Miami, 27 novembre 2025 – A pochi chilometri a sud della frenetica città di **Miami** si apre un angolo di natura tra i più singolari d’America: il **Biscayne National Park**. Nato nel 1980, il parco si estende per quasi 700 chilometri quadrati. Ma ciò che lo rende davvero speciale è che **il 95% del suo territorio è acqua**, tra la Biscayne Bay e l’Oceano Atlantico. Un insieme di barriere coralline, isolotti coperti di mangrovie e acque cristalline, che continua a richiamare biologi, appassionati di snorkeling e famiglie in cerca di paesaggi ancora intatti.
## Un parco sommerso da scoprire
Il **Biscayne National Park**, raccontano i ranger del Dante Fascell Visitor Center a Homestead, si mostra solo a chi si tuffa o prende una barca. “Solo il 5% è terraferma,” spiega Maria Gomez, guida del parco da oltre dieci anni. “Il resto è un mondo sommerso: praterie marine, canali e fondali pieni di vita. Se non vai sott’acqua o almeno non indossi una maschera, rischi di perderti tutto.” Eppure ogni anno sono migliaia i turisti che scelgono queste acque per ammirare **coralli**, tartarughe marine e banchi di pesci tropicali. Nel 2024, secondo il National Park Service, i visitatori hanno superato quota 480mila.
## Fondali vivi e barriere preziose
La vera ricchezza del parco è nei suoi fondali: qui si trova una delle ultime barriere coralline ancora attive negli Stati Uniti continentali. A differenza di altri parchi nazionali americani, qui non ci sono grandi sentieri o aree picnic: l’esperienza vera è sotto la superficie. “I subacquei vengono per vedere i pesci angelo, i pesci chirurgo e le grandi spugne,” racconta Steve Johnson, istruttore di diving da vent’anni nella zona. Solo così si capisce quanta biodiversità sia riuscita a resistere alle pressioni del clima e all’impatto dell’uomo.
Durante una gita in barca capita spesso di incrociare **lamantini** che risalgono le mangrovie o avvistare delfini che nuotano al largo. Le acque cambiano colore dal verde al blu intenso: uno spettacolo reso ancora più raro dalla presenza di oltre 500 specie di pesci. Ma le guide locali ricordano sempre: “L’ecosistema è fragile, serve rispetto. Qui ogni gesto conta.”
## Isole cariche di storia e natura
Tra le poche isole accessibili spiccano **Boca Chita Key** ed **Elliott Key**. Boca Chita ospita un faro in pietra degli anni Trenta ed è meta ideale per picnic e passeggiate sotto le palme. Elliott Key, lunga quasi 12 chilometri, era abitata da pescatori e contadini afroamericani fino agli anni Cinquanta; oggi restano solo rovine immerse tra le mangrovie. Il parco racconta anche questa pagina meno conosciuta della storia sociale della Florida meridionale.
Le escursioni partono spesso all’alba: già dalle sette molti kayak sono pronti sulle rive e famiglie preparano attrezzatura da snorkeling. “Qui il turismo è diverso da Miami Beach,” sottolinea Alan Robertson, responsabile attività visitatori. “Si cerca la pace delle acque basse, non la vita notturna della città.”
## Ecosistema sotto stress
La sopravvivenza del Biscayne non è affatto garantita. Negli ultimi dieci anni il rapporto NOAA ha registrato una perdita del 20% della barriera corallina a causa dello sbiancamento provocato dall’aumento delle temperature marine. Si aggiungono anche episodi d’inquinamento provenienti dai canali urbani e dal porto di Miami.
Per limitare i danni il parco ha imposto regole rigide: pesca solo con permesso, ancoraggi consentiti soltanto in zone segnalate e forti restrizioni alle imbarcazioni a motore nelle aree protette. “Non possiamo fermare il riscaldamento globale – dice la biologa marina Jenny Morales – ma almeno dobbiamo evitare colpi diretti all’ambiente.”
## Biscayne oggi: turismo lento e consapevole
Oggi chi visita il **Biscayne National Park** naviga tra due realtà: il divertimento calmo fatto di pagaia e immersioni brevi; l’attenzione alla tutela dell’ambiente. L’ingresso è gratuito; per le escursioni organizzate si spendono dai 45 ai 120 dollari a seconda dell’attività scelta. Ma il vero tesoro resta la possibilità di esplorare uno degli ultimi angoli incontaminati della Florida.
Molti turisti tornano con racconti di tramonti silenziosi sull’acqua o incontri ravvicinati con tartarughe Caretta caretta. “Un posto dove il tempo sembra rallentare,” ha confidato un turista francese sceso dal traghetto per Boca Chita.
Un equilibrio delicato che coinvolge tutti: residenti, autorità e visitatori. Perché solo con cura costante si potrà mantenere limpida la baia del Biscayne anche in futuro.