Guida Completa per Viaggiare in Portogallo: Cosa Vedere, Leggere e Ascoltare prima della Partenza

Luca Mangano

19 Dicembre 2025

Lisbona, 19 dicembre 2025 – Conoscere il Portogallo prima di partire è ormai un’esigenza per chi non si accontenta di una visita superficiale. Si vuole assaporare davvero la cultura del paese, capirne i dettagli. Cosa mettere in valigia? Quali libri portare con sé? E che musica ascoltare per entrare nell’atmosfera giusta? Da Lisbona a Porto, cresce il desiderio di scoprire – prima ancora di arrivare – le sfumature di questa terra antica. Nasce così un turismo più consapevole.

Come vestirsi e vivere come un portoghese

Passeggiando nel Bairro Alto o lungo il fiume Douro si nota subito: lo stile qui è semplice ma curato. Niente esibizioni o colori troppo forti, ma vestiti adatti al clima e senza fronzoli. “Qui si punta sulla praticità più che sull’apparenza, specialmente fuori dalle zone turistiche”, racconta Sara Duarte, che lavora in una boutique su Rua Augusta. D’estate si vedono pantaloni leggeri e camicie di lino, perfetti contro i 35 gradi di luglio. Nei mesi freddi (da novembre a marzo), invece, la giacca antivento è quasi d’obbligo per non farsi cogliere dalla pioggia che arriva dall’Atlantico.

Nei ristoranti tradizionali come la Cervejaria Ramiro, tappa obbligata per chi vuole gustare il vero baccalà, l’abbigliamento è informale ma curato. Lo stesso vale nei locali notturni di Porto: jeans e scarpe comode vanno più che bene. “Non serve vestirsi eleganti, basta non presentarsi trasandati”, spiega André, cameriere nel centro storico.

Libri, musica e cinema: immergersi nell’anima portoghese

Le guide turistiche non bastano a entrare nel cuore della cultura locale. Un romanzo può raccontare Lisbona meglio di mille foto. Chi vuole andare oltre sceglie spesso “Sostiene Pereira” di Antonio Tabucchi, ambientato nella capitale ai tempi della dittatura salazarista, o “Il libro dell’inquietudine” di Fernando Pessoa. E poi c’è la poesia malinconica di Sophia de Mello Breyner Andresen, spesso letta nei caffè storici vicino al Teatro São Carlos.

Sul fronte musicale domina il fado, riconosciuto patrimonio Unesco dal 2011: le voci come quella di Amália Rodrigues risuonano ancora tra le strade di Alfama e Mouraria. Per chi preferisce sonorità più moderne ci sono i Madredeus o la scena indie che si è fatta spazio negli ultimi anni. “La musica fa parte della vita quotidiana: la senti nelle piazze e persino sui tram”, racconta Joana Costa, insegnante di musica.

Per quanto riguarda il cinema, spiccano registi come Manoel de Oliveira e João Pedro Rodrigues. Nei festival locali spesso si vedono film che parlano di emigrazione, identità e memoria: temi universali ma con un tocco tutto portoghese.

I gesti semplici che raccontano il Portogallo

In Portogallo c’è una parola speciale: “saudade”. Non ha una traduzione precisa; è una nostalgia dolceamara che senti nei piccoli bar dove alle otto del mattino si ordina una “bica” (l’espresso) tra chiacchiere a bassa voce dei clienti abituali. Chi arriva da fuori nota subito quanto tutto qui sia più lento. “Non amano correre – racconta Rita Gonçalves, guida turistica – qui si prende tempo per ogni cosa”.

Anche i pasti seguono regole precise: si cena tardi (dalle 21 in poi), magari davanti a un piatto di bacalhau à Brás o a pastéis de nata appena sfornati. Nei mercati coperti come il Mercado da Ribeira a Lisbona le donne scelgono il pesce fresco discutendo animatamente con i pescivendoli. Sono piccole scene quotidiane che conquistano chi viene da fuori.

Consigli pratici per evitare sorprese

Il clima è da tenere d’occhio: tra aprile e ottobre fa caldo durante il giorno ma la sera può rinfrescare parecchio. I più attenti portano sempre con sé una sciarpa leggera. Nei trasporti pubblici – metropolitane affollate nelle ore di punta o tram storici come il numero 28 – conviene tenere d’occhio borse e portafogli, soprattutto intorno a Rossio o Baixa.

I pagamenti elettronici sono diffusi quasi ovunque; qualche taverna sperduta però accetta solo contanti. I prezzi? A Lisbona un pranzo veloce costa tra i 7 e i 12 euro; un bicchierino di ginjinha, liquore tipico alla ciliegia, si trova ancora sotto i 2 euro ai chioschi lungo Rua das Portas de Santo Antão.

Viaggiare con rispetto: la vera chiave per capire il paese

“Rispetta le abitudini locali ed è fatta”, dice João Almeida del Diário de Notícias. È un consiglio valido ovunque, ma qui sembra ancora più vero: la diffidenza iniziale lascia spazio a una cortesia sincera solo quando dimostri interesse vero per il luogo. “Basta poco: provare a dire obrigado o obrigada, chiedere senza dare nulla per scontato”, aggiunge Almeida.

In definitiva partire preparati non vuol dire solo prenotare hotel o segnare itinerari sulla mappa. Significa anche imparare a guardare con attenzione quei piccoli dettagli – una piastrella blu su un muro, un tramonto sul Tejo, l’odore delle sardine alla griglia – per tornare a casa con qualcosa in più di un semplice ricordo da turista.

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