Alla scoperta dell’Italia nascosta: un tesoro da esplorare

Alla scoperta dell'Italia nascosta: un tesoro da esplorare

Alla scoperta dell'Italia nascosta: un tesoro da esplorare

Luca Mangano

15 Ottobre 2025

In un’epoca in cui il turismo di massa sembra dominare le scelte dei viaggiatori, esiste un movimento che invita a scoprire l’Italia meno visibile, quella che si nasconde tra le pieghe del nostro patrimonio culturale e naturale. Questo è il cuore del progetto Veneto Segreto, fondato nel 2016 da Katia Amoroso e Mauro Di Benedetto, che ha intrapreso un viaggio affascinante nel “cuore nascosto” del nostro Paese. Dopo anni di esplorazioni tra conventi abbandonati, ville private, cripte silenziose e giardini segreti, il progetto si evolve con la nuova iniziativa “Luoghi che non si vedono”, un invito a tutti noi a guardare oltre l’evidenza e a fermarci ad ascoltare le storie di luoghi dimenticati.

L’espansione di Veneto Segreto

Oggi, Veneto Segreto si avvale della collaborazione di Vincenzo Lorenzo, esperto nel settore culturale e conoscitore del territorio, che sta guidando l’espansione del progetto in altre regioni italiane. Da Lombardia Segreta a Sicilia Segreta, nuove realtà sorelle nascono, ognuna con la propria identità, ma unite dalla missione di riportare alla luce luoghi che meritano di essere conosciuti e valorizzati. Se nel vostro cuore c’è la ricerca della bellezza della campagna, delle valli boscose, della pace profonda, del buon cibo e del vino pregiato come lo Schioppettino, questo è il vostro viaggio.

Un fenomeno culturale in crescita

Veneto Segreto è diventato in meno di dieci anni un fenomeno culturale capace di coinvolgere oltre 100.000 persone, aprendo al pubblico più di 300 luoghi normalmente inaccessibili. La formula è semplice ma efficace:

  1. Piccoli gruppi
  2. Guide appassionate
  3. Narrazioni vivide

Questi elementi rendono ogni visita un incontro speciale, un gesto di cura verso un patrimonio fragile ma vitale. Con il piano “Luoghi che non si vedono”, Veneto Segreto si afferma come un modello che si estende a diverse aree italiane, con la Lombardia che si presenta come la prima regione simbolo di questa nuova fase.

Un turismo sostenibile e rispettoso

In aggiunta a Lombardia e Veneto, altre regioni italiane come Emilia-Romagna, Puglia, Sicilia, Calabria, Liguria e Piemonte si stanno preparando a dare vita a piattaforme regionali, ognuna con un’identità autonoma, costruita in dialogo con studiosi, associazioni e comunità locali. Questo approccio non solo arricchisce l’offerta culturale, ma crea anche opportunità di sviluppo per le economie locali, stimolando un turismo sostenibile e rispettoso.

In questo contesto, è interessante notare l’iniziativa di Madonna di Campiglio, che ha stabilito un “numero chiuso sulle piste” per limitare il sovraffollamento e preservare l’esperienza di sciatori e appassionati della montagna. Questa decisione, che limita a 15.000 il numero di sciatori nei giorni di punta, è una risposta necessaria alla crescente affluenza turistica e rappresenta un tentativo di trovare un equilibrio tra fruizione e conservazione.

Riscoprire la bellezza invisibile

L’obiettivo di Veneto Segreto e delle sue iniziative sorelle è immutato: restituire valore alla bellezza invisibile, offrendo esperienze culturali originali e sorprendenti. Ogni apertura diventa un piccolo atto di resistenza contro la velocità, la distrazione e il consumo sfrenato di luoghi e immagini. In un’epoca in cui il turismo è spesso misurato in “like” sui social media, esperienze come quelle proposte da Veneto Segreto rappresentano una risposta controcorrente. Mostrano che viaggiare può essere un gesto di conoscenza e rispetto, non solo per chi visita, ma anche per chi abita i luoghi.

Riscoprire ciò che è nascosto significa riattivare economie locali, valorizzare saperi e stimolare un senso di orgoglio e appartenenza. Il turismo che promuove Veneto Segreto non consuma, ma rigenera: è un turismo lento, consapevole ed emotivo. Ogni visita diventa un’esperienza corale, costruita in ascolto delle comunità e delle memorie che custodiscono i luoghi. Dietro ogni portone che si apre non c’è solo un bene architettonico, ma una storia umana ricca di ricordi, tradizioni e gesti quotidiani.

In questo momento storico, è fondamentale ripensare al nostro modo di viaggiare e di stare nel mondo. Rallentare e imparare a osservare i dettagli, riconoscere la bellezza nei luoghi vicini e negli spazi dimenticati significa riscoprire un profondo senso di appartenenza. È un modo diverso di intendere la cultura e il viaggio: non come consumo, ma come una relazione viva e reciproca tra persone, territori e memorie. In questo viaggio verso l’ignoto, l’Italia che non si vede ci attende, pronta a svelare i suoi segreti a chi ha il coraggio di cercarla.

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