Anche la Norvegia adotta la tassa di soggiorno per combattere l’overtourism: ecco tutto ciò che c’è da sapere a riguardo
La Norvegia si aggiunge ai Paesi europei che adottano la tassa di soggiorno per gestire il fenomeno dell’overtourism, un problema che sta crescendo soprattutto nelle località più visitate e nelle aree naturali di pregio come i fiordi. Dopo un incremento record dei turisti, in particolare quelli arrivati con le crociere, il governo norvegese ha deciso di introdurre una misura che consenta di finanziare la manutenzione delle infrastrutture e dei servizi turistici, preservando così la qualità della vita per i residenti e l’ambiente.
La novità principale è che la tassa di soggiorno in Norvegia non sarà uniforme né obbligatoria a livello nazionale, ma spetterà ai singoli comuni decidere se applicarla. Località turistiche molto frequentate come le isole Lofoten o il fiordo di Geiranger potranno scegliere di introdurre questo tributo per coprire le spese legate all’aumento dei flussi turistici stagionali. Le risorse raccolte dovranno essere investite esclusivamente in servizi pubblici essenziali per i turisti e i cittadini, quali la manutenzione dei sentieri escursionistici, la raccolta dei rifiuti, la segnaletica e i bagni pubblici.
Il governo ha stabilito che la tassa sarà pari al 3% del costo del pernottamento, una cifra ridotta rispetto al 5% originariamente proposta dopo le consultazioni con le parti interessate, tra cui operatori turistici e associazioni locali. Per esempio, su una camera d’albergo che costa 140 euro a notte, la tassa aggiuntiva ammonta a circa 4,10 euro.
Al momento, la tassa si applicherà esclusivamente a chi soggiorna in hotel, appartamenti turistici o campeggi, escludendo invece crocieristi, camperisti e visitatori diurni che non pernottano in strutture a pagamento. Questa esclusione ha suscitato molte polemiche, poiché i passeggeri delle crociere rappresentano una fetta significativa del turismo di massa e sono spesso considerati tra i visitatori più impattanti per l’ambiente e le comunità locali. Si ipotizza che in futuro possa essere introdotta una tassa specifica anche per le navi da crociera che attraccano nei porti delle zone maggiormente interessate dall’overtourism.
La Norvegia sta vivendo un boom turistico senza precedenti, favorito dalla ricerca di climi più freschi e dal crescente interesse per fenomeni naturali unici come l’aurora boreale, che nel 2025 è particolarmente visibile. Durante l’estate, i pernottamenti turistici hanno toccato quota 16,7 milioni, con un aumento complessivo che supera i 38 milioni di notti trascorse in tutto il Paese nel 2024.
Il governo norvegese sottolinea che questa misura vuole evitare che il turismo stagionale causi danni irreparabili alle comunità locali, specialmente in aree remote con piccole popolazioni. La tassa di soggiorno, dunque, si configura come uno strumento di sostenibilità economica e ambientale, ma deve ancora superare l’approvazione parlamentare definitiva e affrontare le resistenze di alcuni partiti e operatori economici che temono un calo degli arrivi turistici.
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