Los Angeles, 12 giugno 2024 – Salire sul Monte Whitney, la vetta più alta degli Stati Uniti continentali con i suoi 4.421 metri, è un richiamo irresistibile per migliaia di appassionati ogni anno. Il Whitney si erge maestoso tra la Inyo National Forest e i parchi di Sequoia e Kings Canyon, dominando la Sierra Nevada a ovest di Lone Pine, lungo la Highway 395. Ma cosa spinge così tanta gente a tentare questa scalata? E come prepararsi per farlo in sicurezza?
Le strade per la cima: fatica e paesaggi da togliere il fiato
Il sentiero più frequentato parte dal Whitney Portal Parking Lot, a 2.550 metri, e si snoda per oltre 16 chilometri fino alla vetta. Un percorso che non è mai una passeggiata. La salita, con un dislivello vicino ai 2.000 metri, mette alla prova anche i più allenati. “Si parte spesso a mezzanotte, con le frontali accese e lo zaino leggero”, racconta Jack, uno degli escursionisti che l’ha provata. C’è chi preferisce spezzare il cammino in due giorni, dormendo in quota con un permesso da backpacking.
Chi vuole un’esperienza più profonda può scegliere vie meno battute ma altrettanto belle. L’accesso da Kearsarge Pass, partendo dall’Onion Valley Campsite a nord di Lone Pine, permette di attraversare la natura selvaggia in cinque giorni, con tappe di circa 16 chilometri al giorno. “Il sentiero è spettacolare: si sale oltre la linea degli alberi, si attraversano bacini glaciali e si scende in prati solcati da ruscelli”, raccontano i pochi che lo scelgono. C’è poi il Cottonwood Pass, a sud della vetta, che offre percorsi ad anello o andata e ritorno tra i 76 e i 115 chilometri.
Quando partire: occhio alla neve
Il periodo migliore per salire sul Monte Whitney è da luglio a settembre. In questi mesi il tempo è più stabile e la neve di solito lascia i sentieri liberi. Nei mesi di maggio, giugno e ottobre, però, il rischio di trovare neve è alto. “A giugno abbiamo ancora incontrato molta neve su Forester Pass”, ricorda un escursionista, “ma con ramponcini e bastoncini si riesce a passare”. Per non farsi sorprendere, molti si affidano a forum come il “Whitney Portal Message Board” o all’app FarOut, dove chi percorre il Pacific Crest Trail aggiorna le condizioni giorno per giorno.
Permessi e organizzazione: come muoversi
Per salire serve un permesso, che si ottiene tramite un sistema a quote su Recreation.gov, nella sezione “Inyo National Forest wilderness permits”. A causa dell’alta domanda, prendere l’autorizzazione per partire dal Whitney Portal non è semplice. Chi sceglie sentieri meno frequentati di solito trova più possibilità.
Per l’alloggio e l’attrezzatura, le cittadine di Lone Pine, Bishop e Independence sono i punti di riferimento. Qui si trovano negozi e sistemazioni semplici, spesso con un’atmosfera da vecchio West. Chi viaggia in gruppo conviene che lasci un’auto al punto di arrivo o prenoti un servizio navetta – ormai facile da trovare online – per evitare problemi a fine cammino.
Attrezzatura e sicurezza: l’essenziale
Per affrontare il Whitney bisogna prepararsi bene. Lo zaino non deve superare i 9 chili: bastoncini, microspikes per la neve, una giacca calda e un sacco a pelo adatto alle notti fredde sono indispensabili. “Non dimenticate il kit toilette: tutto deve tornare giù con voi”, avverte chi l’ha già fatto. Serve anche un sistema per filtrare l’acqua e una buona protezione solare.
L’altitudine può causare mal di testa, nausea e stanchezza sopra i 3.500 metri. “Conoscete i vostri limiti”, consiglia uno dei compagni di Jack, “e non correte: il passo lento è quello giusto”. La parte finale è su terreno instabile e con aria rarefatta; molti usano la tecnica del “power breathing”, respirando forte e regolare per ossigenarsi meglio.
Un’avventura che lascia il segno
Che si scelga la via più veloce o un percorso più lungo nella natura selvaggia, il Monte Whitney regala un’esperienza intensa tra paesaggi incontaminati e silenzi profondi. Per molti, la cima è solo il punto d’arrivo di un viaggio più grande: “Ognuno ha la sua montagna”, dicono spesso chi torna su questi sentieri. Forse è proprio questa ricerca personale, tra le rocce delle High Sierras, il vero motivo per cui si torna ogni anno.
 
					