Furano in Hokkaidō: Guida Completa alla Città Iconica del Giappone da Non Perdere

Luca Mangano

2 Dicembre 2025

Sapporo, 2 dicembre 2025 – Nel cuore dell’isola di Hokkaidō, dove le montagne si adagiano dolcemente sulle pianure, c’è Furano, un piccolo centro di poco più di ventimila anime, conosciuto tra i locali come “l’ombelico di Hokkaidō”. Chi arriva qui, sia d’estate che sotto la neve d’inverno, trova un posto con due facce ben distinte: da una parte le sue celebri distese di lavanda nei mesi caldi, dall’altra un paradiso per chi ama lo sci quando le temperature scendono. Lo sanno bene gli operatori turistici della zona, che ogni anno vedono aumentare i visitatori da tutta l’Asia, ma anche dall’Europa e dagli Stati Uniti.

Furano tra natura e turismo internazionale

Il bello di Furano sta proprio nei suoi contrasti: paesaggi rurali da una parte, servizi moderni dall’altra; campi che sembrano non finire mai e hotel a cinque stelle. D’estate – racconta Satoshi Watanabe, uno dei responsabili dell’ufficio del turismo – “la gente arriva già alle sei del mattino per scattare foto ai filari di lavanda in fiore. La maggior parte delle immagini viene fatta a Tomita Farm, a Nakafurano, ma ormai anche le zone meno conosciute attirano viaggiatori più esperti”. Secondo i dati del Comune, nel 2024 Furano ha accolto più di 1,2 milioni di visitatori, la metà stranieri.

Il turismo qui pesa per il 30% sul PIL locale. Un dato che sorprende se si pensa che fino a qualche decennio fa la vera forza della zona era la coltivazione degli ortaggi – meloni e cipolle su tutti – destinati ai mercati di Sapporo e Tokyo.

Il boom delle piste da sci e l’effetto “drama”

C’è poi un altro motivo che ha fatto diventare Furano una tappa fissa nei viaggi organizzati e negli itinerari dei giovani giapponesi. “Sono passati quarant’anni dalla prima messa in onda della serie tv ‘Kita no kuni kara’, girata proprio qui”, spiega Eri Tanaka, giornalista e autrice di un libro sulla cultura pop nipponica. Da allora il paese è meta di pellegrinaggio per i fan che vogliono visitare le location delle riprese.

Ma a far conoscere Furano nel mondo sono soprattutto le sue piste da sci, spesso innevate da novembre fino a maggio. Furano Ski Resort ospita gare internazionali ogni inverno e atleti olimpici in allenamento. Gli skipass costano intorno ai 6.500 yen (poco meno di 40 euro) per tutta la giornata. “Dal 2019 abbiamo visto crescere costantemente gli arrivi dall’estero”, spiega Hiroki Maeda, direttore degli impianti. “Vengono soprattutto cinesi e coreani, ma anche molti australiani e qualche italiano”.

Dalla tavola alla tradizione: la cucina e la vita lenta

Non è solo il paesaggio a richiamare turisti. Nei ristoranti di Furano si gustano piatti tipici come l’omelette al riso con formaggio locale o la zuppa con verdure coltivate nei campi intorno al paese. Sono piatti semplici – raccontano i cuochi delle vecchie trattorie sulla via principale – ma carichi di una storia lunga cento anni.

Anche i prezzi sono contenuti rispetto ad altre località turistiche in Giappone: una cena completa in una locanda tradizionale costa circa 3.000 yen (circa 18 euro). Alcuni agriturismi – chiamati minpaku – offrono agli ospiti la possibilità di partecipare alla raccolta della lavanda o alla lavorazione del latte appena munto. Un’esperienza che molti descrivono come “rigenerante”.

Stagionalità e prospettive future

Il turismo resta molto legato alle stagioni: luglio e agosto per i fiori, gennaio e febbraio per lo sci. Negli altri mesi il paese si calma, seguendo il ritmo lento delle comunità rurali giapponesi: negozi aperti solo la mattina, silenzio interrotto dal passaggio dei treni locali.

Le autorità locali hanno annunciato investimenti mirati per allungare la stagione turistica. “Stiamo lavorando su eventi culturali e festival gastronomici anche in primavera e autunno”, dice il sindaco Kenji Yamamoto. Solo così Furano potrà smettere di essere una meta da cartolina riservata a pochi mesi all’anno.

Nel frattempo, l’ombelico di Hokkaidō continua ad attirare viaggiatori curiosi e chi ama vivere con calma. Chi arriva spesso lo fa quasi per caso. Eppure molti poi tornano, conquistati da questa miscela unica di natura e ospitalità discreta che qui si sente davvero in ogni stagione.

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