Roma, 13 novembre 2025 – Un nuovo atlante digitale delle antiche strade romane è arrivato. Pubblicato questa settimana da un gruppo di ricercatori internazionali, permette di esplorare con un semplice clic la rete viaria che, più di duemila anni fa, collegava Roma al resto dell’Europa, dal cuore dell’Italia fino alle coste dell’Egitto e della Britannia. Il progetto, chiamato Itiner-e, è stato presentato sulla rivista Scientific Data e offre una mappa interattiva online che ricostruisce oltre 300.000 chilometri di percorsi risalenti al 150 d.C., tracciando un fitto reticolo che attraversa Europa, Nord Africa e Vicino Oriente.
Riscoprire l’Impero Romano strada per strada
Il lavoro, guidato da studiosi delle università di Aarhus e Barcellona, rappresenta un salto avanti nella conoscenza della rete stradale romana. Fino a oggi, spiegano i ricercatori, le informazioni sulle vie dell’Impero erano sparse e incomplete, spesso divise tra resti archeologici, documenti storici e rilievi sul campo. “Conosciamo centinaia di migliaia di luoghi antichi, come città e ville dove i Romani vivevano e lavoravano. Ma le strade sono lunghe linee che attraversano il paesaggio e sono difficili da scavare per intero”, ha detto Tom Brughmans, professore associato di archeologia classica all’Università di Aarhus e coautore dello studio.
La mappa, disponibile sul sito Itiner-e.org, mette insieme dati provenienti da reperti archeologici, registri di viaggio, immagini satellitari e fotografie storiche. Un lavoro preciso che ha permesso di identificare non solo le vie principali – come la celebre Via Appia, oggi patrimonio UNESCO – ma anche una fitta rete di strade secondarie, molte ormai sparite dalla superficie ma ancora rintracciabili grazie alle tecnologie moderne.
Oltre 300.000 chilometri di storia sotto i nostri piedi
I dati parlano chiaro: la rete ricostruita copre circa 300.000 chilometri di percorsi. Di questi, poco più di un terzo (34,58%) riguarda le grandi arterie note anche ai non esperti; il resto, il 65,42%, è composto da strade minori, spesso di cui non si conosce con precisione il tracciato. In alcuni casi, i ricercatori sono riusciti a scovare strade nascoste sotto laghi artificiali o dighe, usando immagini satellitari storiche che mostrano com’era il territorio un tempo.
Il database è accessibile a tutti, in modalità open access: chiunque può consultare la mappa e scoprire come erano collegate città come Lugdunum (l’attuale Lione), Cartagine, Antiochia o i porti del Mediterraneo orientale. “Abbiamo voluto creare uno strumento utile sia agli studiosi sia al grande pubblico”, ha spiegato Pau de Soto, docente all’Università Autonoma di Barcellona e coautore del progetto.
Una mappa che cambia la storia
L’arrivo di Itiner-e apre nuove strade per lo studio della mobilità nell’antichità. Gli studiosi sottolineano quanto sia importante conoscere la rete viaria romana per capire come circolavano persone, merci e idee nell’Impero. “L’Impero Romano è stato il primo esempio di unità politica ed economica su scala continentale”, ricordano Brughmans e de Soto. Le infrastrutture costruite dai Romani – strade, ponti, acquedotti – non hanno avuto eguali fino alla rivoluzione industriale.
Non si tratta solo di storia militare o commerciale: la mappa può aiutare a ricostruire anche le rotte delle migrazioni antiche o la diffusione delle malattie. “La connettività era già allora una forza capace di modellare la storia”, osservano i ricercatori. Eppure, al momento, solo il 3% delle antiche strade è stato identificato con certezza. Un dato che spinge a continuare a scavare e cercare.
Un viaggio virtuale tra passato e futuro
Oggi chiunque può percorrere virtualmente l’antica Via Salaria, seguire la rotta verso l’Adriatico o scoprire sentieri ormai scomparsi sotto le città moderne. La mappa è in continua evoluzione: nei prossimi mesi saranno aggiunti anche i collegamenti marittimi e fluviali per ricostruire l’intera rete dei trasporti imperiali.
“Abbiamo solo iniziato a grattare la superficie”, ammette Brughmans. Eppure, già ora, Itiner-e trasforma la storia in un viaggio aperto a tutti: un invito a riscoprire come – ancora oggi – tutte le strade portino davvero a Roma.