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Overtourism, la Grecia lo combatte con una nuova tassa: ecco di cosa si tratta

Anche la Grecia prende provvedimenti per combattere il fenomeno dell’overtourism: ecco come funziona la nuova tassa

La Grecia introduce una nuova tassa per contrastare l’overtourism nelle isole di Santorini e Mykonos, due delle mete più ambite del Mar Egeo, travolte da flussi turistici insostenibili durante la stagione estiva. La misura, che entrerà in vigore a partire dal 1° luglio, mira a ridurre l’impatto del turismo di massa e a finanziare il miglioramento delle infrastrutture portuali e locali.

La nuova tassa per i croceristi nelle isole della Grecia

Nel pieno della stagione turistica, Santorini e Mykonos hanno visto sbarcare oltre 20.000 persone in un solo giorno di agosto 2024, una pressione che ha reso urgente l’intervento del governo greco. Il primo ministro Kyriakos Mitsotakis ha annunciato una tassa speciale di 20 euro per ogni crocerista che sbarca durante l’alta stagione, un importo significativamente superiore rispetto alle tariffe ordinarie applicate in altri porti greci, dove le tasse variano da 1 a 5 euro a seconda del periodo dell’anno.

Questa tassa coinvolge direttamente le compagnie di crociera, che nel 2024 hanno dovuto sostenere un esborso stimato in circa 45 milioni di dollari solo per gli scali di Santorini e Mykonos. L’obiettivo è duplice: da un lato, incentivare gli scali in porti meno affollati e la visita in periodi di bassa stagione, favorendo isole alternative come Zante, Antipaxos, Milo, Sifno e Naxos; dall’altro, raccogliere fondi per potenziare le infrastrutture portuali e i servizi pubblici, attualmente sottoposti a fortissima pressione.

Overtourism: un fenomeno che mette a rischio le risorse locali

La situazione di Santorini e Mykonos è emblematicamente rappresentativa del fenomeno globale dell’overtourism, che comporta sovraffollamento, degrado ambientale e difficoltà di gestione dei flussi turistici. Santorini, con una popolazione residente di circa 15.500 abitanti, ha accolto nel 2023 circa 1,3 milioni di croceristi provenienti da 800 navi, mettendo a dura prova le risorse idriche, ambientali e logistiche dell’isola.

Il governo greco intende inoltre regolare il numero di navi da crociera che possono attraccare contemporaneamente, limitando gli scali giornalieri per tutelare la qualità dell’esperienza turistica e la sostenibilità ambientale. Questa politica si inserisce in un contesto europeo più ampio, dove anche città come Venezia, Barcellona e Amsterdam hanno adottato misure analoghe per gestire il turismo di massa.

L’introduzione della tassa sui croceristi rappresenta dunque un passaggio fondamentale verso un turismo più sostenibile, che protegga la bellezza e l’autenticità delle isole greche, garantendo al contempo un beneficio concreto per le comunità locali e le infrastrutture.

a.fabiani

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