LUMBINI, Nepal, 21 novembre 2025 – Nel cuore della pianura nepalese, a circa 250 chilometri da Kathmandu, si trova Lumbini, il luogo che la tradizione indica come la culla del Buddha. Ogni anno, migliaia di pellegrini e viaggiatori arrivano qui per percorrere le orme di Siddhartha Gautama, il principe che oltre 2500 anni fa ha dato vita a una delle grandi religioni del mondo. Patrimonio dell’umanità UNESCO, Lumbini è un mosaico di spiritualità, storia e incontri quotidiani tra monaci in abiti arancioni, turisti curiosi e fedeli in preghiera.
Lumbini, tra storia e spiritualità: cosa non perdere
La zona di Lumbini si estende su più di 22mila chilometri quadrati, divisa in tre parti: il Giardino Sacro, l’area monastica e il nuovo villaggio di Lumbini. Al centro di tutto resta il Giardino Sacro, dove si trova il tempio di Maya Devi, dedicato alla madre del Buddha. Proprio qui, secondo la tradizione, la regina Maya ha dato alla luce Siddhartha durante un viaggio. Poco lontano si erge la colonna di Ashoka, fatta costruire dall’imperatore indiano nel III secolo a.C. per segnare il luogo di nascita del Buddha: un’iscrizione incisa nella pietra conferma la sua importanza storica.
Passeggiando tra bandiere di preghiera e sentieri ombreggiati, si incontrano monasteri costruiti da Paesi di tutto il mondo – dal Giappone alla Germania – ognuno con uno stile diverso che racconta le varie tradizioni buddhiste. Tra le costruzioni più recenti spicca la World Peace Pagoda, donata dal Giappone: una cupola bianca che domina il paesaggio e invita a salire i suoi gradini per guardare dall’alto tutto il complesso.
Quando andare e come muoversi a Lumbini
Il periodo migliore per visitare Lumbini è da ottobre a dicembre, subito dopo la stagione dei monsoni e prima che il freddo invernale renda le giornate corte e nebbiose. Nei mesi di maggio e giugno le temperature superano spesso i 35°C, ma proprio in quei giorni si festeggia il Buddha Jayanti, evento che attira pellegrini da tutta l’Asia. “Il clima cambia, ma la spiritualità resta sempre la stessa”, racconta un monaco incontrato all’ingresso del tempio.
Per arrivare a Lumbini, l’aeroporto più vicino è quello di Bhairahawa (Gautam Buddha International Airport), a circa 18 chilometri dal sito. Da lì si può prendere un taxi o un autobus che collegano velocemente la zona. Chi arriva dall’India spesso passa il confine a Sunauli, dopo un viaggio in treno fino a Gorakhpur e poi in autobus fino alla frontiera: da Sunauli a Lumbini sono circa 36 chilometri.
Dentro il complesso, il modo migliore per muoversi è in bicicletta, che si può noleggiare facilmente vicino al Gate 5 per circa 500 rupie nepalesi al giorno. In alternativa, ci sono tour in e-rickshaw (500 rupie l’ora) o gite in barca lungo il canale centrale che collega il Giardino Sacro alla World Peace Pagoda.
Esperienze da non perdere a Lumbini
Tra le attività più amate c’è la passeggiata nel Giardino Sacro, dove il silenzio è rotto solo dal mormorio delle preghiere. “Qui si respira davvero la pace”, dice un visitatore italiano seduto all’ombra di un albero di bodhi. Salire sulla World Peace Pagoda regala una vista completa sui monasteri e sulle risaie intorno.
Molti si fermano a parlare con i monaci, spesso pronti a rispondere a domande sulla filosofia buddhista o sulla vita nei monasteri. Chi vuole approfondire può prenotare visite guidate con studiosi locali, organizzate da associazioni come Rural Heritage.
Un’esperienza particolare è la gita in barca sul canale centrale: 1,3 chilometri d’acqua che collegano i due poli spirituali del sito, con una sosta davanti alla Eternal Flame, accesa nel 1986 come simbolo di pace.
Oltre Lumbini: cosa vedere nei dintorni
Chi ha più tempo può esplorare i dintorni: a 57 chilometri c’è Devadaha, la città natale della regina Maya. A Tilaurakot, l’antica Kapilavastu, si possono vedere i resti della città dove Siddhartha ha vissuto da bambino. Poco lontano, a Kudan (Nyigrodharama), secondo la tradizione, è stato ordinato monaco anche il figlio del Buddha, Rahul, all’età di otto anni.
Informazioni pratiche: costi e consigli
Lumbini resta una meta alla portata di tutti: una stanza in guesthouse costa intorno a 1500 rupie nepalesi, mentre un hotel per due persone parte da 5000. L’ingresso per i visitatori stranieri fuori dall’area SAARC è di 700 rupie; noleggiare una bicicletta costa circa 500 rupie al giorno. Un pasto semplice si trova per meno di 200 rupie, mentre una birra locale intorno a 500.
Non c’è un vero dress code, ma è buona norma coprire spalle e gambe dentro i monasteri. Prima di entrare nel tempio Maya Devi bisogna togliersi le scarpe. Una piccola offerta ai monaci (almeno 100 rupie) è sempre ben accetta; molti preferiscono donare snack confezionati o bevande.
Lumbini, un viaggio tra spiritualità e incontri
Tra le strade polverose intorno al complesso si trovano piccole botteghe e caffè semplici. Qui viaggiatori e monaci si incontrano per una tazza di tè o una chiacchierata sulla vita. “Ogni volta che passo in bicicletta mi fermo a parlare con qualcuno”, racconta un visitatore abituale. “Si finisce sempre per fare amicizia, che sia un nepalese o qualcuno arrivato da lontano”.
Lumbini non è solo un posto da vedere: è un luogo dove storia, fede e vita quotidiana si mescolano senza fretta. E dove ogni viaggio diventa anche un incontro con se stessi.