Destinazioni

Lazio da vivere: tutto quello che c’è da sapere sulla regione cuore d’Italia

Il Lazio ha un territorio molto vario in cui si succedono, in fasce parallele al mare, una zona pianeggiante costiera, una collinare con i laghi di Bolsena e Bracciano, e una montana costituita dagli Appennini, con vette che superano i 2mila metri. Anche la storia, i dialetti, le tradizioni popolari laziali sono molto diversi tra loro: qui infatti vivevano gli Etruschi, alla destra del Tevere, i Sabini, tra Tevere, Aniene e Appennini, i Latini, culla della civiltà romana, e infine più a sud Sanniti e Campani.

Immagine | Pixabay @ Alexandra Voicu

Grazie anche a questa varietà il Lazio comprende ben sette siti nominati patrimonio Unesco, che abbracciano la storia dagli Etruschi al Rinascimento. In primis il centro storico di Roma, con la Basilica di San Pietro, a cui collaborarono architetti, pittori e scultori come Bramante e Raffaello, i Musei Vaticani con la Cappella Sistina di Michelangelo Buonarroti e Piazza di Spagna con la Barcaccia del Bernini, la Fontana di Trevi, il Pantheon.

Villa Adriana e Villa d’Este

La splendida Villa dell’Imperatore Adriano, risalente al II secolo d. C., si trova nella città di Tivoli insieme a Villa d’Este, altro sito Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Si tratta della più grande villa appartenuta a un imperatore romano e testimonia lo straordinario livello raggiunto dagli architetti dell’epoca.
Vale una visita anche Villa d’Este, realizzata nel 1550 dal Cardinale Ippolito II d’Este, e famosa soprattutto per i numerosi giochi d’acqua.

I siti etruschi

Tra i siti Unesco sin dal 2004 anche le Necropoli etrusche della Banditaccia a Cerveteri e dei Monterozzi a Tarquinia. Il sito archeologico di Cerveteri ricalca un contesto urbano, con strade, piazzette e quartieri diverse a seconda del periodo storico e dello status della famiglia cui appartenevano le tombe.
La Necropoli di Tarquinia, invece, si estende per 150 ettari e raggruppa circa 200 sepolcri, ricavati nella roccia e accessibili da corridoi inclinati o scalinate, dove ammirare dipinti mirabilmente conservati. Celebre in particolare la Tomba dei Leopardi.

Il patrimonio immateriale

Tra i siti Unesco figurano anche la Macchina di Santa Rosa a Viterbo e la transumanza. La prima consiste in una torre alta 30 metri e pesante 5 tonnellate con in cima la statua della Santa patrona della città. Questa struttura,, la sera del 3 settembre, viene portata in processione a spalla per le vie del centro storico da circa 100 uomini chiamati “Facchini di Santa Rosa”.
Dall’11 dicembre 2019, anche la Transumanza è nella lista dei Patrimoni culturali immateriali dell’Umanità. Si tratta di una antichissima pratica di allevamento che prevede la migrazione stagionale di greggi, mandrie e pastori lungo le vie semi-naturali dei tratturi.
Tra i siti Unesco ricordiamo anche la Faggeta vetusta dei Monti Cimini, nel Viterbese, parte del “sito diffuso delle faggete secolari” che comprende 13 Paesi del continente europeo.

Il parco regionale dei Monti Simbruini

Il Parco Regionale dei Monti Simbruini è la più grande area protetta del Lazio con i suoi 30mila ettari a cavallo delle province di Frosinone e Roma. Al suo interno si trovano cime che raggiungono i 2000 metri, faggete, pianori carsici, sorgenti d’acqua e sette borghi da scoprire ricchi di storia. Tra questi Subiaco, che oltre alla residenza dei Borgia vanta la presenza dei due importanti monasteri benedettini, quelli di San Benedetto e Santa Scolastica, candidati come siti Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Il nome deriva dal latino sub-imbribus, “sotto le piogge”, per la ricchezza d’acqua che caratterizza la zona, tanto da rifornire gran parte delle capitale.

Immagine | Pixabay @ Susanne Sailer

Le grotte di Pastena e Collepardo

Le Grotte di Pastena si trovano nel Parco naturale regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi. Risalenti all’era Mesozoica, sono il risultato di un lavoro incessante di erosione da parte delle acque. Vi si possono ammirare stalattiti, stalagmiti e colonne dalle forme singolari ma anche laghetti e cascate.
Le Grotte di Collepardo, note anche come Grotte dei Bambocci o Grotte Regina Margherita, sono valorizzate da un nuovo progetto di illuminazione frutto della lighting designer Chiara Carucci. Tra le sale che si possono visitare il grande Palco, la Sala della Foresta pietrificata, la Sala del Trono o Sala della Regina.

Le isole

L’arcipelago delle Pontine è parte della Provincia di Latina ed è composto da due gruppi di isole: Ponza, Palmarola, Zannone e Gavi a nord-ovest e Ventotene con S. Stefano a sud-est. Ponza e Ventotene sono le uniche abitate; Zannone rientra nel Parco Nazionale del Circeo e S. Stefano ospita l’ex- complesso carcerario borbonico. Con Ventotene condivide il riconoscimento di Riserva Naturale Statale. Nelle splendide acque dell’arcipelago si possono vedere spugne scarlatte, gorgonie, formazioni di calcare viola e blu, e in alcuni siti è ancora possibile osservare navi affondate in epoca romana.

Benedetta Leardini

Giornalista, nel tempo libero organizzo viaggi in posti sempre più improbabili, in solitaria o in compagnia di coraggiosi o ignari compagni di avventura. Appassionata di yoga, mi interesso anche di sostenibilità e salute (che deve essere buona, per affrontare i viaggi improbabili)

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