Benidorm, situata sulla splendida Costa Blanca, è diventata una delle mete turistiche più iconiche della Spagna. Considerata l’antesignana del modello di turismo di massa spagnolo, questa località è nota per il suo skyline caratterizzato da grattacieli. La sua evoluzione ha avuto un impatto significativo sulla posizione della Spagna come secondo paese al mondo per arrivi internazionali, subito dopo la Francia. Tuttavia, pochi ricordano che questo modello è emerso durante il regime di Francisco Franco, il quale ha giocato un ruolo cruciale nel plasmare l’immagine turistica del paese.
A cinquant’anni dalla morte di Franco, il dibattito sull’overtourism infiamma le città turistiche spagnole, da Barcellona alle Isole Baleari. In questo contesto, Benidorm continua a mantenere il suo modello di sviluppo basato sull’accoglienza turistica e sull’industria alberghiera, senza rinnegare l’eredità controversa del suo fondatore morale.
L’impatto del turismo sulla comunità
Ángela Barceló, proprietaria dell’hotel Les Dunes, racconta con orgoglio come la sua famiglia abbia contribuito alla crescita di Benidorm. “Qui non ci sono fabbriche di automobili, né fabbriche di sapone. Quello che abbiamo è una fabbrica di hotel, ristoranti e attività commerciali che rendono felici i nostri visitatori”, afferma. Le sue parole evidenziano una realtà in cui il turismo ha sostituito altre forme di economia, trasformando un piccolo villaggio di pescatori in una metropoli turistica.
Il merito della trasformazione di Benidorm è attribuibile anche alle donne, che hanno svolto un ruolo cruciale nella nascita di questa nuova industria. In un contesto in cui gli uomini erano spesso impegnati in mare, le donne hanno gestito i beni familiari e aperto i primi hotel e pensioni. Questo spirito imprenditoriale femminile ha contribuito a costruire le fondamenta di ciò che oggi è una delle città con la più alta concentrazione di grattacieli al mondo.
La crescita esponenziale di Benidorm
Negli anni Sessanta, Benidorm è passata da un borgo marinaro con circa 3.000 residenti a una città con oltre 100 grattacieli, accogliendo ogni agosto un numero di turisti che può superare i 500.000. Questa crescita esponenziale ha reso Benidorm un simbolo del turismo di massa, nonostante le critiche per la sua architettura e il sovraffollamento.
Il sindaco Pedro Zaragoza Orts, in carica dal 1950 al 1966, ha avuto un ruolo fondamentale nel promuovere il turismo straniero come alternativa economica. Sostenitore della Falange, il movimento ultranazionalista del regime franchista, Zaragoza ha avviato iniziative per attirare visitatori. Ha anche innovato nel marketing, invitando famiglie da paesi lontani e creando eventi come il Festival della Canzone di Benidorm, che ha lanciato la carriera di artisti come Julio Iglesias.
Verso un turismo più sostenibile
Tuttavia, il modello di turismo di massa di Benidorm non è esente da critiche. La crescente opposizione all’overtourism ha portato a un dibattito su forme di turismo più sostenibili. Nonostante ciò, la città ha iniziato a difendere il suo approccio, sostenendo che il suo sviluppo verticale e denso potrebbe essere più sostenibile rispetto ad altre forme di urbanizzazione.
Vicente Mayor, ingegnere e attuale vicesindaco di Benidorm, ha argomentato che la concentrazione di edifici alti riduce l’impatto ambientale. “Sebbene gli edifici alti e la densità urbana siano stati spesso disprezzati, la crescita verticale è un modello molto efficiente”, ha dichiarato, suggerendo che Benidorm potrebbe trovare una nuova giustificazione nel contesto della sostenibilità urbana.
Nel frattempo, i turisti continuano a tornare a Benidorm, attratti dalla sua vivace atmosfera e dalle numerose offerte di intrattenimento. Le testimonianze di visitatori affezionati rivelano un amore per questa città che va oltre le sue controversie architettoniche e sociali. “C’è qualcosa per tutti. È fantastico. Ci sono bar, follia lungo la strada, e deliziosi bar di tapas nella città vecchia”, commentano alcuni turisti.
Benidorm, con la sua storia complessa e il suo modello turistico distintivo, continua a essere un esempio emblematico delle contraddizioni del turismo moderno, dove l’eredità di un passato controverso si intreccia con le sfide contemporanee della sostenibilità e della gestione del territorio.