Nel settore dell’aviazione commerciale, la questione dell’accessibilità e dell’inclusività per i passeggeri con corporature più grandi è sempre stata delicata e controversa. Negli ultimi anni, diversi gruppi per i diritti dei passeggeri hanno sollevato preoccupazioni riguardo a pratiche che possono apparire discriminatorie, specialmente nei confronti di coloro che affrontano spese aggiuntive per viaggiare. Con l’evoluzione delle normative e delle politiche aziendali, le compagnie aeree si trovano a dover affrontare un equilibrio sempre più difficile tra esigenze economiche e inclusione sociale.
Uno degli esempi più recenti è quello di Southwest Airlines, una compagnia aerea low-cost statunitense nota fino a oggi per le sue politiche considerate tra le più inclusive nel settore. Tuttavia, il 27 gennaio 2026 segnerà un cambiamento significativo, con l’introduzione di regole che richiederanno ai passeggeri che necessitano di più spazio di acquistare un secondo biglietto, senza garanzia di rimborso. Questo nuovo orientamento ha già sollevato un acceso dibattito, soprattutto in un contesto in cui le statistiche indicano che circa il 74% della popolazione adulta statunitense rientra nelle categorie di sovrappeso o obesità.
Le nuove regole per i passeggeri con una corporatura più grande
Fino a oggi, Southwest Airlines si era distinta per la sua flessibilità: i passeggeri con corporature più grandi potevano richiedere un secondo posto anche all’ultimo momento, direttamente in aeroporto, senza costi aggiuntivi. Tuttavia, a partire dal 27 gennaio 2026, le cose cambieranno drasticamente. I passeggeri dovranno acquistare il secondo biglietto in anticipo, e il rimborso sarà garantito solo se il volo non è pieno e i due biglietti appartengono alla stessa classe tariffaria.
Questa misura ha immediatamente suscitato reazioni contrastanti. La National Association to Advance Fat Acceptance, un’organizzazione che promuove i diritti delle persone con obesità, ha denunciato la nuova policy, sostenendo che essa impone un onere economico aggiuntivo su un segmento già vulnerabile della popolazione. La stigmatizzazione di coloro che necessitano di più spazio a bordo potrebbe essere ulteriormente amplificata, contribuendo a un clima di discriminazione già esistente.
D’altra parte, una parte dell’opinione pubblica sembra sostenere questa nuova politica. Sondaggi recenti hanno rivelato che:
- Circa il 46% dei viaggiatori è favorevole a tariffe maggiorate per chi supera determinate soglie di peso.
- Il 37% ritiene giusto che l’acquisto di un secondo posto sia automatico per chi non riesce a rientrare nei confini di un singolo sedile.
Questi dati evidenziano un panorama diviso e complesso, in cui le opinioni sulla giustizia e sull’equità nel trasporto aereo sono molteplici e sfaccettate.
Le misure adottate da altre compagnie aeree
Nonostante le nuove regole di Southwest Airlines, la compagnia non è l’unica a implementare politiche specifiche per i passeggeri con corporature più grandi. Compagnie come Air France offrono sconti sul secondo posto acquistato in cabina Economy, consentendo un’esenzione da tasse aggiuntive, ma anche qui il rimborso è previsto solo se il volo non è al completo e se entrambi i biglietti appartengono alla stessa classe tariffaria.
Ryanair, dal canto suo, richiede la prenotazione anticipata di un “comfort seat”, un posto aggiuntivo per motivi di spazio, mentre American Airlines ha politiche simili, imponendo l’acquisto di un secondo posto a chi necessita di più spazio. Queste pratiche riflettono un panorama variegato nel settore aereo, dove le compagnie cercano di rispondere a esigenze economiche sempre più pressanti, senza però trascurare i diritti dei passeggeri.
La questione della corporatura dei passeggeri e delle politiche di viaggio è diventata, quindi, un tema cruciale nel dibattito pubblico. Da un lato, la necessità di garantire profitto e sostenibilità alle compagnie aeree; dall’altro, il diritto all’accessibilità e il rispetto della dignità di ogni passeggero. La sfida sarà quella di trovare un equilibrio che permetta a tutti di viaggiare senza discriminazioni, garantendo al contempo la sostenibilità economica delle compagnie.
In questo contesto in evoluzione, le compagnie aeree sono chiamate a riflettere su come le loro politiche possano influenzare non solo il loro business, ma anche la percezione sociale del viaggio aereo e dell’inclusività. L’auspicio è che, nel futuro, il settore possa muoversi verso standard più chiari e uniformi, che possano garantire un’esperienza di viaggio equa per tutti, indipendentemente dalla corporatura.