Natale 2025, prezzi voli e treni in aumento: viaggio costoso per studenti e famiglie al Nord e Sud Italia

Simona Carlini

1 Dicembre 2025

Milano, 1 dicembre 2025 – Il Natale 2025 si profila difficile per chi, da Nord a Sud, sperava di tornare a casa senza svuotare il portafogli. Negli ultimi giorni, infatti, i dati delle agenzie di viaggio mostrano un’impennata nei prezzi di voli e treni. I biglietti sulle tratte più gettonate—Milano-Napoli, Roma-Palermo, Torino-Bari—stanno raggiungendo cifre da capogiro. Famiglie, studenti e lavoratori fuori sede si trovano così davanti a un bivio: cambiare i piani o accettare costi mai visti prima.

La corsa ai biglietti e il nodo delle tratte Nord-Sud

A due settimane dalle feste, trovare un posto su un treno ad alta velocità verso il Sud è diventato un vero rompicapo. Stamattina alle 8:30 alla stazione Centrale, davanti alle biglietterie automatiche, c’erano code insolite anche per un lunedì mattina. “Ho provato a prenotare un Frecciarossa Milano-Salerno per il 23 dicembre: oltre 200 euro solo andata. Non mi era mai successo”, racconta Carlo T., ventisettenne lucano che lavora vicino a Varese.

Secondo Federconsumatori, sulle tratte Nord-Sud i prezzi sono schizzati dal 45% al 70% rispetto allo scorso Natale. Sul sito di Trenitalia, per il 22 e il 23 dicembre la seconda classe spesso supera i 180 euro. E sui voli low cost da Milano a Catania o Napoli si parte da circa 300 euro per certe date festive. “Siamo costretti a restare qui perché spendere mille euro solo per tornare dai nonni è follia”, hanno detto all’aeroporto di Linate domenica pomeriggio una giovane coppia.

Le cause dietro l’esplosione dei prezzi

Per chi gestisce treni e aerei il motivo è chiaro: la domanda supera di gran lunga l’offerta, soprattutto sulle rotte più gettonate in questo periodo. “Le prenotazioni sono esplose già da ottobre”, spiega un addetto Trenitalia al telefono. I posti sui collegamenti diretti sono finiti in fretta, restano solo opzioni più care.

Anche le compagnie aeree sono nella stessa barca. Ryanair e Ita Airways dicono che mancano gli aeromobili e i costi negli aeroporti più piccoli sono aumentati. “Non stiamo facendo speculazione—dicono da EasyJet Italia—ma rispondiamo alle regole del mercato”. Però chi vive lontano dalla famiglia sente tutta la pressione. Giulia, studentessa siciliana fuori sede a Torino, dice: “Il biglietto costa più del mio stipendio mensile da tirocinante”.

Studenti e lavoratori fuori sede, i più colpiti

Sono soprattutto gli studenti universitari e i giovani lavoratori ad accusare il colpo: molti provano a cacciare offerte last minute o sconti speciali. Ma man mano che le feste si avvicinano—lo si capisce parlando con ragazzi in fila alla biblioteca del Politecnico—le speranze calano. “Controllo ogni giorno prezzi e orari su mille app diverse, ma salgono sempre”, confida Francesco, 22 anni.

Le associazioni studentesche chiedono interventi immediati. Alcuni rettorati stanno pensando di organizzare eventi e cene nelle residenze universitarie per chi non potrà tornare a casa. “Sarà un Natale diverso per tanti”, ammette una portavoce della Rete degli Studenti Medi.

Interventi politici e possibili soluzioni

La polemica sui rincari dei biglietti natalizi è finita in Parlamento. Questa mattina la ministra dei Trasporti Alessandra Russo ha annunciato incontri con i vertici delle compagnie principali: “Non possiamo permettere che migliaia di italiani restino lontani dalle loro famiglie per colpa dei prezzi. Stiamo valutando strumenti temporanei per contenere le tariffe”, ha detto durante un’intervista a Radio24.

Si parla di voucher per studenti e bonus trasporti per famiglie con reddito basso, ma i tempi sono stretti. Al momento non ci sono piani per bloccare i prezzi o intervenire sulle compagnie private.

Reazioni e prospettive: il rischio di una nuova fuga in auto

Intanto molti cercano alternative: pullman privati, carpooling con app come BlaBlaCar o addirittura noleggiare l’auto tra amici. “In quattro in macchina si spende meno, anche con la benzina sopra i due euro al litro”, spiegava stamattina Michele mentre faceva il pieno vicino alla Tangenziale Ovest di Milano.

I dati di Autostrade per l’Italia prevedono tra il 20 e il 24 dicembre un aumento del traffico Nord-Sud fino al 35%. Un ritorno ai viaggi della “grande partenza” degli anni Ottanta? Forse no, ma quest’anno qualcosa non funziona bene. Muoversi nel periodo natalizio rischia di diventare un lusso. E per tanti tornare a casa non è mai sembrato così difficile come ora.

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