Discovering the hidden gems of Croatia’s wine regions

Discovering the hidden gems of Croatia's wine regions

Discovering the hidden gems of Croatia's wine regions

Silvana Lopez

4 Novembre 2025

Zagabria, 4 novembre 2025 – Viaggiare tra i vigneti della Croazia significa scoprire un paese che, oltre alle sue famose spiagge e al mare Adriatico, nasconde una tradizione vinicola antica e affascinante. Da Motovun, in Istria, alle isole della Dalmazia fino alle colline di Slavonia, il vino è una porta aperta sulla cultura locale, fatta di storie di famiglie, paesaggi rurali e sapori che parlano di secoli passati.

Un vino con radici antichissime

La tradizione del vino croato risale a tempi lontani. Già i Greci, più di duemila anni fa, chiamavano l’isola di Vis “terra del vino” e piantavano viti che ancora oggi prosperano sotto il sole. Sull’isola di Hvar, i sentieri si snodano nella piana di Stari Grad, patrimonio UNESCO, dove si coltiva la vite da 2400 anni, tra muretti a secco e racconti tramandati di padre in figlio. “Ogni bottiglia porta con sé un pezzo di storia”, dicono spesso i vignaioli del posto.

Anche i Romani amavano queste colline. Le loro anfore e cantine sono nascoste sotto le città costiere, dove l’aria di pietra si mescola al profumo del mare. Oggi, molti produttori ricordano come le loro famiglie abbiano superato guerre e carestie per continuare a coltivare la vite. “Non è solo un mestiere: è un’identità”, racconta Marko Radovan, vignaiolo istriano.

Le regioni vinicole più importanti

La Croazia conta oltre 300 micro-regioni vinicole e almeno 130 varietà di uva autoctone. Le zone più conosciute sono quattro. In Istria e Kvarner, a nord-ovest, spiccano i bianchi freschi come la malvasia istriana e i rossi teran. Qui il clima mediterraneo incontra colline dolci e borghi medievali: il vino si abbina perfettamente a pesce fresco e tartufi.

Scendendo lungo la costa verso le isole dalmate, si trovano rossi come il plavac mali (cugino dello zinfandel) e bianchi salini come pošip e grk. In Dalmazia le vigne terrazzate si affacciano sul mare, e i villaggi mantengono vive antiche tradizioni. Sulle pianure di Slavonia e Baranja si producono bianchi famosi come la graševina, oltre a traminer aromatici e rossi frankovka. Qui le cantine custodiscono botti vecchie di secoli e metodi di invecchiamento tradizionali.

Attorno a Zagabria, nelle zone di Plešivica, Zagorje, Međimurje e Moslavina, si fanno notare spumanti, sauvignon blanc, pušipel e varietà rare come lo škrlet. Qui le aziende familiari tengono molto alla biodiversità.

Come visitare le cantine croate

Seguire le strade del vino in Croazia è semplice, ma serve qualche attenzione. Molte cantine sono piccole, spesso gestite da famiglie, senza insegne evidenti: meglio chiamare prima per prenotare una degustazione. Non è raro sedersi a tavola con il produttore o con gente del posto. “L’ospitalità qui è genuina”, racconta Ana Josić, giovane vignaiola di Baranja.

È sempre bene avere contanti: non tutte le cantine accettano carte. Le vigne si trovano spesso in zone isolate, tra curve panoramiche o pendii boscosi, quindi conviene affidarsi a un autista o a tour organizzati. E non dimenticate un maglione: le cantine restano fresche anche in estate.

I luoghi da non perdere per assaggiare il vino croato

Ogni zona ha le sue specialità. In Istria, da non perdere la sala degustazione in pietra di Kozlović o il wine hotel Roxanich vicino a Motovun. A Momjan, Kabola affina i suoi vini in anfore; Radovan è un altro nome da segnare in agenda. Nel Kvarner, sull’isola di Krk, Ivan Katunar offre assaggi di žlahtina su terrazze soleggiate.

In Dalmazia, Saints Hills sulla penisola di Pelješac regala panorami mozzafiato e rossi plavac mali; Bibich a Skradin gioca con varietà locali come il bibić; Zlatan Otok a Hvar propone anche degustazioni subacquee. Più a est, in Slavonia, Kutjevo è famosa per le sue cantine storiche; a Baranja spicca Josić con il suo ristorante; a Ilok si assaggia il traminac da Iločki Podrumi.

Nei dintorni di Zagabria, Plešivica è chiamata la “Champagne croata”: oltre 40 aziende producono spumanti, tra cui Korak (che ha anche un ristorante stellato Michelin), Šember e Lagradi.

Il momento giusto per scoprire i vini croati

I periodi migliori sono la primavera e l’autunno. Tra fine settembre e ottobre si svolge la vendemmia, la “berba”, con feste popolari e degustazioni. L’11 novembre si celebra San Martino: i paesi si animano tra brindisi, musica dal vivo e piatti tipici. In primavera, a maggio e giugno, il clima è mite e le cantine meno affollate; d’estate aumentano gli eventi ma anche i turisti.

In ogni stagione, però, vale una regola: lasciarsi guidare dalla curiosità. Chiedere consigli ai produttori, assaggiare vini sconosciuti e godersi ogni sorso su una terrazza al tramonto. “Živjeli!”, brindano i croati: alla salute – e a un viaggio che sa di vino e di storie antiche.

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