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Bali, volontari e turisti uniti per salvare le spiagge sommerse dai rifiuti plastici

La partecipazione attiva dei turisti nelle operazioni di pulizia rappresenta un segnale positivo di consapevolezza e responsabilità condivisa nella lotta contro l’inquinamento da plastica

Le incantevoli spiagge di Bali, in Indonesia, sono state sommerse da un’ondata di rifiuti plastici, portati dalle piogge monsoniche che hanno colpito l’isola. In particolare, la spiaggia di Jimbaran, situata all’estremità meridionale della penisola di Bukit, ha visto accumularsi grandi quantità di plastica.

Una mobilitazione collettiva

In risposta a questa emergenza ambientale, molti turisti presenti sull’isola si sono uniti ai volontari locali per ripulire la spiaggia. Armati di guanti e sacchi, hanno raccolto i rifiuti in grossi contenitori bianchi, successivamente caricati su camion per essere smaltiti. Questa mobilitazione collettiva ha dimostrato un forte senso di responsabilità e collaborazione tra visitatori e residenti, uniti dall’obiettivo comune di preservare la bellezza naturale di Bali.

Volontari spiaggia | pexels @Ron Lach – Okviaggi.it

Anche la spiaggia di Kedonganan, situata nella zona turistica di Kuta, ha registrato uno dei peggiori accumuli di rifiuti di plastica mai visti, con strati di detriti alti quasi un metro. Secondo l’organizzazione ambientalista Sungai Watch è la prima volta che si verifica un tale accumulo sulla sabbia.

L’Indonesia è il secondo paese al mondo per quantità di rifiuti plastici mal gestiti, con circa 3,2 milioni di tonnellate prodotte nel 2010, di cui circa la metà è finita in mare. Il governo indonesiano si è impegnato a ridurre i rifiuti di plastica nel mare del 70% entro il 2025, e l’amministrazione di Bali ha adottato misure come la messa al bando di polistirene, buste e cannucce di plastica. Tuttavia, gli esperti avvertono che le politiche non sono sufficienti senza un cambiamento culturale che coinvolga l’intera popolazione.

L’impatto sul turismo

L’inquinamento delle spiagge non è solo un problema ambientale, ma anche economico. Il turismo, che rappresenta una delle principali fonti di reddito per Bali, rischia di subire un duro colpo se l’immagine di paradiso incontaminato viene compromessa. Le immagini di spiagge sommerse da plastica possono scoraggiare i viaggiatori e danneggiare la reputazione dell’isola.

Le iniziative comunitarie stanno giocando un ruolo chiave nella lotta contro l’inquinamento. Organizzazioni come Sungai Watch stanno installando barriere nei fiumi per bloccare i rifiuti prima che raggiungano il mare. Questi progetti hanno già raccolto tonnellate di plastica e stanno sensibilizzando la popolazione locale sull’importanza di ridurre i rifiuti alla fonte.

Inoltre, gruppi di volontari organizzano regolarmente giornate di pulizia delle spiagge, trasformandole in eventi comunitari che attirano anche i turisti. Queste attività non solo contribuiscono a mantenere le coste pulite, ma promuovono anche un senso di responsabilità condivisa verso l’ambiente. La partecipazione attiva dei turisti nelle operazioni di pulizia rappresenta un segnale positivo, indicando una crescente consapevolezza e responsabilità condivisa nella lotta contro l’inquinamento da plastica. Tuttavia, per affrontare efficacemente questa crisi ambientale, è fondamentale un impegno continuo da parte delle autorità, delle comunità locali e dei visitatori, insieme a politiche più rigorose e a una maggiore educazione ambientale.

Solo attraverso uno sforzo collettivo sarà possibile preservare le splendide spiagge di Bali per le generazioni future, garantendo che rimangano un paradiso incontaminato e una fonte di orgoglio per l’Indonesia.

Giuliana Presti

Laureata in Giornalismo e Cultura Editoriale. Scrivo di cinema, cultura e attualità. Amo la fotografia e la buona musica

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