Inverno in Val di Fassa: 200 km di piste, 80 impianti e eventi da dicembre a marzo

Silvana Lopez

15 Dicembre 2025

Trento, 15 dicembre 2025 – I primi raggi di sole tagliano l’aria frizzante sopra la Val di Fassa. Sciatori e curiosi si ritrovano alle sei del mattino ai piedi delle cabinovie. Da dicembre a marzo va in scena il progetto “Trentino Ski Sunrise”: un evento ormai atteso da centinaia di appassionati che vogliono vivere l’esperienza unica di sciare all’alba, seguita da colazioni sostanziose nei rifugi panoramici. In una regione che può vantare oltre 200 chilometri di piste e una rete di 80 impianti di risalita, questa iniziativa, promossa dall’APT Val di Fassa e dal consorzio Dolomiti Superski, è diventata un momento simbolo della stagione.

Sci all’alba e colazioni nei rifugi: il nuovo rito invernale

Da Moena a Canazei, passando per Pozza e Campitello, ogni tappa del “Trentino Ski Sunrise” segue lo stesso copione: sveglia prima dell’alba, salita con gli impianti ancora chiusi al pubblico e un silenzio ovattato sulle piste appena preparate nella notte. Gli sciatori scendono con le prime luci del giorno, mentre gli operatori di pista controllano gli accessi. “Non è solo una sciata”, racconta Martina Dellagiacoma, responsabile eventi dell’APT. “Chi partecipa cerca la calma che si respira solo prima dell’apertura ufficiale”. L’arrivo ai rifugi – tra i più noti il Ciampac sopra Alba di Canazei e lo Chalet Valbona a Moena – è accompagnato da colazioni con speck, pane nero, formaggi locali e caffè bollente. Qui i partecipanti si fermano a scambiarsi impressioni, con le guance rosse per il freddo e gli occhi fissi sulle Dolomiti che si tingono di luce.

Numeri e novità della stagione sciistica in Trentino

Il Trentino conferma la sua centralità tra le mete alpine con le sue più di 200 chilometri di piste, sempre ben curate dai gatti delle nevi, e i suoi 80 impianti modernissimi. Per il 2025 si registra un aumento delle prenotazioni del 12% rispetto all’anno scorso: “La gente ha voglia di montagna vera”, dice Luca Lorenzini, direttore della Ski Area Alpe Lusia. Il comprensorio Dolomiti Superski ha annunciato investimenti importanti su seggiovie ad aggancio rapido e nuove funivie capaci di trasportare fino a 3.500 persone all’ora. Sul fronte sicurezza restano attivi i controlli giornalieri delle forze dell’ordine locali e delle squadre del soccorso alpino, soprattutto nei fine settimana.

Manifestazioni sportive e appuntamenti gastronomici

Non c’è solo sci all’alba nel programma della stagione. Tra gli eventi spicca la “Fassa Ski Marathon” prevista per il 26 gennaio, ma ci sono anche gare amatoriali e raduni notturni con fiaccolate. La cucina non resta indietro: dalla “Settimana dello Strudel” ai mercatini artigianali nelle piazze di Predazzo e Vigo di Fassa, dove si possono gustare canederli, minestre d’orzo e vini tipici trentini. Gli organizzatori si aspettano almeno 15 mila presenze agli eventi principali, con ricadute positive su alberghi e ristoranti della zona.

Il territorio e il racconto dei visitatori

Chi arriva qui – giovani coppie lombarde o famiglie olandesi che affittano chalet interi a Soraga per settimane – racconta spesso la stessa sensazione: “È un’esperienza che ti rimette in pace con il mondo”, dice Claudia, insegnante veronese incontrata sul piazzale del Col Rodella poco dopo le sette del mattino. “Il freddo si sente solo all’inizio; poi resta solo l’adrenalina”. La Val di Fassa a dicembre offre paesaggi spogli ma suggestivi; le prime nevi compatte regalano scorci perfetti per Instagram.

Prezzi, accessi e prenotazioni

Per partecipare al “Trentino Ski Sunrise” bisogna prenotare sul sito ufficiale dell’APT o alle biglietterie delle principali cabinovie. I prezzi partono da 45 euro per gli adulti (colazione inclusa). I bambini fino a otto anni entrano gratis. La domanda è più alta nei fine settimana e durante le vacanze natalizie. “Meglio prenotare almeno una settimana prima”, avverte Elena Rizzi, operatrice turistica locale.

Con la stagione alle porte, il Trentino punta su formule che uniscono sport e territorio in modo autentico. Dal profumo del caffè nei rifugi alle prime curve disegnate sulla neve dura dell’alba: ogni dettaglio guarda a un turismo più lento e consapevole. E mentre i primi gruppi si mettono in marcia verso il sole che spunta dietro la Marmolada, resta negli occhi – forse più della discesa – quel senso di comunità che nasce lì sopra, davanti a una tavola imbandita a 2 mila metri d’altitudine.

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