Furano, Hokkaidō: Guida Completa alla Città Cuore del Giappone da Scoprire in Ogni Stagione

Luca Mangano

2 Dicembre 2025

Sapporo, 2 dicembre 2025 – Nel cuore di Hokkaidō, la piccola cittadina di Furano continua a essere una tappa irrinunciabile per chiunque voglia scoprire questa parte del Giappone, in ogni stagione. A poco più di due ore e mezza di treno da Sapporo, Furano è spesso definita “l’ombelico” di Hokkaidō, per la sua posizione strategica e per come riesce a racchiudere molte delle tradizioni e delle atmosfere locali.

Furano, un fascino che cambia con le stagioni

Appena scesi alla stazione di Furano, gli occhi si posano subito su paesaggi che mutano continuamente. In estate, le famose colline di lavanda dipingono il territorio con tonalità viola, attirando fotografi e turisti da tutta l’Asia orientale. Il celebre campo di Farm Tomita è uno dei luoghi più amati: aperto dalle prime luci del giorno fino al tardo pomeriggio. “La lavanda qui è un simbolo. Ci sono persone che vengono solo per vederla fiorire”, racconta Akira Watanabe, addetto al centro informazioni turistiche.

Quando arriva l’inverno, Furano si trasforma in una meta molto popolare per gli sciatori. Le piste innevate richiamano sia giapponesi che australiani e restano battute fino a marzo inoltrato. Gli impianti aprono già alle 8 del mattino e nei weekend si riempiono in fretta.

Un legame profondo con la terra

Nonostante la fama tra i visitatori, Furano è una cittadina di poco più di 20.000 abitanti con radici agricole ben salde. La coltivazione della cipolla e della patata, insieme alla produzione del vino locale (qui si trova la cantina Furano Winery), rappresenta ancora oggi il fulcro dell’economia. Al mattino presto, si vedono piccoli trattori attraversare le strade che collegano i campi alle aziende agricole.

Il mercato coperto nel centro città, inaugurato nel 1999 e rinnovato nel 2016, offre prodotti tipici come il formaggio Furano e le salsicce artigianali, serviti nelle locande tradizionali insieme al vino rosso del territorio. “Non c’è trucco, tutto viene dalla nostra terra”, dice sorridendo la signora Ikeda, da oltre trent’anni dietro al banco del caseificio.

Turismo discreto ma concreto

Furano ha scelto un modello di accoglienza basato su piccoli ryokan e guesthouse a gestione familiare. Le strutture più gettonate si trovano lungo la strada che porta verso Biei, tra dolci colline ricoperte da lavanda e girasoli. I prezzi sono vari: una camera doppia in un alloggio tradizionale parte da circa 8.000 yen a notte (intorno ai 50 euro), mentre alcune sistemazioni più esclusive superano i 200 euro.

La cittadina è anche il punto di partenza ideale per escursioni nei dintorni: il Ningle Terrace è un piccolo villaggio di casette in legno immerso nel bosco dove artigiani locali lavorano carta e vetro seguendo metodi tradizionali. Di sera, le lanterne accese creano un’atmosfera raccolta e suggestiva. “Abbiamo visitatori che tornano ogni anno solo per comprare qualche oggetto fatto a mano”, racconta uno degli atelier.

Sapori locali e dettagli della vita quotidiana

Passeggiando verso le sei di sera nelle vie del centro si respira una calma particolare. I ristoranti tipici – molti gestiti da famiglie – propongono piatti come l’omurice (riso all’uovo con ketchup) e il curry con verdure fresche di stagione. La gelateria Popura Farm attira soprattutto i più giovani con il suo gelato alla melanzana, un abbinamento insolito ma curioso.

Non mancano poi gli appuntamenti festivi: fra luglio e agosto si svolge il Furano Lavender Festival con musica ed eventi pirotecnici sul fiume Sorachi. In inverno invece c’è il Furano Ski Festival, richiamo per gli sportivi da tutto il Giappone.

Il cuore tranquillo di Furano

Per chi ci vive davvero, il vero segreto di Furano sta nella capacità di rinnovarsi senza perdere contatto con la propria storia. “Qui ognuno dà il suo contributo”, spiega la signora Nakata, insegnante elementare da più di vent’anni. “I turisti portano vita nuova ma siamo noi a mantenere lo spirito del posto”.

La stazione dei treni chiude intorno alle 22.30; allora le luci principali si abbassano lentamente e tutto torna a quella calma tipica dell’entroterra giapponese. Una vita semplice che fa di Furano una tappa unica nel viaggio attraverso Hokkaidō.

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