Misteri e leggende di Edimburgo: tra Frankenstein, streghe e fantasmi

Misteri e leggende di Edimburgo: tra Frankenstein, streghe e fantasmi

Misteri e leggende di Edimburgo: tra Frankenstein, streghe e fantasmi

Giulia Ruberti

18 Novembre 2025

Edimburgo, 18 novembre 2025 – Nel cuore di Edimburgo, tra vicoli di pietra e storie sospese tra realtà e leggenda, si apre un viaggio che unisce letteratura, scienza e mistero. In questi giorni di novembre, la capitale scozzese si mostra sotto una luce diversa: un sole limpido accoglie i visitatori, mentre la città – scelta da Guillermo del Toro per il suo nuovo “Frankenstein” – sembra volersi nascondere, almeno per un po’, dietro la sua anima più gotica.

Edimburgo: dove letteratura e scienza si incrociano

Arrivare alla stazione di Waverley con una copia di “Frankenstein” di Mary Shelley e “Edinburgh: City of the Dead” di Jan-Andrew Henderson sotto il braccio significa prepararsi a farsi trasportare. Ma Edimburgo non si lascia prendere subito: la luce chiara di fine ottobre sorprende chi si aspetta nebbia e lampioni tremolanti. Basta poco, però, per ritrovare l’atmosfera dei romanzi di Robert Louis Stevenson e della stessa Shelley.

Nel libro originale, Edimburgo è solo una tappa nel viaggio di Victor Frankenstein verso le Orcadi. Ma Mary Shelley ci ha davvero vissuto, in un’epoca in cui la città era un centro all’avanguardia per la medicina. Al Royal College of Surgeons, frequentato anche da Arthur Conan Doyle, si dice che il professor Joseph Bell abbia ispirato il personaggio di Sherlock Holmes. Un legame forte tra scienza e letteratura che ancora si percepisce varcando la soglia del Surgeons’ Hall Museums.

Surgeons’ Hall Museums: tra corpi e segreti

Fondato nel 1832, il Surgeons’ Hall Museums è il museo di medicina più antico della Scozia. Le sue sale raccontano la storia della chirurgia attraverso reperti che colpiscono: resti umani conservati con cloroformio, strumenti chirurgici antichi. “Non è stato facile restare a lungo nelle sale al piano superiore”, confida una visitatrice, “alcune immagini ti restano addosso”. Solo allora si sente il bisogno di prendere una boccata d’aria.

Royal Mile: sangue, superstizione e memoria

Lungo la Royal Mile, tra suonatori di cornamusa e negozi di souvenir, riaffiorano tracce di un passato segnato da sangue e superstizione. Al Mercat Cross, oggi punto d’incontro per turisti, un tempo si celebravano roghi. Tra il XVI e il XVIII secolo, in Scozia, furono condannate per stregoneria tra le 3.000 e le 4.000 persone; Edimburgo detiene il triste primato per le esecuzioni sul rogo nell’esplanade del Castello.

Un piccolo monumento in ghisa, la Witches’ Well, ricorda le vittime di quei tempi oscuri. “Molti passano senza nemmeno notarla”, osserva una guida locale. Eppure, proprio lì si consumarono tragedie spesso dimenticate.

Princes Street Gardens: da lago fetido a parco amato

Oggi i Princes Street Gardens sono un luogo amato per picnic e mercatini di Natale. Nel XVII secolo, però, erano il Nor Loch: un lago artificiale maleodorante usato come discarica. Qui si svolgevano i processi alle streghe: i cosiddetti Witch Prickers cercavano il “Marchio del Diavolo” pungendo le sospettate con aghi. Se non sanguinavano, venivano condannate.

La città sotterranea: tra Blair Street e Canongate

Edimburgo vive anche sotto terra. I tour di Mercat Tours portano a esplorare i sotterranei di Blair Street e il cimitero di Canongate. La guida, con mantello nero e voce bassa, accompagna i visitatori tra stanze umide e corridoi illuminati da candele. “Non sono tipo da lasciarmi impressionare”, racconta una partecipante, “ma qui sotto l’atmosfera cambia”.

Il South Bridge, costruito nel 1788, collega la Royal Mile all’Old College. Nei suoi 19 archi si nascondono 120 stanze un tempo usate come botteghe e magazzini. Il tour si chiude nel cimitero dove Charles Dickens trovò ispirazione per Ebenezer Scrooge: una lapide dedicata a Ebenezer Lennox Scroggie – “a meal man” – fu letta dallo scrittore come “a mean man”, dando vita al celebre personaggio di “A Christmas Carol”.

Frankenstein in un bicchiere: cocktail al Balmoral Hotel

Dopo un tuffo nei misteri della città, serve una pausa. Il Balmoral Hotel, con la sua torre dell’orologio alta 58 metri (regolata tre minuti avanti per aiutare i viaggiatori), fa parte dello skyline cittadino dal 1902. Qui J.K. Rowling ha scritto l’ultimo capitolo di Harry Potter.

Al Bar Prince del Balmoral si può provare il The Electric Revival, un cocktail ispirato a Frankenstein: vodka X Muse, Midori, cordiale alla menta e soda, guarnito con liquirizia e un occhio di caramella che galleggia. “Dolce, pungente, elettrico”, lo raccontano chi lo assaggia.

Mary King’s Close: la storia nascosta sotto la Royal Mile

Ultima tappa è il Mary King’s Close, una rete di vicoli sotterranei sotto la Royal Mile. Qui si rivive la peste del 1645: i malati venivano isolati nelle loro case e poi bruciati. Mary King era una mercante rispettata; dopo l’epidemia, la zona fu chiusa e coperta da nuovi edifici.

Il tour racconta anche di Deacon Brodie, uomo d’affari di giorno e ladro di notte, che ispirò Stevenson per “Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr Hyde”. Tornando in superficie – tra pub illuminati e passi sull’acciottolato – resta la sensazione che i fantasmi di Edimburgo non abbiano mai davvero lasciato la città.

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