Nuova Cina: il dialogo tra Wuhan e Pechino che guarda al futuro e all’Occidente

Giulia Ruberti

24 Novembre 2025

Roma, 24 novembre 2025 – **Wuhan** e **Pechino**, due città cinesi finora al centro dell’attenzione internazionale per motivi diversi, stanno rinsaldando il loro **dialogo**. L’obiettivo è diventare sempre più protagoniste nei rapporti con l’**Occidente**. Negli ultimi mesi, tra incontri ufficiali e investimenti mirati, la collaborazione tra queste metropoli si è trasformata in un vero laboratorio di nuove alleanze urbane e diplomatiche.

## **Sinergia urbana tra Wuhan e Pechino**

Nel cuore di **Wuhan**, dove solo cinque anni fa il nome evocava una crisi sanitaria globale, oggi si respira un’aria completamente diversa. A confermarlo sono i funzionari locali e chi, come il professore universitario **Zhang Wei**, lavora a stretto contatto con le amministrazioni delle due città: “Stiamo portando avanti progetti comuni che spaziano dalla sanità alle tecnologie emergenti. La collaborazione con Pechino è una spinta concreta per migliorare i servizi pubblici”, ha spiegato.

Dall’altra parte, **Pechino**, capitale politica della Cina, ha preso il comando di questa nuova fase. Gli incontri si sono fatti più frequenti soprattutto nel 2025. A giugno, una delegazione di imprenditori e accademici di Wuhan è stata accolta al Dipartimento per la cooperazione internazionale del Ministero dell’Istruzione, nel centro della capitale, vicino all’ambasciata italiana. Qui si sono messe sul tavolo idee per facilitare lo scambio accademico tra le due città e attrarre partner europei nei progetti comuni.

## **Progetti condivisi e aperture verso l’Europa**

Al centro del dialogo c’è la volontà chiara di rafforzare i legami con l’Europa. “Non basta più parlare solo fra noi,” ha detto il vicesindaco di Wuhan, **Liu Hongliang**, durante un incontro a settembre al Politecnico cittadino. “Dobbiamo costruire ponti concreti con l’**Europa** e trovare nuovi interlocutori tra i governi occidentali”.

Le iniziative sono già partite. Nei primi dieci mesi del 2025 sono stati avviati due grandi progetti pilota: uno punta a innovare digitalmente le strutture ospedaliere – seguendo modelli nati da collaborazioni tra università italiane e cinesi –, l’altro mira allo sviluppo sostenibile delle periferie urbane. In entrambi i casi sono coinvolti esperti stranieri e si prevedono tirocini incrociati per giovani laureati europei e cinesi.

Secondo i dati dell’Ufficio municipale per l’economia di Pechino, gli scambi commerciali tra Wuhan e la capitale sono cresciuti del **12% rispetto all’anno scorso**, con un ruolo importante per gli investimenti provenienti da aziende tedesche e francesi.

## **Dialogo con l’Occidente: obiettivi e ostacoli**

Non mancano però gli ostacoli. Il clima internazionale resta teso: da una parte si aprono le porte al commercio, dall’altra aumentano le pressioni su temi delicati come i diritti umani o la gestione dei dati personali. All’Università Normale di Pechino molti sottolineano come “la diffidenza occidentale verso le tecnologie cinesi sia un problema con cui dobbiamo fare i conti ogni giorno”, racconta uno dei ricercatori italiani impegnati sul posto.

Per rispondere a queste preoccupazioni, le autorità hanno avviato un programma dedicato alla trasparenza: incontri mensili con delegazioni straniere, visite ai centri di ricerca più avanzati di Wuhan – incluso il laboratorio di bioingegneria aperto a maggio – e report trimestrali sui progressi dei progetti. Tutto pensato per rassicurare i partner europei sulla sicurezza dei dati e sull’effettiva apertura delle collaborazioni.

## **Prospettive per il futuro**

La vera sfida resta trasformare protocolli scritti in risultati concreti. Come spiega il direttore del Centro Studi Italo-Cinese, **Michele Longo**, “Wuhan e Pechino stanno facendo passi avanti ma solo coinvolgendo direttamente università e imprese europee questi progetti potranno portare benefici reali anche all’Occidente”.

Il prossimo appuntamento sarà la fiera dell’innovazione tecnologica che si terrà proprio a Wuhan a dicembre: più di trenta startup cinesi ed europee arriveranno in città insieme a delegazioni da Roma, Parigi e Berlino. Un’occasione importante per vedere dal vivo quanto questo dialogo sia già realtà – ma anche quanto c’è ancora da fare.

Come ripetono spesso negli uffici del Comune di Wuhan, “non è solo questione di tecnologia o affari: qui si tratta di costruire fiducia giorno dopo giorno”. Ed è proprio in questa Cina che guarda sempre più all’**Occidente** che passa il futuro delle due città simbolo.

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