare secondo cui i rami contorti di quest’albero sarebbero il risultato delle streghe che si radunavano per celebrare rituali notturni. Un altro albero ricco di storia è il Larice di Gordzé a Bionaz, in Valle d’Aosta, noto come “brenva foula”, che significa “quercia pazza”. Questo nome deriva dal suo comportamento singolare: è il primo a rinverdire in primavera e l’ultimo a perdere gli aghi in autunno.

La mappa degli alberi monumentali non è solo un’utile risorsa per la conoscenza, ma rappresenta anche un importante strumento di sensibilizzazione. Essa mira a coinvolgere i cittadini nella tutela di queste meraviglie viventi. L’elenco degli alberi monumentali è in continuo aggiornamento, grazie all’impegno dell’Ufficio Difor IV della Direzione generale dell’economia montana e delle foreste.

I comuni hanno la responsabilità di censirli, ma ogni cittadino, associazione o ente ha la possibilità di segnalare un esemplare meritevole di tutela, contattando direttamente il comune in cui si trova l’albero.

Questa interazione tra istituzioni e cittadini è fondamentale per garantire la salvaguardia di questi alberi, che non solo arricchiscono il nostro paesaggio, ma rappresentano anche un patrimonio culturale e naturale da preservare per le generazioni future. La mappa diventa quindi un invito a esplorare, conoscere e rispettare la natura che ci circonda, riscoprendo il loro valore come simboli di identità e memoria collettiva.

a.fabiani

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