Ciutadella, 20 dicembre 2025 – Le antiche cave di Pedreres de s’Hostal, a pochi passi da Ciutadella a Minorca, sono diventate in vent’anni un punto di riferimento sia per la cultura che per il paesaggio locale. Nato come sito di estrazione della pietra, oggi questo luogo attira visitatori da tutta Europa grazie a un restyling che ha mescolato storia, natura e arte. Dietro questa rinascita c’è la fondazione Lithica, che dal 1994 ha mobilitato volontari e raccolto fondi per riportare in vita uno dei luoghi più particolari dell’isola.
Un labirinto di pietra tra archeologia e natura
Entrare nelle Pedreres de s’Hostal è come varcare una soglia verso un mondo a parte. I sentieri si fanno strada tra pareti alte e bianche, segno del lavoro dei tagliatori di pietra di tante generazioni. Qui tutto sembra casuale: corridoi aperti al cielo, nicchie nascoste, gradoni lasciati a metà. Alcune zone sono rimaste ferme nel tempo dagli anni ’90, con le tracce delle seghe meccaniche ancora ben visibili sulle rocce.
Dal 1994 la fondazione Lithica si è messa al lavoro per restaurare e valorizzare le cave abbandonate. “Quando siamo arrivati, c’erano solo macerie e piante selvatiche”, ricorda la presidente Joana Gomila durante una delle visite guidate. Oggi, invece, tra questi corridoi di pietra crescono erbe aromatiche, fichi e capperi; poco più in là, il Giardino delle Pietre ospita vere e proprie sculture naturali, blocchi plasmati dal tempo più che dall’uomo.
Musica, arte e spettacoli nella roccia
Negli ultimi anni le Pedreres de s’Hostal sono diventate uno dei poli culturali più attivi dell’isola. Ogni estate il sito ospita festival musicali e spettacoli teatrali che sfruttano l’acustica unica delle cavità rocciose. A luglio 2025 è andato in scena “Voces en la Piedra”: sul palco nel cortile centrale si sono alternati musicisti locali e ospiti dalla Catalogna, tra cui il quartetto flamenco “Duende Nuevo”. “Suonare qui è stato speciale”, ha confessato il chitarrista Manuel Riera dopo il concerto serale. Il pubblico – circa 500 persone – ha applaudito fino a notte fonda.
Non solo musica: ogni anno ci sono anche mostre d’arte contemporanea e laboratori all’aperto dedicati alla scultura. L’ultimo progetto, “StoneLab 2025”, ha visto artisti internazionali lavorare con i materiali trovati sul posto. “Usiamo solo ciò che offre questo territorio”, spiega la curatrice Francesca Serra. Alcune opere restano esposte anche dopo la mostra, integrate nella macchia mediterranea.
Un modello per l’ambiente e per Minorca
La trasformazione delle Pedreres de s’Hostal è ormai un esempio seguito da altre realtà dell’isola. Secondo i dati della fondazione Lithica, nel 2024 i visitatori hanno superato quota 40mila, un numero in crescita rispetto agli anni scorsi. “Qui non parliamo solo di turismo – spiega Gomila – raccontiamo la storia dei cavatori e il paesaggio tipico di Minorca”. I ricavi finanziano nuovi lavori per proteggere l’ambiente: nell’ultimo anno sono stati sistemati sentieri storici e aree verdi dedicate alle specie autoctone.
Anche i cittadini di Ciutadella hanno riscoperto il valore del sito, spesso scelto come location per eventi privati o riprese cinematografiche. Non mancano però le difficoltà: l’alta affluenza estiva crea problemi nella gestione dei flussi e nella salvaguardia delle parti più fragili del complesso. Per questo la fondazione limita l’accesso ad alcune zone nei mesi più caldi.
Un simbolo forte dell’identità minorchina
“Vedere queste cave vuol dire capire un pezzo di Minorca”, racconta alla fine della visita la guida locale Maria Lluisa Sintes. Le Pedreres de s’Hostal sono oggi un luogo dove passato e innovazione si intrecciano: i visitatori camminano tra massi dimenticati e nuove installazioni, tra tracce del lavoro industriale e progetti artistici contemporanei. Solo passeggiando sotto quelle alte pareti bianche si coglie davvero il senso di questo posto: dove la pietra lavorata dall’uomo incontra una natura che piano piano torna a reclamare i suoi spazi.
Un modello che – dicono gli organizzatori – potrebbe essere replicato in altre vecchie cave del Mediterraneo. Intanto qui, tra i sentieri della vecchia miniera minorchina, si raccolgono storie e voci che ancora oggi parlano nel silenzio delle pietre.